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Frosinone, Il Presidente della Provincia Antonio Pompeo e Federlazio:  sei punti su cui puntare per rilanciare l’economia del territorio

Sei linee guida su cui puntare per rilanciare l’economia della nostra provincia. Sono quelle che Federlazio Frosinone ha voluto proporre al nuovo presidente della Provincia Antonio Pompeo in una sorta di “patto per la rinascita”, in un incontro...

Sei linee guida su cui puntare per rilanciare l’economia della nostra provincia. Sono quelle che Federlazio Frosinone ha voluto proporre al nuovo presidente della Provincia Antonio Pompeo in una sorta di “patto per la rinascita”, in un incontro tenutosi nella sede dell’associazione, a Frosinone, martedì sera, il primo vertice ufficiale per il neo presidente con un’associazione di categoria.

Ad accoglierlo il consiglio direttivo, il presidente Alessandro Casinelli e il direttore Roberto Corbo. Sono stati proprio loro ad illustrare a Pompeo le priorità di Federlazio.

Ma prima, una premessa importante. “Al di là delle deleghe che la Provincia si troverà a trattare direttamente – hanno spiegato i vertici dell’associazione -, è evidente che l’istituzione, anche nella nuova veste disegnatagli dalla legge Delrio, continuerà a svolgere un ruolo cruciale di raccordo, sia interno, tra i 91 comuni della Ciociaria, che esterno, tra il territorio e gli enti superiori come Regione e Governo centrale. Lo diventerà ancor di più se si dovesse procedere con il tanto invocato riassetto istituzionale del territorio. Il primo riguarda l’architettura regionale e il delicato gioco di equilibri tra Roma e le altre province del Lazio. Oggi la bilancia pende in favore della Capitale e non potrebbe essere diversamente. Ma cosa accadrebbe se andassimo a configurare una regione con due grandi sfere di influenza, Roma da una parte e il resto del Lazio dall’altra? Di sicuro, siamo convinti, molte cose andrebbero a migliorare. Il secondo aspetto riguarda invece la geografia interna alla provincia. Siamo d’accordo con chi sottolinea le potenzialità di una grande città che potrebbe nascere attorno a Frosinone. Una città intercomunale, in cui vengano condivisi servizi e forniture, potrebbe consentire all’intera area intorno al capoluogo di acquisire un diverso e maggiore spessore politico-istituzionale, di cui la Ciociaria ha un estremo bisogno. Discorso questo che vale anche per le realtà più piccole. L’obiettivo dovrebbe essere quello di mantenere, e anzi salvaguardare, la cultura, le tradizioni, il nome dei singoli centri, ma consorziare tra loro, con una sorta di consiglio intercomunale, le gestione di servizi chiave come l’ambiente, la viabilità o i trasporti. Su questo crediamo che la Provincia possa svolgere un ruolo chiave”.

Le sei priorità invece sono le seguenti:

1 – Realizzare in tempi brevi un collegamento veloce o di superficie per la tratta Cassino-Frosinone-Roma, più volte promesso dalla politica ma mai realizzato. Al di là dei benefici sociali le ricadute sull’economia sarebbero di grande impatto. Sarebbe un’opportunità enorme e a doppio senso: sia per il nostro territorio nell’ottica di Roma come risorsa, sia, viceversa, per l’area metropolitana, che in questo modo potrebbe guardare alla Ciociaria in modo diverso, magari come opportunità per decongestionarsi. Senza contare che tutto ciò determinerebbe, in diretta conseguenza, un rilancio di quel settore – l’edilizia – che storicamente rappresenta il volano dell’economia.

2 – Un miglioramento delle infrastrutture. Sia in termini di manutenzione stradale spicciola, da migliorare specialmente sulle aree di raccordo alle principali aree industriali (Anagni e Cassinate). Sia in termini di infrastrutture: Frosinone dovrebbe porsi come centro nevralgico sull’asse Tirreno-Adriatico. C’è bisogno quindi di un collegamento tra la Sora-Ferentino e la Sora-Avezzano e una rete stradale moderna e degna di questo nome che colleghi Frosinone e Latina. A questo dobbiamo aggiungere una rete di infrastrutture immateriali degna di un paese occidentale del terzo millennio: lafibra ottica, ad esempio, è fondamentale.

3 – Altro aspetto di rilievo è un investimento non più rinviabile da parte dell’Amministrazione provinciale sul settore ambiente. Un settore già di per sé reso farraginoso dalla pesante normativa e dalla burocrazia che negli anni a Frosinone, in particolare con le ultime amministrazioni, ha rallentato ancor di più il proprio incedere dando vita ad un cumulo di migliaia di pratiche arretrate - si parla di addirittura 1500 -, decine di contenziosi con varie realtà industriali esistenti sul territorio e servizi che lasciano decisamente a desiderare. Questo, in una provincia come la nostra, che annovera tra i problemi più rilevanti proprio l’inquinamento ambientale, non è più tollerabile.

4 – Focus poi sull’accordo di programma... Certo, due proposte accettate dal Ministero sono meglio di niente, ma si ha la netta impressione di assistere alla solita storia all’italiana: la montagna che ha partorito il topolino. Quest’Accordo di programma ci appare come l’ennesima opportunità sprecata. Ma attenzione, sprecata non per negligenza degli imprenditori, bensì perché non sono stati previsti bandi ad hoc per il nostro sistema d’imprese, composto soprattutto da pmi. Ecco, questo sia da monito per il futuro. Il metodo che la Provincia dovrà affermare con la Regione e insieme alle associazioni, deve essere quello che parte sempre da una lettura reale del territorio e delle sue esigenze e quindi porti all’adozione di strumenti su di esso configurati. Agire in modo diverso porta al fallimento.

5 – Inevitabile poi parlare del Cassinate. Al di là delle ricadute positive che ci aspettiamo dal piano Marchionne di rilancio dello stabilimento Fiat, crediamo sia d’obbligo per l’area sud della provincia l’adozione di uno strumento analogo all’Accordo di programma, ovviamente però “tagliato” ad hoc per il territorio. Dovrà essere un’azione che getti l’occhio anche all’importanza strategica di questi siti industriali che possono rappresentare un volano importante anche per il turismo business.

6 - Ultimo accenno, ma non certo per ordine di importanza, a Sora e al suo comprensorio. Anche in questo caso il compito che ci aspetta è quello di rivedere le necessità e le vocazioni del territorio e di coniugarle a dinamiche di sviluppo certe e univoche. Pensiamo, nel caso specifico del sorano, ad una lettura in grado di andare oltre il distretto industriale del tessile che, ahinoi, appartiene al passato e non fotografa più la situazione esistente. Andare oltre significa pensare a nuovi modelli di sviluppo, significa puntare sulle potenzialità specifiche del luogo, a partire, ad esempio, dal progetto della navigabilità del Fiume Liri e da una valorizzazione in chiave turistica delle bellezze del posto, grande risorsa poco sfruttata.

Il Presidente della Provincia, Pompeo, ha ascoltato con attenzione le sollecitazione degli imprenditori. Ha affermato:

Accolgo con soddisfazione la richiesta che mi proviene dagli imprenditori riuniti da Federlazio di rinforzare il ruolo di coordinamento politico – istituzionale nel nuovo Ente di area vasta che deve diventare la Provincia. E’ questo, infatti, un punto basilare della relazione programmatica che ho preparato e che tra poche ore presenterò al Consiglio Provinciale. La Provincia, anche nella nuova veste definita dalle recenti normative, non sarà meno competente di prima in diversi ambiti. Anzi, in un certo senso lo sarà anche più che nel passato. Alle nostre competenze istituzionali, specie nel momento delicatissimo che il nostro territorio attraversa, si aggiungono le materie che saranno delegate dalla Regione. Non solo, sono un Sindaco e ritengo che il grido di allarme che proviene dai miei colleghi come pure dagli imprenditori che agiscono nel nostro territorio deve essere corrisposto con un’adeguata capacità di ascolto, caratteristica questa che ritengo fondamentale in chiunque si assuma l’onere di agire nell’amministrazione locale. Le cronache di questi giorni dipingono la nostra provincia, ancora una volta, come “maglia nera” in molti ambiti strategici. E’ ora di invertire la rotta e sono convinto che il ruolo strategico della Provincia possa dire molto nella valorizzazione delle grandi risorse, sia in chiave imprenditoriale sia anche in quella politica che il Frusinate, il Sorano e il Cassinate hanno saputo esprimere negli anni e che saranno ancora in grado di esprimere nell’immediato futuro. Noi siamo chiamati a gettare le basi della ripresa e dobbiamo farlo insieme. Esistono, è bene precisarlo subito, problemi annosi che resistono e che la Provincia di Frosinone è chiamata ad affrontare. Con la nuova amministrazione della Provincia non si parte dall’anno zero, ne siamo tutti consapevoli. Per questo dico, con estrema concretezza, che da subito dobbiamo affrontare, rinforzandolo, i problemi del settore Ambiente del nostro Ente che è strategico non solo per la salvaguardia del territorio ma anche per la competitività dei nostri bacini industriali. Dobbiamo dare risposte a molte istanze antiche. Ne sono ben consapevole. Ciò non potrà distoglierci comunque dall’obiettivo strategico principale che individuiamo nell’affrontare le principali criticità di questo territorio. Quelle del lavoro, quelle dello sviluppo, quelle dell’identità. Sono un Sindaco, dicevo, e solo per fare un esempio che conosco bene parto dal mio Comune. Esso era, solo qualche anno fa, in una situazione di completo dissesto finanziario. Eravamo alla disperazione. Ora riesce a camminare con le sue gambe, a garantire lavori pubblici e interventi importanti in chiave urbanistica, a fornire i servizi di competenza e ciò nonostante i tagli ai finanziamenti pubblici che sono ormai molto noti. Lo dico perché so che possiamo farcela. Possiamo se lavoreremo insieme, se supereremo i campanilismi e i personalismi, se sapremo vedere il territorio della nostra provincia come un mosaico di risorse, anche molto diverse tra loro, ma parte di un unico progetto di rilancio che ha tanti punti di forza, oltre alle difficoltà. Individueremo obiettivi precisi e cercheremo le risorse per centrarli. Un esempio per tutti, il collegamento veloce per la Capitale che ho colto anche dalle sollecitazioni degli imprenditori e che è un progetto inseguito da molto tempo. L’incontro con Federlazio, il primo da Presidente della Provincia con un’associazione di categoria, è stato un momento prezioso. Esso è solo l’inizio di un percorso che ci deve vedere tutti coinvolti nel progettare e realizzare il futuro”.

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