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Frosinone, per le quote rosa in comune colpi di spillo tra la sen. Spilabotte e il Sindaco Ottaviani

“Il comune di Frosinone continua a non contemplare né rispettare le pari opportunità: Sindaco, vice, assessori e capigruppo sono tutti uomini! Una situazione che si protrae da troppo tempo,

“Il comune di Frosinone continua a non contemplare né rispettare le pari opportunità: Sindaco, vice, assessori e capigruppo sono tutti uomini! Una situazione che si protrae da troppo tempo, predisporremo l’iter per il ricorso al Tar”. Così la Senatrice Maria Spilabotte intervenendo sulla questione delle quote rosa della giunta del comune del capoluogo. Prosegue Spilabotte: “Già quando sedevo nei banchi del consiglio sollevai la questione, invitando il Sindaco a porre fine a questa discriminazione di genere. Riuscii anche a far istituire la Commissione Pari Opportunità di cui evidentemente non è mai stato compreso appieno il significato. Ottaviani ha avuto tutto il tempo per colmare questo deficit di rappresentanza democratica, ma non ha mosso un dito. E’ evidente che manca la volontà politica. Eppure il Sindaco dovrebbe attenersi ai dettati costituzionali che, in più articoli, anche nella materia della parità di genere, dettano norme che vanno considerate impositive. E’ il caso dell’articolo 51 della Costituzione. Un articolo fondamentale che afferma nella sostanza, e non solo nella forma, il principio che l’equa rappresentanza non è una questione di genere, ma un problema di qualità della nostra democrazia. Il rinnovamento passa anche attraverso le donne, il cui contributo è diventato fondamentale. Il livello democratico di una città si misura anche attraverso le pari opportunità e noi confermiamo di essere molto indietro. Io credo che in tutti noi debba veramente ancora maturare il germe della cultura politica paritaria, di buon senso, di sano e civile rispetto per la metà della società, della volontà di perseguire un sempre più alto livello della democrazia. Per questi motivi, sulla scia di quanto avvenuto negli anni passati al Comune di Roma durante la gestione Alemanno, ci attiveremo per predisporre l’iter per fare ricorso formale al Tar del Lazio”.

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“Apprezziamo l’energia che la senatrice Spilabotte- scrive il Sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani - profonde nella questione delle quote rosa, ma ci rammarichiamo del fatto che un interesse di pari grado non sia stato mostrato, ad esempio, per la frana del viadotto Biondi, per la quale il Comune sta attendendo invano che altri enti sovraordinati facciano solamente il proprio dovere, o nel censurare l’atteggiamento di vecchi amministratori che hanno messo in ginocchio dal punto di vista finanziario il Comune di Frosinone, portandolo sull’orlo del dissesto.

Del resto, non ricordiamo neppure che la Spilabotte si sia strappata le vesti, allorché la precedente amministrazione, quando il suo partito era in maggioranza, annoverava soltanto una donna rispetto al resto della giunta.

Contrariamente a quanto afferma la senatrice Spilabotte, l’amministrazione comunale rispetta appieno le pari opportunità, essendo stata creata, ad esempio, un’apposita commissione. In linea con quanto espresso dalle normative vigenti, nell’esecutivo era stata prevista una componente femminile, segnatamente individuata nella persona dell’assessore Lucrezia Scaccia, che, dopo pochi mesi, però, è stata costretta a dimissioni dalla carica per motivi personali. Quanto, poi, ai rilievi mossi dalla solerte senatrice, mi permetto di specificare alla nostra illustre concittadina che il sindaco viene eletto dal popolo e la nomina dei capigruppo non è certo nella disponibilità del primo cittadino, ma attiene ai singoli gruppi politici.

Ricordo alla senatrice Spilabotte, inoltre, qualora non se ne fosse accorta, che il nostro segretario comunale, nomina questa fiduciaria del sindaco, è una donna, unico caso dal dopoguerra ad oggi in cui è stata scelta una personalità femminile per ricoprire il più alto incarico apicale della burocrazia comunale. Come, del resto, abbiamo attribuito l’incarico di presidente della commissione sanità alla dott.ssa Flora Ferazzoli, anch’essa dimessasi, successivamente, per motivi personali e professionali, mentre conserva ancora l’incarico di presidente della commissione servizi sociali la prof.ssa Ombretta Ceccarelli.

Rilevo, giusto per la cronaca, che il partito della Spilabotte, che tanto fa battaglie sulla parità di genere e sulle pari opportunità, quando la senatrice era in carica in consiglio comunale, aveva individuato come capogruppo un uomo e non una donna, pur avendone avuto l’opportunità. Prendendo come riferimento il teorema della Spilabotte, sarebbe stato allora un bel segnale da parte del suo partito nominare un capogruppo donna.

La verità è un’altra. E’ che chi porta avanti battaglie da riserva indiana sulla rappresentatività delle donne reca doppia offesa al mondo femminile. Nella scelta dei componenti della giunta abbiamo tenuto sempre e solo conto del dettato normativo vigente, di criteri meritocratici e del requisito delle specifiche competenze professionali come esplicitamente richiesto dalla legge.

Allorquando si creeranno le nuove condizioni, attraverso la revisione anche dello statuto e del regolamento comunali, tenteremo di riproporre un’altra rappresentanza femminile in giunta, non tanto per una mera posizione di bandiera, ma per valorizzare ulteriormente il favorevole e concreto apporto, che le donne conferiscono alla nostra amministrazione e alla nostra intera collettività, ove operano anche come madri, e grandi lavoratrici”.

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