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Forza Italia, Gianluca Quadrini: “Una storia di successi che deve ritornare. Io in prima fila"

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Il popolo dei moderati tornerà a sventolare il vessillo tricolore simbolo di libertà, uguaglianza, forza e riformismo.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Il popolo dei moderati tornerà a sventolare il vessillo tricolore simbolo di libertà, uguaglianza, forza e riformismo. Una storia di successi nata nel 1993, scritta dai tanti milioni di italiani che hanno creduto nelle capacità di un leader e di una classe dirigente in grado di proporre idee innovative e soluzioni concrete. Quando il futuro è ricco di incertezze e il presente non da’ alcuna speranza, il ritorno alle radici aiuta a tracciare la parabola per il futuro. Il Pdl ha esaurito la spinta propulsiva che gli ha consentito di diventare nel 2008 il primo partito d’Italia. Quel progetto unitario di grande movimento politico che si ispirava ai valori del Partito popolare europeo è rimasto imbrigliato tra le maglie dei tanti veti incrociati, delle ipocrisie e dei non senso. Pesanti zavorre che hanno spinto verso l’abisso dell’inconcludenza un’idea di partito che non si è mai realizzata o lo è stata solo in parte. Serve una scossa. E ancora una volta è stato Silvio Berlusconi a darla. I moderati hanno bisogno di certezze, di simboli e progetti in grado di reggere e rendere meno gravose le incognite del futuro. Il ritorno a Forza Italia rappresenta quel raggio di luce in fondo al tunnel in grado di rischiarare e indicare la via: un percorso virtuoso di riforme liberali per rendere il nostro Paese più competitivo, dove le libertà dei singoli e delle imprese sono valori da esercitare nei limiti della legge, non delle mere concessioni subordinate al volere di alcuni organi dello Stato. La nuova Forza Italia sia la casa dei cattolici moderati riformisti. Abbia una precisa identità culturale e valoriale, ponendo al centro di ogni scelta il merito e la competenza. Sia guidata, tanto al vertice, quanto nelle periferie, da una classe dirigente appassionata e competente che sappia rappresentare le istanze di cambiamento, attraverso uno stretto legame con i territori. Il Pdl ha fallito la sua missione anche perché troppo poco attento alle specificità territoriali. Non si commetta lo stesso errore. Si parta dal basso e con basi solide la costruzione della nuova casa dei moderati. Io ci sono stato in Forza Italia e ci sarò ancora con orgoglio, affinchè questo avvenga il prima possibile, con il mio contributo ma soprattutto con una mentalità nuova e diversa da come il centrodestra ha gestito fino ad ora.nte il suo potere, diventa oggi ancor più doveroso produrre risultati per le persone e per le imprese in termini di meno spese, meno tasse, più garanzie dagli abusi. La fine delle Provincie, l'associazione obbligatoria dei comuni, il taglio dei tribunali minori, degli ospedali marginali e delle sedi universitarie improprie, la mobilita' obbligata nel pubblico impiego sono decisioni mature che il Pdl può ragionevolmente determinare con i conseguenti vantaggi in termini di riduzione del peso fiscale. Così come vi sono aspetti rilevanti dell'anomalia giudiziaria che allontanano gli investitori dall'Italia e che possono determinare prime decisioni condivise, utili in se' e per affrontare poi lo steso abuso politico della giustizia.

Il cambiamento del nome deve quindi esaltare la cultura e la responsabilità di governo e non indurre una ridotta condannata all'isolamento. La continuità del ticket Berlusconi-Alfano ne sarebbe garanzia insieme all'apertura del movimento alle molte persone cresciute nelle associazioni etiche, nei movimenti civici, negli interessi organizzati che possono concorrere a rimotivare elettori rifugiatisi nell'astensione o nella protesta.

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