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Giovedì, 25 Aprile 2024
Roma

Regione, incarico a Fortini per smaltimento inerti terremoto e governance nuovo ciclo rifiuti Incarico per 18 mesi, importo annuo lordo 26mila euro

“Il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha firmato il decreto che affida a Daniele Fortini l'incarico di collaborazione per occuparsi degli adempimenti previsti dall'art 3 dell'OPDC n.391/2016

“Il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha firmato il decreto che affida a Daniele Fortini l'incarico di collaborazione per occuparsi degli adempimenti previsti dall'art 3 dell'OPDC n.391/2016 (Supporto tecnico - operativo alla gestione del processo di rimozione, trasporto e smaltimento dei materiali riguardanti l’evento sismico di Amatrice e Accumoli) nonché della ridefinizione di un modello di governance del ciclo dei rifiuti. Lavorerà a stretto contatto con l'Assessore all'Ambiente e Rifiuti Mauro Buschini. L'incarico avrà la durata di diciotto mesi per un compenso lordo di 39.000 euro (26mila euro lordi l'anno)”.

RIFIUTI, SIMEONE (FI): “LE ECOBALLE DI ZINGARETTI BOCCIATE DAL MINISTRO GALLETTI. PREVISTO NUOVO INCENERITORE NEL LAZIO”

“I numeri e l’inerzia del presidente della Regione, Zingaretti, sulla gestione dei rifiuti si sono infranti nel contenuto del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, nel quale si prevede per il Lazio la realizzazione di un nuovo impianto di incenerimento. Decisione che non è campata in aria ma si basa su dati reali che Zingaretti, che si è affrettato a dire che nessun inceneritore nuovo sarà realizzato sul territorio, o non conosce o, peggio, continua a far finta di non conoscere. Oggi il quadro che si delinea all’orizzonte è solo l’ennesima dimostrazione di come l’attendismo di Zingaretti, che aveva assicurato il nuovo piano dei rifiuti entro dicembre 2013, stia solo acuendo l’emergenza e le criticità in atto. Il presidente aveva assicurato che la raccolta differenziata sarebbe aumentata e arrivata oltre il 65% previsto per legge. Ad oggi siamo ancora ben al di sotto questa soglia. Aveva detto che sarebbe iniziato un ciclo virtuoso nella gestione dei rifiuti. Ma nulla di tutto questo è stato fatto. Il risultato è che il Lazio ha oltrepassato la linea rossa e l’assenza di risposte da parte di Zingaretti ha innescato un circolo vizioso che ricade solo sulle spalle dei cittadini. L’emergenza dei rifiuti c’è e come tale deve essere affrontata. Per farlo è indispensabile intervenire chiudendo il ciclo integrato dei rifiuti nell' ambito di produzione. La Regione è l’Ente regolatore che deve mettere a punto e realizzare una programmazione completa, e rispettosa delle esigenze dei singoli territori, affinché il ciclo dei rifiuti sia chiuso negli ambiti di produzione. E’ inaccettabile, perché comporta in sé una seria sconfitta politica ed amministrativa, che oggi i rifiuti del Lazio e le sue emergenze siano spalmati in altre regioni o addirittura spediti fuori dall’Italia. Amministrare significa assumersi le responsabilità, non scaricarle su altri. L’obiettivo che va perseguito, non dando i numeri al lotto ma con coerenza e pragmatismo, deve essere disciplinare la gestione dei rifiuti favorendo la riduzione della produzione e la regolamentazione della gestione degli stessi attraverso un sistema integrato, promuovendo l'impiego di idonee e moderne tecnologie in modo da assicurare le più alte garanzie di protezione dell'ambiente e di tutela della salute dei cittadini, favorendo la riduzione dello smaltimento finale attraverso il riutilizzo, il reimpiego, il recupero e la valorizzazione dei rifiuti. Non ci interessa se abbia ragione Zingaretti o Galletti. Ma ci sta a cuore il futuro dei nostri territori e delle comunità che rappresentiamo che non possono continuare a vivere a proprio discapito un’emergenza, quella dei rifiuti, che si paga in termini di qualità della vita, di sicurezza e di sviluppo. L’autosufficienza è un principio fondamentale per chi amministra e ci batteremo sino alla fine perché sia rispettato”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia Lazio, Giuseppe Simeone

CACCIA: REGIONE LAZIO, ‘BLOCCO CACCIA AD AMATRICE E ACCUMOLI PER MOTIVI DI SICUREZZA’

“La Regione Lazio, con decreto del Presidente Nicola Zingaretti, ha stabilito il divieto dell'esercizio venatorio per la stagione 2016/2017, ai sensi dell’articolo 35, comma 1 della Legge Regionale n. 17/1995, nell’intero territorio dei Comuni di Amatrice e Accumoli colpiti dal sisma del 24 agosto 2016, ricadenti nell’Ambito Territoriale di Caccia (A.T.C.) denominato RI1. Il decreto segue la nota n. 0017632 del 21 settembre 2016 della Prefettura di Rieti, Area 1 – Ordine e sicurezza pubblica, protezione civile, difesa civile e coordinamento del soccorso pubblico con la quale è stata evidenziata l’opportunità di vietare l’attività venatoria nei territori dei Comuni di Amatrice e Accumoli colpiti dal sisma del 24 agosto 2016 in quanto le Forze di Polizia hanno riscontrato che tale attività interferisce in modo evidente con le modalità di organizzazione e gestione dell’emergenza. Infatti, nella nota del Prefetto viene evidenziato che: "l’esercizio della caccia nelle aree limitrofe agli insediamenti allestiti per il ricovero delle popolazioni terremotate, appare incompatibile con lo svolgimento della vita quotidiana, già tanto difficile per quelle popolazioni oltremodo provate dai recenti eventi calamitosi; inoltre l’attività venatoria potrebbe interferire con le operazioni di soccorso e di vigilanza, in particolare con l’impiego di assetti UAV (droni), utilizzati per il controllo aereo delle citate zone. Infine, il potenziale pericolo è sia per coloro che sono impegnati nelle attività legate all’emergenza, sia per i cacciatori stessi derivante dalla presenza di persone armate in aree vulnerabili, comunque a ridosso delle zone rosse costantemente presidiate e controllate dalle Forze dell’Ordine e dall’Esercito". Lo dichiara in una nota la Regione Lazio.

ISTRUZIONE, BONAFONI (SI – SEL): “GIUSTE LE RICHIESTE DEGLI STUDENTI”

Condivido le ragioni che hanno portato oggi gli studenti a manifestare contro gli effetti della riforma della Buona Scuola di Renzi, che a un anno dalla sua attuazione sta dimostrando tutti i suoi limiti. Un fallimento che è sotto gli occhi di tutti perché, nel privilegiare quell'approccio aziendalistico che fa il paio con la riforma del lavoro, consegna agli studenti una scuola sempre più depotenziata.

La generazione che ha sfilato oggi anche per le strade di Roma è la stessa che ci viene raccontata nel rapporto Migrantes: quei 100mila giovani in fuga verso l'estero alla conquista del loro futuro. Una generazione che, al contempo, sta chiedendo di fermare questo processo che dalla scuola fino al mondo del lavoro costruisce precarietà, soprattutto in campo dei diritti. Il diritto allo studio deve essere infatti una priorità a livello nazionale e va inteso come accesso all’istruzione pubblica e gratuita che significa anche tutta una serie di interventi, come trasporti a tariffe agevolate, buoni libro, borse di studio, scuole accessibili, in grado di garantirlo concretamente. Presto con la legge sul diritto alla conoscenza faremo anche noi della Regione Lazio fino in fondo la nostra parte, a completare quel percorso che ha portato soltanto nell'ultima edizione 2.300 ragazzi e ragazze del nostro territorio partire con il progetto Torno Subito per formarsi all'estero.

Gli studenti stanno ponendo delle richieste alla politica e alla società ed è nostro compito dare risposte concrete”, è quanto afferma la consigliera regionale di Si – Sel, Marta Bonafoni.

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