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Imperia, un quinto dei bambini in età scolare è in sovrappeso focus sulla necessità di portare in classe l’educazione alimentare

Più del 20% dei bambini che frequentano la scuola primaria è già in sovrappeso, più del 10% è addirittura obeso: un dato allarmante, che invita a riflettere sulla qualità dell’alimentazione delle nuove generazioni. Di questo e dell’importanza di...

Più del 20% dei bambini che frequentano la scuola primaria è già in sovrappeso, più del 10% è addirittura obeso: un dato allarmante, che invita a riflettere sulla qualità dell’alimentazione delle nuove generazioni. Di questo e dell’importanza di intraprendere direttamente in classe dei percorsi sul corretto stile di vita si è parlato ampiamente ieri pomeriggio a Imperia durante il Forum Dieta Mediterranea, organizzato da Camera di Commercio di Imperia e Azienda Speciale Promimperia.

La sessione pomeridiana di sabato 15 novembre, dedicata proprio a “Educazione alimentare e Dieta Mediterranea, basi formative per Expo 2015”, è stata coordinata dal Capo Progetto Comitato di candidatura EXPO Milano e Presidente del Comitato Educazione Alimentare del MIUR Riccardo Garosci il quale ha sottolineato come “l’Expo non sia una fiera commerciale quanto un’esposizione universale di elevato valore culturale in cui il Forum, per le tematiche che tratta e per i valori culturali che esprime, trova il giusto collocamento. In particolare, da sempre il Forum ha avuto un occhio attento verso l’educazione alimentare nei ragazzi in età scolare, proponendo e portando avanti percorsi condivisi con il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca. Le statistiche che ci evidenziano quanto sia incidente sulla qualità della vita della popolazione una cattiva abitudine alimentare, ci spronano a continuare a investire tempo e risorse in questo genere di attività. Per il loro valore educativo, queste iniziative rappresentano uno degli argomenti più validi per l’Expo a Milano, in cui il tema sarà proprio dedicato a come nutrire il pianeta, non solo oggi ma anche nel futuro”.

“Non sono soltanto i bambini a manifestare tali problematiche alimentari – ha spiegato Alexis Malavazos, medico e fondatore del progetto E.A.T. Educazione Alimentare Teenagers – i dati che ci fornisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità, parlano di una percentuale di adulti in sovrappeso a un passo dal 35% e di poco meno del 10% della popolazione italiana che risulta addirittura obeso, a fronte di un 3,4% sottopeso. Gli interventi di educazione alimentare che hanno avuto finora maggior successo sono quelli che hanno visto il coinvolgimento delle famiglie, scuole, operatori della salute e comunità, che promuovono una sana alimentazione ma anche l’attività fisica, la diminuzione di sedentarietà, la formazione dei genitori e l’educazione nutrizionale, ma soprattutto che questi interventi siano continui nel tempo e non sporadici. I fattori che contribuiscono maggiormente all’aumento dell’obesità giovanile sono infatti lo stile di vita sedentario, la diffusione di comportamenti alimentari rivolti al consumo di alimenti ad alto contenuto calorico ed elevato indice glicemico e l’ambiente circostante obesogeno, in cui tali cibi risultano facilmente reperibili attraverso distributori automatici localizzati in ambienti pubblici con cui ci troviamo a interagire”.

E’ a questo punto che assume una primaria rilevanza la valorizzazione delle materie prime alimentari. “Ad oggi, oltre tre milioni di persone, soprattutto giovani, soffrono di disturbi alimentari – ha precisato Giorgio Donegani Presidente della FEI Fondazione Italiana Educazione Alimentare – e ad influenzare il loro comportamento sono una serie di fattori fisiologici, psicologici, economici, etici, religiosi, storici, sociali e geografici. Mentre nel mondo animale nutrirsi è un semplice atto fisiologico – ha aggiunto - per l’uomo mangiare rappresenta una espressione culturale, carica di valori e significati che siano, per il suo modo di pensare, totalmente accettabili anche se spesso accade che tra alimento e consumatore si manifesti una distanza dovuta alla non consapevolezza del significato simbolico di ciò di cui ci si nutre. Come si può superare ciò? Trasformando un pensiero acritico in atteggiamento consapevole, assaggiando, cucinando, osservando, parlando e confrontando oltre naturalmente ad evolvere il nostro modo di pensare da semplice consumatore a cittadino. Ma soprattutto con progetti di educazione alimentare che nascano dalla sinergia di istituzioni responsabili per più aree di intervento - come la scuola, la salute, l’ambiente e le politiche alimentari - e del territorio di riferimento, con interventi sulla produzione, sulla distribuzione, sulla ristorazione e sulla comunicazione”.

Tra gli interventi, anche quello del Direttore di INRAT – Istituto Nazionale della Ricerca Agronomica della Tunisia Ben Hammouda, che si è soffermato su quelli che sono gli aspetti sociali del cibo.

IL BENESSERE INIZIA A TAVOLA FIN DA PICCOLI. ANCHE AL RISTORANTE. AL FORUM DIETA MEDITERRANEA DI IMPERIA UN FOCUS SUL MEDICINA E SALUTE

La salute vien mangiando. Si potrebbe così sintetizzare il contenuto della sessione dedicata a medicina e salute che si è tenuta ieri pomeriggio a Imperia nell’ambito delForum Dieta Mediterranea, organizzato da Camera di Commercio di Imperia e Azienda Speciale Promimperia.

Ad aprire la sessione, i saluti del Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio e di Re.C.O.Med Enrico Lupi, che ha ribadito come “fin dalla sua prima edizione il Forum Dieta Mediterranea si sia impegnato a diffondere una cultura del mangiare sano sia tra le giovani generazioni sia tra gli adulti a cui spetta la scelta su cosa portare in tavola. I benefici che possono derivare da una giusta alimentazione si ripercuotono positivamente anche sulla società, che si troverà in futuro – se si fa prevenzione nel modo giusto - a dover sostenere minori costi sociali e sanitari”.L’incontro, moderato dal giornalista e conduttore del programma televisivo Elisir su Rai Tre, Michele Mirabella, è poi entrato nel vivo con l’introduzione ai lavori di Massimo Conio, Direttore di Gastroenterologia Endoscopia Digestiva dell’Ospedale di Sanremo, il quale ha sottolineato come “il nostro stile alimentare sia influenzato da fattori esogeni come la grande distribuzione, i media e il potere d’acquisto che hanno contribuito a farci perdere progressivamente quei benefici di cui godevano le popolazioni del Mediterraneo. Dobbiamo impegnarci a recuperare una sana alimentazione per un miglior stile di vita”.

Particolarmente interessante il focus sul benessere dei più piccoli del pediatra e nutrizionista dell'ASL 1 Imperiese Gianfranco Trapani, che ha osservato quanto “l’atto del dare ai bambini a merenda e colazione i prodotti del territorio, sia una pratica sana e allo stesso tempo offra loro la possibilità di conoscere anche il territorio stesso. Il mio consiglio per i genitori, nei primi mille giorni di vita del bambino, è di curarli il meno possibile con le medicine ma di farli mangiare bene. Faccio un esempio – ha aggiunto Trapani – se si svezza troppo presto il bambino abituandolo al sale, egli crescerà cercando il sale e avrà molte probabilità di sviluppare l’ipertensione. Il mio suggerimento è quindi di procedere allo svezzamento non prima dei sei mesi, perché i gusti provati da piccoli li accompagneranno poi per tutta la vita”.

All’interno della sessione, si è tenuta anche la presentazione del progetto “Ristoranti del Cuore”, di cui si sono fatti portavoce in questa sede Claudio Vecchio della Trattoria Vignola di Ortovero ed Enzo Guglielmetto del Dipartimento Cardiologia dell’Ospedale San Paolo di Savona. “Lo stile di vita odierno dettato dai tempi di lavoro e di relazione sociale, ci porta spesso a consumare pasti fuori casa – ha premesso Guglielmetto – e il diffondersi sempre più di questa “abitudine” ci ha portato a fare una riflessione e a sollecitare, negli chef dei ristoranti, una maggiore attenzione alla salute dei clienti e il rispetto delle regole della buona alimentazione, attenta alla Prevenzione Cardiovascolare. Non solo per chi ha la tendenza a sviluppare determinate patologie ma per tutti coloro che scelgono uno stile di vita sano. Si tratta di una iniziativa a cura della…. di Cardiologia e delle Dietiste dell’Ospedale San Paolo di Savona, in collaborazione con la Camera di Commercio e i ristoratori della provincia di Savona, con il patrocinio della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare. I ristoratori che hanno aderito, hanno partecipato a specifici seminari a indirizzo alimentare finalizzati alla prevenzione di arteriosclerosi e malattie cardiovascolari e si sono impegnati a cucinare cibi a basso contenuto di grassi e colesterolo, poveri in calorie e attenti ai condimenti e alle modalità di cottura”. “Numerosi studi – ha aggiunto Enzo Guglielmetto - dimostrano come l’aderire ai principi della Dieta Mediterranea riduca in modo importante la mortalità. Tra questi, uno studio in particolare ha messo in evidenza come l’arricchire la Dieta Mediterranea con olio extravergine di oliva, abbia significato per i partecipanti abbassare il rischio di eventi cardiovascolari. Nel nostro ospedale – ha concluso – abbiamo cercato di fare promozione per questo tipo di alimentazione, consigliando noi stessi, grazie al supporto di colleghe dietiste, alcune ricette”.

Tra gli altri interventi, anche quello di José Maria Penco, Asociacion Espanola de Municipios del Olivo per conto dell'Istituto di Ricerca Biomedica dell'Hospital Universitario Reina Sofia di Cordoba in Spagna e quello del Professore Associato e Direttore della Scuola di Specializzazione di Gastroenterologia all'Università di Foggia Enzo Ierardi che ha presentato i dati relativi alla popolazione di una città dell’Italia meridionale in termini di macronutrienti, fibre e malattie dell’apparato digerente.

Si è concentrata infine sull’olio extravergine di oliva e sulla qualità che nasce direttamente in campo, la dissertazione di Angelo Canale, ricercatore del Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Agroambientali dell’Università di Pisa: "il percorso che porta alla produzione di olio extravergine di oliva nasce in oliveto dalla interazione tra ambiente di coltivazione, varietà impiegata, tecnica colturale (potatura e irrigazione) e modalità di raccolta. Tra le avversità dell'olivo, un ruolo chiave sulla qualità dell'olio è svolto dalla presenza nel frutto delle larve della Mosca delle olive, insetto la cui infestazione determina negli oli negativi aumenti dell'acidità e dei perossidi, accompagnati da una contemporanea riduzione del contenuto in polifenoli (sericoroidi in particolare), così abbassando significativamente il valore nutraceutico di questo prezioso alimento. Il percorso verso la qualità si completa in fase di stoccaggio, operando in maniera da ridurre al minimo gli effetti negativi indotti sulla qualità dell'olio da elevate temperature di conservazione (consigliabile conservare l'olio a +15°C) e inopportune esposizioni alla luce".

In contemporanea con la sessione di medicina e salute, si è tenuto anche il convegno GAC Il Mare delle Alpi “Nuovi scenari e opportunità per la pesca: innovare, diversificare e cooperare” con il Presidente e la Vice Presidente GAC “Il Mare delle Alpi” Enrico Lupi e Barbara Esposto, l’europarlamentare e Vice Presidente della Commissione per la Pesca a Bruxelles Renata Briano, i Groupe FEP Varois e Corse, FLAG Litoral Costa de l’Ebre e GAC Nord Sardegna.

Nel pomeriggio, si è tenuto presso il Villaggio OliOliva in Calata Cuneo, anche il cooking show – condotto dal giornalista di TeleNord Paolo Zerbini – con il vincitore del Contest Re.C.O.Med “A menu for the Mediterranean Diet Day” , il turco Erhan Seker. Insieme a lui, hanno partecipato Food Blogger di tutti i paesi partecipanti al Forum e in particolare, per quanto riguarda l’Italia, gli aderenti a AIFB-Associazione Italiana FoodBlogger che ha contribuito, con l’Associazione Nazionale Città dell’Olio, all’organizzazione del contest.

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