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Frosinone, PD: clima avvelenato per i tesseramenti in provincia in vista del congresso

Durissima presa di posizione di Simone Costanzo, Mauro Buschini, e Aldo Antonetti, contro le "male lingue" all’interno del Partito Democratico della Provincia di Frosinone.

Durissima presa di posizione di Simone Costanzo, Mauro Buschini, e Aldo Antonetti, contro le "male lingue" all’interno del Partito Democratico della Provincia di Frosinone.

In una nota rimessa alla stampa dai tre firmatari si legge: “Le accuse rilasciate dai tre candidati alla segreteria provinciale sono false e tendenziose: siamo di fronte ad attacchi pretestuosi volti ad avvelenare il clima e cercare di screditare un risultato che ci vede in netto vantaggio (siamo circa al 60%). Di che cosa stiamo parlando? 2700 iscritti a metà congresso, nel 2010 furono 5704: dunque un dato complessivo assolutamente nella norma. Per questo le accuse le rimandiamo con forza al mittente, visto che gli eventuali pochi casi di “doping del tesseramento” vengono proprio da coloro che li denunciano.

Esempio eclatante è Isola del Liri, dove i sostenitori dell’annullamento del congresso provinciale del PD hanno tentato di legittimare nel congresso del PD il voto e la partecipazione di consiglieri comunali e membri di organismi dirigenti di altri partiti, con il chiaro intento di minare e mettere in discussione il sindaco Luciano Duro e la sua amministrazione: una invasione di campo che non è stata e non può essere consentita. Utilizzare il congresso del PD per colpire una amministrazione comunale è qualcosa di aberrante: solo la ribellione degli isolani democratici ha impedito che questo potesse avvenire bloccando il congresso cittadino.

Un altro esempio lampante è Sora, unico caso dove nel giro di tre ore sono arrivati oltre duecento nuovi iscritti, capitanati da persone vicine all’area che ci accusa. Chiediamo dunque chiarezza verso un atteggiamento di chi predica bene ma razzola molto ma molto male. In merito alle gravi accuse che gettano ombre sul PD ciociaro, lo vogliamo dire con forza e con chiarezza: ben venga una discussione approfondita sul cosiddetto “sistema di potere”, siamo i primi a chiederla e siamo pronti a farla, in qualsiasi momento.

Quello che emerge dalle irresponsabili parole rilasciate dai tre candidati è solo rabbia, dovuta ad una loro sconfitta sempre più annunciata: appare una mossa premeditata, visto che è compiuta alla vigilia di congressi che molto probabilmente daranno ancora più forza e maggior consenso alla candidatura di Simone Costanzo. Ma la tecnica ben nota dell’avvelenamento dei pozzi quando si avvicina una sconfitta non dovrebbe essere utilizzata da dirigenti provinciali del PD responsabili. Questo modo di affrontare il dibattito congressuale è denigratorio ed offensivo per tutti gli iscritti e gli elettori del nostro Partito. I nostri iscritti meritano profondo rispetto. Per questo motivo il congresso va avanti: se ci sono casi che meritano l’attenzione della Commissione competente, sicuramente verranno valutati con il massimo rigore. Riprendiamo un dibattito sereno, incentrato sui contenuti e sui programmi e non sulle accuse scriteriate ed i rancori personali”.

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