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Roma

Consiglio Regionale, Urbanistica, assessore Civita illustra proposte di modifica del piano casa.Riordino Società,Sistema Turistico, Cultura, Formazione

L’assessore alle Politiche del territorio, Mobilità, Rifiuti, Michele Civita, ha illustrato oggi in Commissione Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica del Consiglio regionale del Lazio,

L’assessore alle Politiche del territorio, Mobilità, Rifiuti, Michele Civita, ha illustrato oggi in Commissione Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Enrico Panunzi (Pd), due proposte di legge di modifica in particolare del c.d. Piano Casa approvato dalla precedente amministrazione.

“Interveniamo su una legge che sta dando i suoi effetti per evitare contenziosi”, la premessa dell’assessore. Nello specifico, la pdl n. 76/2013 si è resa necessaria in quanto alcune delle previsioni di leggi regionali in materia sono attualmente oggetto di impugnativa da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali dinanzi alla Corte Costituzionale.

Cinque le priorità. “Abrogare o sostituire alcuni articoli che possono stravolgere la pianificazione paesistica, urbanistica e ambientale. Ciò consentirà al Mibac, con cui è stato concordato il nuovo testo, di ritirare il ricorso in Corte Costituzionale e ratificare l’integrazione all’intesa per il Piano territoriale paesistico regionale. Contribuiamo a dare certezza sui vincoli sulle aree irrinunciabili per il loro valore paesistico. In secondo luogo, rispondere alla grave crisi dell’edilizia favorendo gli interventi sui tessuti edilizi già esistenti, per la rigenerazione di parti del patrimonio edilizio esistente, dando certezza sulle norme spesso di incertissima interpretazione. Terzo punto – ha proseguito Civita – intendiamo promuovere gli interventi diretti che possano promuovere l’housing sociale - alloggi a canone calmierato il cui prezzo di affitto non potrà superare i 5 euro al metro quadro, chiedendo ai Comuni di dotarsi di uffici ad hoc. Inoltre, diamo tempi certi di approvazione dei provvedimenti e vincoliamo le risorse in appositi capitoli di bilancio affinché tali risorse siano destinate per fornire nuovi servizi nell’ambito degli stessi interventi e non per altre finalità. Infine, con alcuni interventi abbiamo voluto anticipare la riforma più generale del Testo Unico sull’urbanistica che cancellerà le 72 leggi ora in vigore. Uno di questi riguarda i piani di utilizzazione agricola: viene sviluppato il concetto della multifunzionalità per attività compatibili se connesse con l’agricoltura (attività didattiche, vendita di prodotti a km 0 e altre).” A questo proposito l’assessore ha specificato che la destinazione agricola rimane anche aldilà della scadenza decennale dei Pua e che sarà possibile demolire e ricostruire ma “senza aggiungere un metro quadrato di superficie”.

Su proposta del presidente Enrico Panunzi, le proposte di legge n. 76/2013 sulle modifiche alle leggi regionali sulla Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposte a vincolo paesistico (L.R. 24/1998) e Misure straordinarie per il settore edilizio ed interventi per l’edilizia residenziale sociale (L.R. 21/2009, il c.d. Piano Casa) e la pdl 75/2013 che concerne una serie di modifiche a quattro leggi regionali fra cui quelle di più ampia portata sono quelle apportate al Piano Casa, “verranno esaminate in maniera distinta ma sottoposte in maniera congiunta alle varie associazione di categoria, ordini professionali e altri soggetti interessati per eventuali proposte migliorative”. In commissione si procederà quindi a licenziare prima la n. 76, oggetto di “una sorta di accordo transattivo” con il Mibac, e in seguito la n. 75.

Per i commissari si tratta di “due leggi importanti” che vanno discusse approfonditamente ma in tempi rapidi, nell’ottica di non riaprire una discussione di carattere generale sul Piano Casa.

Alla seduta erano presenti il vice presidente Enrico Forte (Pd) e i componenti Cristiana Avenali (Per il Lazio), Fabio Bellini (Pd), Silvia Blasi (M5S), Simone Lupi (Pd), Devid Porrello (M5S), Giancarlo Righini (Fratelli d'Italia), Fabrizio Santori (La Destra), Pietro Sbardella (Lista Bongiorno), Giuseppe Simeone (Pdl), Riccardo Valentini (Per il Lazio).

SOCIETA’ REGIONALI, PRIMO VIA LIBERA AL PIANO DI RIORDINO

Dalla I e dalla IV commissione parere favorevole, con osservazioni, alla relazione degli assessori Sartore e Fabiani sulla riorganizzazione delle società del gruppo Sviluppo Lazio

La I commissione consiliare permanente Affari costituzionali e statutari, presieduta da Baldassarre Favara (Per il Lazio), e la IV commissione Bilancio, presieduta da Mauro Buschini (Pd), riunite in seduta congiunta, hanno dato parere favorevole, a maggioranza e con osservazioni, alla «Relazione ai sensi dell’articolo 22, comma 4 della legge regionale 28 giugno 2013 n. 4 concernente: “Riordino di: Società Finanziaria Laziale di Sviluppo - Fi.La.S., BIC Lazio SpA, Unionfidi Lazio SpA, Asclepion S.C.p.A., Banca Impresa Lazio SpA”».

Gli assessori Guido Fabiani (Sviluppo economico e attività produttive) e Alessandra Sartore (Bilancio, demanio e patrimonio) hanno risposto puntualmente alle osservazioni scritte che erano state presentate nei giorni scorsi dai consiglieri Valentina Corrado e Gianluca Perilli del Movimento 5 Stelle, Luca Gramazio (Pdl), Gian Paolo Manzella (Per il Lazio), Francesco Storace (la Destra). E’ stato lo stesso Manzella a fare una sintesi delle osservazioni scritte e di quelle scaturite durante il dibattito che è seguito agli interventi degli assessori, giungendo infine alla formulazione di un “parere con osservazioni”, sottoposto poi al giudizio delle due commissioni.

Dopo aver ripercorso le tappe del lavoro fin qui svolto, il parere correda la relazione degli assessori con le seguenti osservazioni. Innanzi tutto, vi si ravvede la “necessità d’inserire nella proposta di legge che sarà presentata dalla Giunta un riferimento all’obbligo della stessa di presentare, con cadenza annuale, una relazione al Consiglio regionale specificamente dedicata al funzionamento, ai risultati e alle prospettive della Società Sviluppo Lazio”. Inoltre, la proposta di legge della Giunta dovrà prevedere “audizioni periodiche (con cadenza semestrale) con gli assessori competenti e l’organo esecutivo della società Sviluppo Lazio, per rappresentare i progetti in corso e quelli in prospettiva e valutare l’impatto delle azioni intraprese”, presentando contestualmente un vero e proprio piano industriale.

Nel “piano di rivisitazione organizzativa”, contemplato dalla spending review regionale (art. 22, comma 3 della legge 4/2013), dovrà essere data indicazione delle modalità e degli strumenti giuridici con cui s’intende effettuare il riordino e dell’impatto economico delle operazioni previste. E ancora si legge nel parere che “nel processo di razionalizzazione delle diverse società partecipanti dovrà essere data evidenza – in aderenza al principio di economicità – della realizzazione di condizioni e costi più vantaggiosi per la Regione”, garantendo “la tutela occupazionale dei lavoratori, anche con specifico riferimento alla situazione dei lavoratori precari, e l’adozione di una tipologia contrattuale che salvaguardi i diritti dei lavoratori”. Nel parere si ravvede inoltre la necessità di ricordare che le modalità di affidamento ai soggetti privati di risorse pubbliche debbano essere rispettose dei principi dell’Unione europea in materia di concorrenza, mercato e appalti. Infine, si ravvede la necessità di allegare alla proposta di legge di riordino “la evidenziazione della convenienza dello schema organizzativo prescelto nel processo di riorganizzazione del sistema del credito, anche con evidenziazione dell’assenza di maggiori costi diretti e indiretti sul sistema economico regionale.”.

Pur condividendo il piano di riordino di Sviluppo Lazio SpA e delle sue partecipazioni, hanno espresso parere contrario i consiglieri di Pdl, La Destra e Movimento 5 Stelle, lamentando soprattutto la mancanza di tempo per esaminare la documentazione sulle società in questione ed eventualmente poter intervenire ulteriormente sul documento, come ha evidenziato Storace. S’è astenuto il consigliere Giancarlo Righini (Fratelli d’Italia), membro della IV commissione, anche in questo caso per non aver potuto valutare appieno la documentazione richiesta.

“Sono molto soddisfatto – ha dichiarato il presidente Buschini, a conclusione dei lavori – La commissione ha dato parere favorevole alla relazione degli assessori Fabiani e Sartore con alcune osservazioni: queste saranno le linee guida della legge di riordino che sono certo la Giunta elaborerà quanto prima. Quando arriverà in commissione, la proposta di legge sarà immediatamente calendarizzata e saranno fissate nuove audizioni, per giungere al più presto alla sua approvazione. Grazie a questo provvedimento – ha concluso Buschini – nella nostra regione si avrà meno burocrazia e più promozione dell’innovazione.”.

RIORDINO SOCIETA’ REGIONALI, ASCOLTATI I SINDACATI

La I commissione consiliare permanente Affari costituzionali e statutari, presieduta da Baldassarre Favara (Per il Lazio), e la IV commissione Bilancio, presieduta da Mauro Buschini (Pd), hanno ascoltato le organizzazioni sindacali per proseguire i lavori tesi a giungere all’approvazione del piano di riordino delle società regionali facenti capo a Sviluppo Lazio SpA predisposto dagli assessori Guido Fabiani (Sviluppo economico e attività produttive) e Alessandra Sartore (Bilancio, demanio e patrimonio).

I sindacati presenti all’audizione erano: Usr Cisl Lazio; Ur Uil Lazio; Cgil Roma Lazio; Ugl Ur Lazio; Direr Dirl.

I rappresentanti dei sindacati, pur condividendo l’esigenza di giungere al riordino e all’accorpamento delle società regionali in nome della razionalizzazione e taglio delle spese, hanno messo in guardia sulla situazione del personale che in questa fase dovrà trovare una rivalutazione anche attraverso percorsi formativi tesi alla loro migliore utilizzazione. Come pure andrà affrontato il loro inquadramento perché ci si trova di fronte a quattro diversi contratti di lavoro.

Sulle cose evidenziate, il segretario generale della Giunta regionale Andrea Tardiola, ha sottolineato che l’aspetto del personale sarà tenuto in grande considerazione nel progetto che sarà presentato al Governo nazionale che, per essere accettato, dovrà avere caratteristiche di rigorosità, spendibilità e credibilità.

I lavori, delle due Commissioni consiliari, sono proseguiti in seduta comune con le comunicazioni dei due assessori competenti e, dopo la sospensione, riprenderanno nel pomeriggio.

Si è anche appreso che sulla relazione della Giunta sono state presentate quattro osservazioni da parte del Movimento 5 Stelle, da Francesco Storace (La Destra), da Gian Paolo Manzella (Per il Lazio) e da Luca Gramazio (Pdl).

TURISMO, VIA LIBERA IN COMMISSIONE A MODIFICHE LEGGE SU ORGANIZZAZIONE SISTEMA TURISTICO

Nell’ultima seduta la commissione V del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Eugenio Patané (Pd), ha dato parere favorevole, a maggioranza, alla proposta di modifica della legge regionale sull’organizzazione del sistema turistico laziale. Astenuta la vicepresidente di commissione Olimpia Tarzia (Lista Storace).

La proposta, a firma del presidente Patanè e dei consiglieri Michele Baldi (Lista Zingaretti), Marta Bonafoni (Per il Lazio), Christian Carrara (Per il Lazio), Rosa Giancola (Per il Lazio) e Piero Petrassi (Centro Democratico), è stata integrata oggi con una serie di emendamenti e subemendamenti presentati da Patanè, Carrara, Bonafoni, Petrassi, Gaia Pernarella (M5S) e Gianluca Perilli (M5S).

Con le modifiche introdotte – su cui deve ora pronunciarsi l’Aula – l’esercizio dell’attività ricettiva non è più subordinato all’autorizzazione preventiva rilasciata dal Comune, bensì alla presentazione della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) allo sportello unico per le attività produttive del comune competente. La SCIA – in cui sono indicate denominazione, classificazione, capacità ricettiva, periodo di apertura e ubicazione – abilita la struttura a effettuare la somministrazione di alimenti e bevande e la fornitura di giornali, riviste, pellicole fotografiche e di registrazione audiovisiva, strumenti informatici, cartoline e francobolli, nonché la gestione di attrezzature a carattere ricreativo. Abilita, infine, ad esercitare la somministrazione di alimenti e bevande per le persone non alloggiate e per le attività legate al benessere della persona o all’organizzazione congressuale.

L’altro elemento di novità introdotto dalla proposta di legge è rappresentato dalla sostituzione della comunicazione preventiva dei prezzi all’amministrazione provinciale con l’obbligo di esporre “in modo ben visibile al pubblico nelle stanze e all’ingresso della struttura, nonché sui siti e le pagine web, i prezzi praticati nell’anno di riferimento al fine della loro verificabilità da parte degli utenti”.

Sempre nella seduta odierna, inoltre, la commissione ha dato via libera al ‘Piano turistico annuale della Regione Lazio per il 2013’, votato sempre a maggioranza, con l’astensione della vicepresidente Tarzia e dei consiglieri Pernarella e Perilli. Il relativo schema di deliberazione torna ora in Giunta per l’approvazione finale.

Il Piano turistico annuale definisce le modalità di ripartizione degli oltre 233 mila euro disponibili, per l’attuazione degli obiettivi indicati nella programmazione triennale 2011/2013. Duecento mila euro sono destinati ad attività di promozione del territorio, in particolare per la valorizzazione delle “aree marginali del Lazio” e per migliorare l’accoglienza nei confronti dei turisti con disabilità motoria o bisogni speciali; altri 33 mila euro alla realizzazione di indagini e studi di supporto per la programmazione turistica regionale.

Nel Piano sono elencate anche le azioni già avviate, tra di esse: la partecipazione alle principali fiere turistiche nazionali e internazionali, il supporto all’osservatorio regionale del turismo, l’aggiornamento e la divulgazione della Ccarta del Turista, il potenziamento del Portale del Turismo.

Hanno partecipato alla seduta, oltre al presidente Patané e ai vicepresidenti Tarzia e Carrara, i consiglieri Bonafoni, Baldi, Giancola, Petrassi, Pernarella, Perilli e Daniela Bianchi (Per il Lazio).

CULTURA. OK DA COMMISSIONE A MODIFICHE LEGGE CINEMA E AUDIOVISIVO

Parere favorevole, a maggioranza, sul testo che prevede l’eliminazione dell’Ente regionale per il cinema e il rientro della Regione nella Film Commission

Via libera definitivo, dalla commissione V del Consiglio regionale del Lazio presieduta da Eugenio Patanè (Pd), alla proposta di legge che modifica la normativa sul cinema e l’audiovisivo, di iniziativa della Giunta regionale.

Dopo la votazione sull’articolato del 26 settembre e l’approvazione della norma finanziaria da parte della Bilancio, nel corso della seduta odierna la Commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza sulla normativa nel suo complesso, frutto anche di una serie di emendamenti e subemendamenti presentati dal presidente Patanè, dai consiglieri del Movimento 5 Stelle Gianluca Perilli e Gaia Pernarella, dal vicepresidente Christian Carrara e delle consigliere Marta Bonafoni e Rosa Giancola (tutti e tre del gruppo Per il Lazio). Astenuta la vicepresidente Olimpia Tarzia (Lista Storace).

Due le principali novità introdotte dal testo, che passa ora all’esame dell’Aula: eliminazione dell’Ente regionale per il Cinema e l’Audiovisivo e rientro della Regione nella Film Commission. La partecipazione della Regione alla Fondazione - finalizzata ad attrarre investimenti nel territorio regionale e promuovere l’immagine di Roma e del Lazio – è sostenuta con uno stanziamento di 100 mila euro per il 2013 e di ulteriori 300 mila euro per ciascuna delle annualità 2014 e 2015.

Con la proposta di legge, poi, si intende promuovere l’insegnamento del linguaggio cinematografico in tutte le scuole della regione e sostenere le attività di distribuzione, le “azioni di promozione culturale volte al contrasto del fenomeno della pirateria audiovisiva e informatica” e l’impiego “di tecnologie di produzione e postproduzione cinematografica e audiovisiva a basso costo”. Inoltre si estende la concessione di sovvenzioni, contributi e agevolazioni anche a web series, “film difficili” (opere con “difficoltà di accesso al finanziamento e a un vasto pubblico”) e “lungometraggi in coproduzione internazionale minoritaria di interesse regionale”, ossia opere prodotte “con la compartecipazione tra diversi paesi dove l’Italia ha una quota minima di partecipazione” e con almeno un requisito tra: durata delle riprese (almeno 10 giorni effettivi), luogo della post produzione (territorio regionale) e composizione della troupe (professionisti residenti nel Lazio per una quota non inferiore al 30%).

Ancora, si prevede la concessione di “agevolazioni e servizi di assistenza tecnico-amministrativa per la nascita e lo sviluppo di consorzi e reti di piccole e micro imprese impegnate nella produzione, distribuzione e esercizio” e la “concessione, agli esercenti cinematografici, di contributi diretti a favorire la prima distribuzione e programmazione dei film nelle sale cinematografiche, con particolare riferimento” a documentari, opere cinematografiche e documentari a basso costo, film difficili. Infine si introducono tra i compiti esercitati dalla Regione azioni dirette “allo sviluppo e all’impiego nelle riprese cinematografiche dei teatri di posa” e si inserisce l’obbligo di pubblicare tempestivamente sul sito internet le richieste e i provvedimenti di erogazione di finanziamenti e contributi e, per il richiedente, l’obbligo di autocertificare di non trovarsi “nelle condizioni di incompatibilità ed inconferibilità” previste dalla legge.

Hanno partecipato alla seduta, oltre al presidente Patané e ai vicepresidenti Carrara e Tarzia, l’assessore alla Cultura Lidia Ravera e i consiglieri Bonafoni, Giancola, Pernarella, Perilli, Daniela Bianchi (Per il Lazio) e Piero Petrassi (Centro Democratico).

LAZIO. VIA LIBERA DALLA PISANA A PIANO FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE

Oltre 763 mila euro per 7 percorsi biennali destinati a formare, nel Lazio, altrettante figure di “tecnici superiori”. Cifra che si sommerà alle risorse statali del MIUR, pari a circa 1.336 mila euro, per un totale di 2 milioni e 100 mila di finanziamento per il biennio formativo 2013/2014. E' quanto prevede di stanziare il “Piano territoriale triennale per l'istruzione e la formazione tecnica superiore - Programmazione regionale 2013-2015 Istruzione Tecnica Superiore” predisposto dalla Giunta regionale del Lazio. Lo schema di deliberazione ha ottenuto, questo pomeriggio, parere favorevole all’unanimità da parte dell’VIII Commissione del Consiglio regionale presieduta da Mario Ciarla (Pd). Il piano torna ora in Giunta per l’approvazione definitiva.

Ad illustrare la proposta di deliberazione consiliare è stato l'assessore Massimiliano Smeriglio. Il vicepresidente della Regione ha sottolineato il carattere sperimentale degli ITS, ricordando che al termine del monitoraggio si valuterà se incrementare il numero dei corsi, coinvolgendo magari anche territori oggi esclusi, qualora ne ricorrano le condizioni. Per la programmazione 2014/2015 il piano rinvia a un ulteriore atto di Giunta per la definizione di azioni e procedure di selezione, compatibilmente con i finanziamenti statali e regionali. Quanto ai 763 mila euro del biennio 2013/2014, essi saranno ripartiti in ugual misura tra le 7 fondazioni del Lazio.

Le figure che verranno formate sulla base della proposta piano sono quelle di tecnico superiore per l'organizzazione e la fruizione dell'informazione e della conoscenza (ITS "Rossellini" di Roma), tecnico superiore per la promozione e il marketing delle filiere turistiche e delle attività culturali (ITS per le tecnologie innovative per i beni e le attività culturali - Turismo di Roma), tecnico superiore per la mobilità delle persone e delle merci (ITS "Caboto" di Gaeta, Latina), tecnico superiore per il controllo, la valorizzazione ed il marketing delle produzioni agrarie, agroalimentari e agroindustriali (ITS per Nuove Tecnologie per il Made in Italy nel comparto Agroalimentare di Viterbo).E ancora: tecnico superiore per la ricerca e lo sviluppo di prodotti e processi a base biotecnologica (ITS per le Nuove Tecnologie della Vita di Pomezia, Roma), tecnico superiore per il marketing e l'internazionalizzazione delle imprese (ITS per Nuove Tecnologie per il Made in Italy nel settore dei servizi alle imprese di Viterbo) e, infine, tecnico superiore per il controllo, la valorizzazione e il marketing delle produzioni agrarie, agroalimentari e agroindustriali (Fondazione "Bio Campus" di Borgo Piave a Latina).

Tutti i consiglieri hanno sottolineato la bontà dell’iniziativa e le aspettative di una ricaduta occupazionale sui territori, invitando la Giunta – in futuro – ad estendere anche a quelli ad oggi esclusi (Frosinone e Rieti) la sperimentazione oltre che ad incrementare i corsi attivi. Sono intervenuti nel dibattito Mario Abbruzzese che ha chiesto l’allargamento al frusinate (Pdl), lo stesso Daniela Bianchi (Per il Lazio), Silvana Denicolò (M5S) che ha invitato a prendere in considerazione le aree ex industriali o svantaggiate, tra cui Rieti. Daniele Sabatini (Pdl) ha invitato a lavorare su una corretta comunicazione su natura e funzionamento degli ITS, Rodolfo Lena (Pd) ne ha chiesto il raddoppio il numero, visti anche i costi contenuti. Rosa Giancola (Per il Lazio) si è preoccupata del monitoraggio, ipotizzando un osservatorio delle buone esperienze, Oscar Tortosa (Psi) ha salutato la concretezza dell’iniziativa, mentre Riccardo Valentini (Per il Lazio) ne ha sottolineato le possibili ricadute occupazionali. Hanno partecipato al voto: Ciarla (Pd), Abbruzzese (Pdl), Bianchi (Per il Lazio), Blasi (M5S), Giancola (Per il Lazio), Lena (Pd), Denicolò (M5S), Righini (FdI), Sabatini (Pdl), Tortosa (Psi) e Valentini (Per il Lazio).

Il presidente della commissione, Mario Ciarla, ha accolto positivamente la proposta del vicepresidente Abbruzzese di svolgere audizioni con chi ne Lazio realizza “buone pratiche”. Un’iniziativa che Ciarla ha ritenuto possa dare non solo un’immagine positiva dell’economia laziale, ma fornire anche modelli da imitare.

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