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Frosinone, 118 Abbruzzese: “chiarezza sul servizio in ciociaria”

Dal 1 di settembre è diventata operativa l’aggiudicazione della gara d’appalto per l’affidamento del servizio di soccorso sanitario in emergenza in area extra-ospedaliera, ivi compresi i trasporti secondari legati al primo intervento,

Dal 1 di settembre è diventata operativa l’aggiudicazione della gara d’appalto per l’affidamento del servizio di soccorso sanitario in emergenza in area extra-ospedaliera, ivi compresi i trasporti secondari legati al primo intervento,

mediante impiego di autoambulanze ed auto mediche da espletarsi sul territorio della Regione Lazio. Lo ha dichiarato il Consigliere Regionale Mario Abbruzzese, intervenuto in seguito alle polemiche insorte a Latina.

Il 1° lotto dell’appalto in questione, ha avuto inizio nelle Province di Latina e Frosinone, poi toccherà a Roma con il 2° lotto e successivamente a Viterbo e Rieti con il 3° lotto.

L’appalto, come detto già operativo, prevede una riorganizzazione del servizio sul territorio e l’eliminazione dei medici dalle ambulanze, sostituiti da infermieri e barellieri.

Il problema non si pone, quando sul posto dell’emergenza, giungono, sia auto medica che ambulanza; tale scelta è determinata dal colore del codice attribuito all’evento nell’invio del mezzo.

Quando invece ad intervenire è solo l’ambulanza, dal 1 settembre senza il medico a bordo, quindi solo con gli infermieri, questi non hanno, loro malgrado, le competenze necessarie per intervenire in casi di particolare gravità.

La nuova organizzazione – prosegue l’On. Abbruzzese - ha immediatamente e giustamente ingenerato feroci polemiche sul territorio di Latina, il collega Consigliere Regionale Simeone è stato il più tempestivo nel sollevare il problema, tanto che il presidente della Regione Zingaretti è intervenuto per chiedere una dettagliata relazione al Direttore Generale dell’Ares 118 circa la gestione della suddetta gara d’appalto e le modalità operative.

Poiché il lotto e quindi l’appalto è unico per Latina e Frosinone, è doveroso chiedersi cosa sta succedendo in questi giorni, da quando è partito il nuovo servizio, nella nostra provincia per quanto riguarda la presenza del medico sulle ambulanze dell’Ares.

I criteri di una presunta razionalizzazione dei costi, perché questa è la motivazione adotta per l’eliminazione del medico a bordo delle ambulanze, non possono in alcun modo incidere sulla tutela e sulla salute dei cittadini del nostro territorio, già ampiamente mortificati da una gestione sanitaria ben al di sotto degli standard di qualità, efficienza ed efficacia delle prestazioni.

Aspetto quindi di conoscere la situazione attuale del servizio, da parte dal Direttore dell’Ares di Frosinone. Ha concluso l’On. Abbruzzese

SIMEONE: “CHIESTO ACCESSO AGLI ATTI PER LA GARA D’APPALTO DELL’ARES 118. I CONTI NON TORNANO”

Il consigliere regionale del Pdl, Giuseppe Simeone, interviene a seguito delle dichiarazioni del presidente Zingaretti e procede nella battaglia per garantire la presenza dei medici su tutte le ambulanze

''Sono soddisfatto che il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, abbia preso atto delle conseguenze negative che la riorganizzazione del servizio dell'Ares 118 avrà sulla provincia di

Latina. La tutela del diritto alla cura dei cittadini è la priorità che dobbiamo perseguire con ogni mezzo. Ora si deve essere consequenziali. Dobbiamo analizzare nei minimi particolari la

relazione che verrà fornita dal Direttore Generale dell'Ares118 e riflettere per apportare, tutti insieme, le modifiche necessarie a garantire la presenza di medici su tutte le autoambulanze che operanosul territorio.

Solo in questo modo si potrà rispondere in modo concreto a quello che lo stesso Zingaretti definisce “un serviziotrasparente ed efficiente”. In linea con questo obiettivo, abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti dell’Ares 118 per comprendere quali siano stati i passaggi, dalla fase preliminare a quella di assegnazione della gara d’appalto, che hanno portato alla definizione

del servizio. I conti non tornano. 5 milioni e 200mila euro per 6 mesi sono esorbitanti se si mettono in relazione ai tagli effettuatirispetto al passato.

I costi del servizio, così come è stato strutturato e quindi senza il medico su ogni ambulanza, risultano essere eccessivamente elevati. Solo la presenza dei medici è garanzia per la salute dei cittadini perché solo loro hanno, anche sul piano giuridico, il compito di formulare la diagnosi e di prescrivere la terapia. Il paradosso alla base di questa riorganizzazione ormai è evidente a tutti. Non perdiamo tempo e, in tutto il settore della sanità, abbandoniamo la logica dei tagli lineari, abbattiamo gli sprechi e reinvestiamo in qualità ed efficienza”.

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