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Presentata da Giulio Tomassi la sua “Palestrina nel cuore”. Dall’arte della scultura alla politica per il bene del paese

Dopo il recentissimo incontro di presentazione di “Palestrina nel cuore” una nuova compagine che si affaccia nel panorama politico prenestino, abbiamo incontrato Giulio Tomassi per saperne di più dal diretto protagonista che, come ha detto...

Dopo il recentissimo incontro di presentazione di “Palestrina nel cuore” una nuova compagine che si affaccia nel panorama politico prenestino, abbiamo incontrato Giulio Tomassi per saperne di più dal diretto protagonista che, come ha detto esordendo il 30 ottobre scorso “ da due mesi lavora incessantemente per dare anima a questo progetto, confrontandosi con molteplici realtà”. Lo scorso 30 ottobre infatti, presso l’Auditorium Pierluigi di Palestrina, si è tenuto il primo incontro di presentazione di “Palestrina nel cuore”, moderato dal ragioniere Enrico Pinci che ha dichiarato: “Il nostro movimento parte da un gruppo di 30 prenestini che hanno Palestrina nel cuore e che, non essendosi mai cimentati nel fare politica attiva, hanno notato tutto ciò che non funziona e si sono uniti per cambiare le cose e rendere la nostra Città migliore”.

All’incontro sono intervenuti a sostenere il movimento: Giorgio Simeoni, Alfredo Antoniozzi, Pino Cangemi e Massimo Cacciotti.

Giulio Tomassi, che vanta una lunga esperienza artistica come scultore di arte sacra. Tomassi ha ideato anche il logo del movimento politico che ci illustra composto da una stilizzazione “dell’emiciclo che simboleggia la durata nel tempo e la forza della tradizione da cui deve trarre spunto il rilancio della Città”.

“Si tratta di un simbolo sostenuto dal nostro gruppo composto da trenta persone e molti altri simpatizzanti”- dichiara Giulio Tomassi.

Come è nata la scelta di “Palestrina nel cuore”?

“Sono anni che Palestrina è ferma ed ha bisogno di aiuto;- dice Giulio Tomassi- è nostro dovere tirarla fuori dagli aridi labirinti delle dialettiche politiche, dalle manie di protagonismo, dalle discussioni di basso livello. Sono abituato ad agire affrontando i problemi, per questo ho scelto di farmi avanti ed affrontare i problemi della nostra Città. Ho dedicato ogni istante delle mie giornate ad ascoltare e cercare di capire, ho fatto del mio movimento politico il centro propulsore delle mie idee. Mi interessa la politica da oggi in poi, senza fare sterili polemiche con le scelte ed operazioni del passato.”

Che tipo di politica sarà la sua?

“Il mio modo di fare politica non sarà ricco di momenti plateali ma di piccoli gesti che riempiano il nostro paese dei giusti progetti in cui voi sarete al mio fianco protagonisti del cambiamento”.

Quali cambiamenti si propone?

“Palestrina deve essere un modello in cui efficienza, trasparenza, responsabilità, solidarietà e dialogo vadano di pari passo”.

Qual è l’obiettivo principale del suo progetto?

“Eseguire un progetto già discusso con il mio gruppo e condiviso: sviluppare il turismo attraverso la riscoperta degli antichi mestieri legati all’artigianato e quindi darne un forte rilancio. Voglio dare impulso alla rinascita della nostra preziosa produzione artigianale legata al bronzo, alla ceramica, al rame ed al ferro battuto che hanno fatto grande Praeneste e che sono l’opportunità futura per dare lavoro ai nostri giovani. Si tratta di un lavoro di grande soddisfazione, che sviluppa creatività e potenzierebbe moltissimo la crescita turistica attraverso, come ho in mente, un circuito di mercatini ed esposizioni permanenti che facciano vivere a Palestrina non solo episodi ma tutto l’anno il flusso turistico. Sarebbe un percorso di istruzione da seguire dopo la terza media attraverso una scuola di arti e mestieri da inserire in un piano più ampio che si completi con la valorizzazione dell’unica ed insostituibile risorsa della nostra città: il Tempio della Dea Fortuna Primigenia. Palestrina può vivere e splendere come città d’arte in una prospettiva imprenditoriale legata non solo alla vocazione edile, ma anche a quella artigianale, turistica, commerciale e agricola. Questi quattro settori sono una fonte di benessere e possono dare sinergie forti”.

Ales. Batt.

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