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Frosinone, la cooperazione nuovo modo di dare lavoro ai giovani. Basta attacchi strumentali

Continua da giorni un grave attacco al sistema cooperativo da pane di un gruppo di ex lavoratori della "Frosinone Multiservizi Spa" in liquidazione che accusano la cooperazione  di sfruttare i dipendenti e di creare occasioni di lavoro meno...

Continua da giorni un grave attacco al sistema cooperativo da pane di un gruppo di ex lavoratori della "Frosinone Multiservizi Spa" in liquidazione che accusano la cooperazione di sfruttare i dipendenti e di creare occasioni di lavoro meno vantaggiose rispetto ai mercato.

Questo denota una totale ignoranza su quello che la cooperazione ha fatto nella storia del nostro paese, e che sta facendo tutt'oggi, meritandosi il rispetto che è dovuto ad uno dei patrimoni più importanti del nostro sistema economico e sociale.

Se cosi non fosse, infatti, non si spiegherebbe perchè negli ultimi 10 anni a fronte di una gravissima crisi economica e finanziaria il sistema cooperativo abbia continuato a creare nuovi posti di lavoro, aumentando dell’ 8 % numero complessivo dei suoi occupati.

La cooperativa in realtà dispone di strumenti di partecipazione democratica e di integrazione dei redditi a favore dei soci lavoratori tutt'oggi esclusivi di questo modello di gestione imprenditoriale e che giustificano il fatto che la cooperativa sia una forma di organizzazione d'impresa tutelata e promossa dalla Costituzione italiana.

Invitiamo pertanto chi si rifà alle posizioni più conservatrici del sindacato a dare una corretta informazione sul ruolo che la cooperazione svolge a difesa del diritto al lavoro, a partire dai contenuti vincolanti dei contratti collettivi nazionali del lavoro sottoscritti dalle loro stesse rappresentanze nazionali.

Inoltre, considerato il fatto che i servizi oggetto degli appalti sono da intendersi migliorativi per la collettività, va dato atto all’Amministrazione comunale della volonta di mantenere attivi gli stessi, pur in assenza di obblighi normativi, garantendo continuità occupazionale e un più elevato livello di qualità della vita, il tutto in nome di una maggiore coesione sociale.

Invitiamo inoltre il sindacato a riflettere sul proprio ruolo nel nostro contesto storico, infatti se veramente si vuole garantire una migliore e più equa qualità del lavoro per tutti si dovrebbe dare voce ai diritti negati a centinaia di migliaia di giovani che oggi restano disoccupati nel nostro paese, piuttosto che puntare il dito su chi lavora dignitosamente nelle cooperative partecipando ogni giorno alla produzione della ricchezza nazionale.

A questi giovani va il nostro appello invìtandoli a ritrovare insieme il desiderio ed il Coraggio di intraprendere, mettendo in comune la proprie aspirazioni, i propri talenti e passioni per essere artefici del proprio futuro.

A queste forze migliori della società ci rivolgiamo dicendo che la cooperazione è l’unica forma di impresa che permette di mettere in comune le proprie risorse per trarne un reciproco vantaggio, arricchendo la comunità in cui si opera. Il capitale accumulato dalle cooperative infatti non è de-Iocalizzabile, resta sul territorio e viene impiegato per migliorare la qualità del lavoro e creare nuove opportunità d’impiego.

La cooperazione sarà sempre a fianco di chi di fronte ad un problema propone soluzioni sostenibili, eque e che mettono al primo posto la dignità e il valore di ogni persona. Lasciamo ad altri la protesta tine a se stessa che riteniamo sterile e stucchevoie.

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