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Monterotondo, paralizzata da un vaccino nel 1958 ottiene giustizia dopo 57 anni

A 57 anni di distanza dalla vaccinazione, fa causa al Ministero della Salute e vince: avrà un assegno mensile di 800 euro e 100 mila euro di arretrati.

A 57 anni di distanza dalla vaccinazione, fa causa al Ministero della Salute e vince: avrà un assegno mensile di 800 euro e 100 mila euro di arretrati.

E' la storia di MC, una donna alla quale la legge aveva impedito ogni indennizzo perché nata un anno prima dell'obbligatorietà del vaccino e, nonostante le fosse stato riconosciuto il danno, non aveva mai ricevuto nulla. A consigliare i genitori era stato il medico provinciale con una lettera ufficiale. Si vaccina contro la poliomielite ma rimane paralizzata.

Dopo due anni di battaglie legali, la sentenza: Il Tribunale di Roma (Giudice Emili) ha condannato il Ministero della Salute ad indennizzare la donna con un assegno mensile di 800 euro per tutta la vita oltre a circa 100 mila euro di arretrati.

A raccontare la vicenda è l'avvocato Renato Mattarelli che ha seguito per intero la causa.

Subito dopo la nascita nel 1958, M.C. venne sottoposta alla vaccinazione antipolio e dopo qualche rimase paralizzata dalla poliomielite che proprio il vaccino avrebbe dovuto prevenire. Da li in poi la tragedia dei genitori che vivevano nel Comune di Monterotondo, il cui sindaco, nel 1958, unitamente al medico provinciale, aveva fortemente incentivato la vaccinazione antipolio per tutti i neonati, inviando una lettera ai loro genitori dai toni perentori.

I genitori di MC non si sono mai dati pace per aver accolto quell'invito sanitario alla vaccinazione che di fatto aveva paralizzato la loro piccola bambina. In effetti la vita di MC non è mai stata facile; per questo quando nel 1997 fece la domanda all'ASL per ottenere l'indennizzo previsto dalla legge n. 210/1992 (a favore dei soggetti danneggiati irreversibilmente dal vaccinazioni obbligatorie e trasfusioni di sangue) pensò di alleviare i moltissimi disagi della paralisi ottenendo almeno l'assegno mensile previsto dalla legge. Eppure, nonostante il riconoscimento dell'indennizzo da parte del Ministero della Salute, M.C. non ha mai ricevuto nulla.

La sfortunata vicenda, fatta di 57 anni di convivenza da paralisi da poliomielite, si è conclusa oggi dopo 2 anni di causa intrapresa dall'avvocato Renato Mattarelli che, dopo aver richiesto ed ottenuto un decreto ingiuntivo di circa € 90.000,00, ha resistito alla causa intrapresa dal Ministero della Salute che affermava che il diritto di MC non doveva essere riconosciuto poiché la vaccinazione antipolio venne resa obbligatoria nel 1959 mentre MC era stata sottoposta a vaccino nel 1958.

L'avvocato Mattarelli ha invece sostenuto che l'obbligatorietà della vaccinazione non è data semplicemente dalla previsione legislativa ma in tutti quei casi (come quello di MC) in cui, indipendentemente da una specifica legge, la vaccinazione è resa di fatto obbligatoria dalle circostanze e dalle necessità imposte o incentivate dalle Autorità (es. per accedere a scuola, ad un lavoro, per andare all'estero, ecc.).

Nel caso di MC, l'avvocato Mattarelli, ha sostenuto con successo che la perentorietà dell'invito del Sindaco di Monterotondo e del Medico Provinciale nel 1958 hanno di fatto reso impossibile ai genitori di MC di astenersi dal non vaccinare la neonata.

Nella lettera si leggeva: "...se davvero amate vostra figlia...se ci tenete alla sua salute...", ed erano illustrati alcuni rischi che si intendevano evitare.

La vicenda si è conclusa con Sentenza n. 687/2015 con la quale il Tribunale di Roma - Sez. Lavoro ha riconosciuto il diritto all’indennizzo legge n. 210/1992 in favore di una donna danneggiata da vaccinazione antipoliomielitica del 1958.

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