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Paliano, l'Arch. Calselli ci spiega il progetto di rigenerazione della palestra Fuksas superando le stupide polemiche

Un mare di commenti e polemiche al quanto fantasiose alla notizia che abbiamo pubblicato in anteprima sulla rigenerazione della Palestra Fuksas da parte dell arch. Luca Calselli,

Un mare di commenti e polemiche al quanto fantasiose alla notizia che abbiamo pubblicato in anteprima sulla rigenerazione della Palestra Fuksas da parte dell arch. Luca Calselli,

Palestra fuksas oggi

che la vuole tutto il mondo accademico e scientifico, non solo Europeo, tanto che Innova, la società Regionale che si sta occupando di portare il Lazio all’EXPO di Milano 2015, insieme all’unione delle Camere di Commercio del Lazio, ne hanno fatto un punto di forza per l’alta tecnologia che si vuole adoperare e soprattutto per il progetto che nel mondo dell’architettura moderna, così abbiamo sentito a Roma da esperti, è davvero “rivoluzionario”.

Per saperne di più abbiamo sentito l’arch. Luca Calselli che ci ha parlato anche dei suoi rapporti con il sindaco Alfieri e la Vice Adiutori.

Sto a Milano per la presentazione di EXPOSTORY. Il mio intervento sarà incentrato su EUR42. L’Esposizione Universale dei primati. A Roma, per il 1942 si costruisce “La Terza Roma” per celebrare il Genio della Civiltà Italica, l’unica Esposizione Universale progettata per non essere smontata, ma trasformata in una porzione di città, moderna, innovativa, rappresentativa. EUR42 è - ci dice al telefono Calselli - anche la più grande delle esposizioni universali ed è l’unica Expo a non essere stata mai inaugurata, per il sopraggiungere degli eventi bellici.

Arch. Calselli, l’anticipazione che abbiamo fatto ha suscitato un mare di discussioni in paese?

"Ho letto il pezzo ed è tutto vero. Il progetto di rigenerazione della Palestra di Paliano interessa molto sia la comunità scientifica che il mondo tecnico-produttivo e le più importanti istituzioni museali e della ricerca. Addirittura si è aperto un tavolo, a Roma, in cui si sta lavorando a nuovi riferimenti normativi per la tutela del moderno, in Italia, e il modello di riferimento è proprio il progetto di rigenerazione della Palestra di Paliano e dell’intero ambito dei Cappuccini".

L’amministrazione Comunale di Paliano sapeva di questo tuo progetto che ormai è conosciuto in tutto il mondo? Certo che l’Amministrazione Comunale ne è informata. Anzi ho ricevuto dal Sindaco, dal Vicesindaco e da altri membri della Giunta, oltre agli apprezzamenti sul lavoro di ricerca che, con i miei amici, sto portando avanti, anche la rassicurazione che il progetto andrà avanti e che essi stessi vogliono esserne protagonisti. Io me lo auguro e, credimi, non è un fatto di parcella dato che la mia parcella l’ho offerta alla comunità palianese. E l’ho fatto con tutto il cuore".

E riguardo alle polemiche che ci paiono assurde, ma che spesso sono il sale delle discussioni?

Dopo un sospiro di sollievo ci risponde… “Riguardo alle polemiche … Ho letto alcuni messaggi e ci sono rimasto male. Davvero irritato. Non perché sia obbligatorio condividere il mio progetto, figuriamoci. L’amarezza nasce dalla disonestà intellettuale che si legge in quelle note, perché io con quei ragazzi ho parlato, e insieme a me ci hanno parlato il Vicesindaco e l’Assessore Germanò e li abbiamo rassicurati, progetto alla mano, sul fatto che lo spazio rimarrà interamente pubblico e che sarà un luogo dedicato alla ricerca. Queste rassicurazioni, poi, le hanno avute anche dal Sindaco. Dunque le polemiche mi sembrano tanto pretestuose, astiose e irrispettose. Sinceramente comincio a chiedermi: cui prodest?.

Sta di fatto comunque che le persone intelligenti che guardano al futuro sicuramente capiscono l’innovazione, chi invece guarda questa cosa sotto l'ottica del sociale è rimasto veramente indietro, anche perché il sociale si può fare soprattutto con l’innovazione. Da oltre 40 anni seguiamo l’evoluzione di Paliano ed in pratica da quando è nata questa palestra e quindi siamo a conoscenza delle tantissime polemiche che aveva suscitato tra i palianesi e tra gli studiosi di architettura e soprattutto anche tra i giornalisti, tanto che qualche anno fa il collega del Messaggero, Giampaolo Rugarli (deceduto qualche anno fa nella vicina Olevano Romano) sbattee la palestra in prima pagina, con il titolo “una palestra ne brutta ne bella. Solamente ridicola”.

Una palestra che non ha mai funzionato che con il sopraggiungere della legge sulla sicurezza nei luoghi pubblici è stata di fatto abbannonata ed oggi è diventata una sorta di museo grazie ad alcuni ragazzi che hanno realizzato un'iniziativa lodevole con all'interno un'esposizione artistica. Ci voleva un progetto complessivo di rigenerazione, progetto che alla comunità non costa nulla al contrario di quello dell'arch. Fuksas che costò molti milioni di vecchie lire.

Giancarlo Flavi

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