Piglio, la comunità pigliese ricorda il miracolo del Beato Andrea. La fraternità Francescana compie mezzo secolo
Correva l’anno 2007, proprio alla vigilia dell’anniversario della festa liturgica del Beato Andrea Conti (1° Febbraio), un masso di grandi dimensioni, come quello che è franato nei giorni scorsi dai pendii sopra Termeno, in Alto Adige,
Correva l’anno 2007, proprio alla vigilia dell’anniversario della festa liturgica del Beato Andrea Conti (1° Febbraio), un masso di grandi dimensioni, come quello che è franato nei giorni scorsi dai pendii sopra Termeno, in Alto Adige, La Fraternità porta il nome del “B. Andrea Conti” che, in un’umida grotta, trascorse quasi quarant’anni in totale preghiera e assoluta povertà, rifiutando la porpora cardinalizia offertagli dal nipote Papa Bonifacio VIII.
Anna Maria Ambrosetti, segretaria della fraternità pigliese, intervistata ci ha così riferito:
“Verso il Beato la devozione della Fraternità è sempre stata profonda, sentita, viva negli anni, attraverso preghiere, atti di culto, visite alla grotta e alla chiesa, partecipazione alle due feste annuali in onore del Beato che, con la sua vita, ci ha lasciato due insegnamenti essenziali: la ricerca del silenzio e l’adorazione che noi sorelle cerchiamo d’imparare, concretizzare, testimoniare. Nella chiesa del convento ci riuniamo per festeggiare anche la festa di San Francesco e di Santa Elisabetta d’Ungheria. Questi sono momenti altamente significativi per noi: la preghiera comunitaria ci fa sentire più vicine, il ricordo del Serafico Padre e della protettrice dell’O.F.S. rafforza la nostra promessa di vita evangelica, perché non sbiadisca come il ricordo di un semplice avvenimento, ma resti viva e presente e la nostra risposta alla vocazione di un dono così grande sia pronta e totale, senza incertezze e ripensamenti. Per noi il convento di S. Lorenzo dove passò S. Francesco, soggiornarono per qualche tempo S. Benedetto Da Norcia e S. Carlo da Sezze, visse il B. Andrea Conti, venne S. Massimiliano Maria Kolbe in visita a P. Quirico Pignalberi confondatore della Milizia dell’Immacolata, è stato sempre un luogo privilegiato per incontri, partecipazione a celebrazioni liturgiche, esercizi spirituali, perché è un luogo di sacre memorie che invita al raccoglimento, alla preghiera e dona all’anima serenità e pace. E’ un’oasi di spiritualità francescana: tutto parla dell’Altissimo, anche le pietre e gli alberi secolari, basta tacere e saper ascoltare; noi sorelle, qui, attingiamo forza vitale, coraggio, letizia francescana, incitamento a continuare il cammino intrapreso, speranza, perché spesso, data anche la nostra età, attraversiamo momenti di debolezza, di sconforto, di abbandono. Questo luogo è caro a tutta la comunità pigliese che, un tempo, saliva una scala di diciassette scalini per pregare davanti alle reliquie del B. Andrea riposte in una cappella poi abbattuta ed è rimasta sempre devota al Beato che la proteggeva dagli spiriti maligni. Le folle oranti sono diminuite: oggi mille diverse attrazioni prevalgono sugli itinerari di preghiera e di devozione, ma la memoria si tramanda e vive nel cuore di tutti i Pigliesi”.
Giorgio Alessandro Pacetti