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Labico, sabato 21 incontro sul PSR organizzato dal PD

“Sostenere l’agricoltura e valorizzare i nostri prodotti tipici è una delle idee chiave per pensare a come dare sviluppo economico al nostro paese e ricreare una identità della nostra comunità. Dare redditività a chi sceglie di investire sulla

“Sostenere l’agricoltura e valorizzare i nostri prodotti tipici è una delle idee chiave per pensare a come dare sviluppo economico al nostro paese e ricreare una identità della nostra comunità. Dare redditività a chi sceglie di investire sulla

nostra terra significa evitare che le aree verdi di Labico siano vittima di nuove speculazioni, abusivismo o abbandono. Su questi obiettivi il Partito Democratico di Labico è pronto a fare la propria parte!” Così Benedetto Paris, segretario del Partito Democratico di Labico, in uno dei passaggi principali della sua introduzione all’incontro che si è tenuto questo sabato 21 novembre a Palazzo Giuliani. L’incontro è stato dedicato alle nuove opportunità di finanziamento dell’agricoltura che saranno messe in campo dalla Regione Lazio con il nuovo Programma di Sviluppo Rurale, appena presentato in commissione al Consiglio della Regione Lazio. L’incontro era previsto per sabato 14, ma era stato rinviato dopo la strage di Parigi. All’incontro hanno preso parte anche il Presidente del Gal Castelli Romani e Monti Prenestini Giuseppe De Righi, il coordinatore della cabina di regia Lazio Expo Quirino Briganti, il consigliere regionale Simone Lupi e l’On. Renzo Carella.

“In una fase economica come quella che stiamo vivendo molti sono tornati ad investire nell’agricoltura, anche a Labico. Dobbiamo sostenere questi imprenditori, dobbiamo creare una rete per integrare i singoli progetti di investimento con quelli di competenza delle istituzioni. Soprattutto non dobbiamo perdere il treno della costituzione del nuovo Gal per la gestione dei fondi comunitari che finanziano, per alcuni interventi anche con quote a fondo perduto per il 60-70 per cento, moltissimi interventi in agricoltura – spiega Paris - In questo senso ha un ruolo fondamentale la scelta che dovrà compiere l’Amministrazione comunale nello scegliere i partner con cui partecipare al bando che sarà pubblicato prevedibilmente entro questo anno. Noi pensiamo che dobbiamo stare insieme a Palestrina ed agli altri comuni dell’area dei Castelli Romani perché uniti dal nostro prodotto tipico per antonomasia, le nocciole, e su questo, in modo costruttivo, stiamo dialogando con il Sindaco. Se sbagliamo anche questa volta il progetto Labico ed i suoi agricoltori saranno tagliati fuori da buona parte dei fondi Ue per i prossimi sette anni!”

“Inoltre i prodotti tipici e le produzioni di qualità realizzati nel nostro comune possono essere un traino sia per la vita sociale e culturale, che per la creazione di una effettiva identità di Labico. Non parlo solo di una sagra o di cene “popolari”, ma di una politica vera e propria legata al mangiare bene, alla qualità del territorio, dei prodotti, che sia filo conduttore di una idea di sviluppo del nostro paese – ha illustrato il segretario democratico labicano – In questo senso importantissimo è il nuovo regolamento della Regione Lazio illustrato dal consigliere Lupi sulla multifunzionalità rurale, ovvero sulla possibilità di ristrutturare, senza aumento di cubatura, gli edifici rurali per trasformarli in laboratori, aree didattiche, agri nidi, punti vendita, enoteche rurali o agriturismi, perché possono dare ulteriori opportunità di entrate economiche per i produttori o per terzi in accordo con loro”.

“Noi ci stiamo impegnando per estendere a Labico e Palestrina la DOP della Nocciola Gentile Romana, così come per l’entrata di Labico nell’attuale GAL, ma tante altre sono le opportunità: da ultima la costituzione da parte della Regione del Registro delle risorse genetiche autoctone e di un piano di finanziamento di queste produzioni che potremmo sfruttare per il pisello labicano, anche attraverso un suo riconoscimento come presidio slowfood, ma ad oggi il comune non ha fatto nessuna richiesta di inserimento nel registro e quindi per questo anno non potranno essere usati i fondi se produttori volessero tornare a piantarlo. Le opportunità ci sono, bisogna farle conoscere e saperle sfruttare!”

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