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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Roma Piglio

Piglio, i bambini della scuola materna di Romagnano hanno visitato il presepe di padre Quirico Pignalberi, nel convento di San Lorenzo

Festa grande nel complesso francescano di san Lorenzo di Piglio, dove una cinquantina di alunni della scuola materna di Romagnano, accompagnati dalle loro insegnanti, hanno fatto visita ai due presepi,

Festa grande nel complesso francescano di san Lorenzo di Piglio, dove una cinquantina di alunni della scuola materna di Romagnano, accompagnati dalle loro insegnanti, hanno fatto visita ai due presepi,

allestiti uno nella chiesa e l’altro, quello storico, situato in un locale del Convento, costruito con mezzi di fortuna, ma non senza una propria eleganza, dal compianto servo di Dio padre Quirico Pignalberi alla fine degli anni ’50.

I mini visitatori, ricevuti da Giorgio Alessandro Pacetti, storico di Piglio, e da Massimo Ceccaroni che cura con squisita intelligenza la manutenzione del presepe computirizzato, hanno potuto ammirare lo spettacolo tenerissimo del presepio nella cornice di squisita povertà francescana gli eventi che si riferiscono alla nascita del Salvatore e le diverse attività umane che si avvicendano alla sua presenza (allevamento degli animali, trasporti, artigianato, nell’arco della giornata dall’alba al tramonto).

Successivamente i bambini hanno fatto visita alla tomba del Servo di Dio Padre Quirico presso la cappellina del Sacro Cuore, sita all’estremità orientale del complesso francescano.

Questa figura di Santo religioso nobilita ulteriormente il sacro colle che vide nel 1200 i prodigi di santità di San Francesco, del Beato Andrea Conti, di San Massimiliano Kolbe, che, nel 1400, accolse i resti di Benedetto da Piglio, il più insigne tra gli umanisti laziali, e che nel 1725 fu scelto dal popolo pigliese come luogo dove elevare uno stupendo tempio barocco alla memoria dello stesso Beato e del martire Lorenzo.

Padre Angelo Di Giorgio, superiore del convento di san Lorenzo insieme a frate Lazzaro, autore della poesia “Il Presepe”, sono pronti ad accogliere di nuovo i numerosi visitatori per far gustare loro un angolo di Paradiso ed il conforto di una parola di pace e bene.

FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI SANTA LUCIA.

Il Rione più popolare ed antico di Piglio è in festa attorno ad una piccola chiesa che sorge ad una ventina di metri dalla “Porta pèi” sita ad Ovest del Paese. Per i pigliesi, Santa Lucia, morta intorno al 304 d.C., venerata come protettrice degli occhi e che rientra nel numero dei martiri della persecuzione di Diocleziano, è una festa speciale: tutti i camini svelano che miele, noci, mandorle, nocciole, fichi secchi e farina si uniscono nelle più svariate maniere per i dolci che occorreranno fra qualche settimana. La chiesa resterà aperta alla venerazione dei fedeli fino al 13 Dicembre dove, alle ore 17,30, il parroco don Gianni officerà una Santa Messa, preceduta dal triduo e dalla recita del Santo Rosario. Per l’occasione la facciata della chiesa sarà illuminata e le vie del Borgo saranno abbellite a festa. Anche questa festa fa parte ormai di una tradizione che i pigliesi si tramandano dalla notte dei tempi. Per la cronaca c’è da dire che tre anni fa, nella nottata del 14 Dicembre 3010, la chiesa di Santa Lucia veniva visitata dai soliti ignoti asportando: cinque anfore, ventuno candelieri, un crocefisso d’altare, un tabernacolo per il Sepolcro del Giovedì Santo, quattro Reliquiari, calici, casole e oggetti di culto, facenti parte di un patrimonio artistico che si tramanda di generazione in generazione molto caro ad ogni credente, tenuti in altissima considerazione affettiva e devozionale dai fedeli pigliesi per cui anche i festeggiamenti 2013 sono terminati senza il bacio della reliquia di Santa Lucia. Giorgio Alessandro Pacetti

Un po’ di storia

Il libro più antico conservato nell’archivio parrocchiale è un registro di battesimi che parte dal 9 luglio 1645. All’epoca era abate e parroco della parrocchia di S. Lucia Carlo De Sanctis. A seguito dell’incendio ad opera dei francesi, il 28 settembre 1799 fu stipulato un contratto di lavoro con Antonio Cattò per imbiancarela Chiesa di S. Maria e di S. Lucia. Il Contratto fu firmato da Don Giuseppe Biasiotti e Tommaso Fontana.

Come risulta dai documenti dell’archivio storico del Comune di Piglio, la chiesa di S. Lucia venne restaurata su disegni dell’ing. Borelli, datati 1854, e i lavori appaltati dal sig. Ottaviano Bottini vennero portati a termine nel 1865.

Nel libro di Amministrazione della Collegiata di S. Maria il 9 agosto di quello anno si registrò una spesa per la benedizione della chiesa di S. Lucia.

Giuridicamente la parrocchia di S. Lucia è esistita fino all’ultimo concordato tra Stato e Chiesa. L’ultimo parroco fu don Celestino Ludovici, originario di Fiuggi, che, dopo la nomina avvenuta nel 1954, da parte del Vescovo di Anagni, Mons. Enrico Romolo Compagnoni, ha provveduto a restaurare i tetti e le mura esterne compresa la torre campanaria. Successivamente negli anni sessanta la chiesa di Santa Lucia fu abolita come parrocchia e accorpata alla Collegiata di Santa Maria Assunta. La chiesa nel 2003 è stata infine restaurata dal Comune di Piglio.

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