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Frosinone, sequestrata la discarica di via le lame per avvelenamento acque. Le dichiarazioni del Sindaco e di Casapound

In  data odierna è stata data esecuzione al decreto del Giudice per le indagini preliminari di Frosinone,  su richiesta della Procura della Repubblica è stato disposto il sequestro preventivo della ex discarica in località Le Lame  sita nel comune...

In data odierna è stata data esecuzione al decreto del Giudice per le indagini preliminari di Frosinone, su richiesta della Procura della Repubblica è stato disposto il sequestro preventivo della ex discarica in località Le Lame sita nel comune di Frosinone.

La discarica è stata affidata in custodia al sindaco del comune di. Frosinone (ovvero a persone dallo stesso incaricate) al fine della realizzazione delle necessarie procedure di bonifica del sito.

Alla luce delle indagini della polizia giudiziaria, delle analisi dell'ARPA LAZIO e soprattutto degli approfonditi accertamenti tecnici. svolti dai consulenti nominati dalla Procura, è stato configurato il reato di avvelenamento di acque, nella forma colposa, in dipendenza della gestione della discarica in difetto di adeguate soluzioni e cautele di ordine tecnico, dell'attuazione di interventi di. messa in sicurezza insufficienti e comunque non collaudati e dell'omessa attivazione delle indispensabili operazioni dì bonifica del sito, è STATO consentito comunque non impedito che il percolato della discarica raggiungesse la falda acquifera sottostante, inquinandola con l'apporto di metalli pesanti (in particolare alluminio, ferro, manganese, bario, nichel e piombo) in quantità notevolmente superiore ai valori definiti nelle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) normativamente previsti per le acque sotterranee, cosi determinando l’avvelenamento delle predette acque, potenzialmente destinabili, in via diretta o indiretta, al consumo umano.

I consulenti hanno dunque accertato che le cautele poste in essere nel corsa degli anni sono concretamente insufficienti ad eliminare un fenomeno nocivo che si ripresenta quotidianamente almeno - per quanto risulta documentato — dal 2006- Le acque di falda in questione, sia pur non attualmente destinate al consumo, potrebbero esserlo, previo eventuale trattamento, e possono comunque essere già attualmente utilizzate per l'irrigazione, cosi andando di fatto ad incidere su terreni agricoli e quindi indirettamente sui prodotti destinati all'alimentazione che da tali terreni possono ricavarsi.

La situazione di concreto pericolo riscontrata è palese, grave ed attualissima ed impone dunque l'adozione sollecita delle necessarie operazioni di bonifica, fino ad oggi del tutto omesse. Al di là dell’individuazione delle specifiche responsabilità soggettive, per il cui accertamento proseguono le indagini, è infatti evidente che a distanza dì dieci anni dalla presentazione del primo progetto per la messa in sicurezza di emergenza del sito le determinazioni e gli interventi delle diverse autorità amministrative che si sono "palleggiate'' le competenze in materia e gli interventi richiesti ai privati sono stati insufficienti ad impedire il progressivo aggravarsi della situazione ambientale.

E pertanto auspicabile che a seguito dell'adozione del sequestro preventivo del sito, volto ad impedire che il reato venga portato ad ulteriori conseguenze, si dia corso ad una efficace gestione del sito, ed in particolare alla doverosa predisposizione delle procedure di integrale bonifica.

IL SINDACO: L’IMPERATIVO È ORMAI L’ELIMINAZIONE DEL SITO

La vicenda della discarica di via Le Lame - ha dichiarato il sindaco Nicola Ottaviani - nasce nel lontano 1956 e si aggrava con la costruzione dei tre differenti bacini di raccolta negli anni ’80 e ’90, senza la minima cultura dell’ecologia e della salvaguardia dell’ambiente urbano. Costruire una discarica che oggi ospita 650.000 metri cubi di rifiuti solidi urbani, a distanza di appena 75 metri dall’alveo del fiume, è una follia raccapricciante che umilia il nostro territorio e che ha contribuito, molto probabilmente, a deturpare l’ecosistema della nostra periferia, con intuibili conseguenze sul piano della salute collettiva. A questo punto, dopo l’iniziativa dell’autorità giudiziaria, il Ministero, la Regione e la Provincia non potranno più voltare lo sguardo altrove, in quanto l’unica soluzione effettivamente percorribile al di là delle cinturazioni inefficaci rimane quella dello spostamento dei sovvalli e della eliminazione dell’intero sito. Già da alcuni mesi stiamo lavorando per recepire manifestazioni di interesse da parte dei privati, per la valorizzazione dei rifiuti della discarica, ma senza l'apporto delle energie o delle soluzioni pubbliche non possiamo essere lasciati in balìa di un problema, causato dal deposito a Frosinone dei rifiuti provenienti da ogni parte d’Italia.

La vittoria di CasaPound.

Sono scattati ieri mattina alle ore 11.30 i sigilli alla discarica di via Le Lame alla periferia di Frosinone. Alla luce delle analisi dell'Arpa Lazio e soprattutto degli approfonditi accertamenti tecnici svolti dai consulenti nominati dalla Procura, è stato configurato il reato di avvelenamento delle acque e sotto accusa, in particolare, c'è la mancata bonifica del sito che ha consentito, appunto, al percolato, di raggiungere la falda acquifera sottostante.

''E' doveroso ricordare che CasaPound Italia è stato l'unico movimento politico a portare avanti questa battaglia, ormai da anni - dichiara Fernando Incitti, responsabile provinciale del movimento - anche attraverso una petizione popolare ideata appositamente, raccogliendo migliaia di firme, tra l'indifferenza e la complicità delle istituzioni'' ''Adesso si proceda alla bonifica immediata dell'ecomostro che da più di trent'anni affligge la nostra terra - continua Incitti - e si accertino le responsabilità e la gravità di suddette''. ''Gli sciacalli della politica, come ci aspettavamo, adesso sono in prima fila per prendersi meriti che non gli spettano, avendo sempre taciuto ed avendo avuto sopratutto la possibilità di governare senza fare nulla al riguardo - conclude Incitti - ma quello che più ci interessa è che finalmente, dopo la battaglia portata solo da noi avanti, si sia cominciato a mettere la parola fine all'indecorosa discarica di Frosinone''.

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