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Venerdì, 19 Aprile 2024
Roma

Duro scontro tra la Tedeschi e la Spilabotte sulla regolamentazione della prostituzione

“Evidentemente la dottoressa Tedeschi è abituata a fare una cosa alla volta e pensa che mentre si lavora ad una proposta di legge non si possa fare altro”. Così la Senatrice Maria Spilabotte replica alle dichiarazioni di Annamaria Tedeschi in...

“Evidentemente la dottoressa Tedeschi è abituata a fare una cosa alla volta e pensa che mentre si lavora ad una proposta di legge non si possa fare altro”. Così la Senatrice Maria Spilabotte replica alle dichiarazioni di Annamaria Tedeschi in merito al tema della regolamentazione della prostituzione avanzata dalla Senatrice PD. Prosegue Spilabotte: “Sono pienamente consapevole della crisi che sta attraversando il Paese ed i nostri territori: sto seguendo con attenzione e partecipazione istituzionale le vertenze Videocon, Ideal Standard, Ilva e Multiservizi; mi sono impegnata per reperire i fondi per la messa in sicurezza della frana del Viadotto Biondi ed ho sollecitato il Mise per il riconoscimento dell’area di crisi del sistema locale lavoro Anagni-Frosinone; mi sono occupata anche della direttiva europea che promuove la mobilità dei lavoratori UE e della doppia contribuzione previdenziale a cui è sottoposta la categoria dei promotori finanziari; mi sto attivando in prima persona sulle misure necessarie per lo sblocco delle rivalutazioni delle pensioni. Riguardo ai diritti delle donne tanto decantati dalla dottoressa Tedeschi, sottolineo che sono intervenuta in aula a sostegno della ratifica della convenzione di Istanbul, importante strumento entro il quale gli Stati devono programmare gli interventi per contrastare la violenza sulle donne. La mia proposta in maniera di prostituzione va proprio in questa direzione: non è possibile che a distanza di sessant’anni il fenomeno venga ancora ignorato, facendo in modo che tantissime donne siano soggette di tratta umana ai fini dello sfruttamento sessuale, sottoposte ad indicibili violenze e coercizioni. Il comitato nazionale per i diritti delle prostitute reclama da anni il riconoscimento del diritto più elementare: non si può essere femministe a senso unico, sposando solo la causa di alcune ignorando le scelte libere di autodeterminazione di altre. Se le istituzioni fino ad oggi non si sono occupate del problema o hanno finta che non esistesse lo hanno fatto non nell’interesse ed in difesa delle prostitute ma esclusivamente per tutelare la privacy dei clienti e per coprire con un muro di omertà i traffici milionari illeciti che intorno a questo fenomeno si generano. Chi nelle istituzioni si opporrà a tale regolamentazione dovrà rispondere anche di questo. La prostituzione è un fenomeno sociale complesso che non riguarda solo le donne, ma anche uomini e transessuali. Credo sia sempre meglio governare i processi piuttosto che mandarli alla deriva. Inoltre, fino ad ora i governi per fare cassa hanno messo sempre le mani in tasca ai pensionati ed ai lavoratori, determinandone, insieme alla crisi, un significativo impoverimento. Il miliardo di euro stimato che entrerebbe nelle casse delle stato attraverso la tassazione della prostituzione volontaria potrebbe anche essere usato per finanziare strumenti quali Cig, contratti di solidarietà e le politiche di sostegno al lavoro. Al di là di queste considerazioni ritengo legittimo ogni punto di vista, rispetto le idee e le posizioni della Tedeschi ma la invito ad approfondire la tematica ascoltando il punto di vista di chi vive il problema in trincea ed in prima persona. Io rimango a disposizione per qualunque sereno confronto sulla materia”.

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