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Roma, al Colosseo, controlli anti abusivismo dei carabinieri. Quattro venditori ambulanti stranieri sanzionati,

I Carabinieri della Stazione Roma Celio hanno svolto un servizio di controllo nell’area del Colosseo al fine di prevenire, e laddove necessario reprimere, l’annoso fenomeno dell’abusivismo commerciale.

I Carabinieri della Stazione Roma Celio hanno svolto un servizio di controllo nell’area del Colosseo al fine di prevenire, e laddove necessario reprimere, l’annoso fenomeno dell’abusivismo commerciale. I militari, in abiti civili e in divisa, hanno passato al setaccio l’intera zona, sanzionando 4 venditori ambulanti – 3 cittadini del Bangladesh e uno del Senegal – che avevano allestito abusivamente le loro bancarelle. Nell’occorso, i Carabinieri hanno sequestrato una settantina di cover per telefoni cellulari, 13 cinture, 13 portafogli, 15 caricabatterie compatibili con vari modelli di telefoni cellulari e oggettistica varia.

Inoltre, due dei venditori sanzionati (un cittadino del Bangladesh di 28 anni e il cittadino senegalese di 20 anni, entrambi nella Capitale senza fissa dimora) sono stati anche denunciati a piede libero rispettivamente per soggiorno illegale sul territorio dello Stato e per la violazione del decreto di espulsione emesso a suo carico dalle Autorità Italiane lo scorso mese di febbraio.

TRULLO – CARABINIERI NOTANO UNO STRANO VIA VAI DI GIOVANI PROVENIRE DA UN APPARTAMENTO. A SEGUITO DI PERQUISIZIONE RINVENUTI E SEQUESTRATI 2 CHILI DI COCAINA, 4 ROLEX E OLTRE 5 MILA EURO IN DENARO CONTANTE. IN MANETTE MADRE E FIGLIO, ENTRAMBI ROMANI.

I Carabinieri della Stazione di Roma Villa Bonelli, a seguito di una mirata attività d’indagine, hanno arrestato due romani, madre e figlio, rispettivamente di 55 e 24 anni, lei pensionata e lui proprietario di una tabaccheria, entrambi incensurati, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.

Ad insospettire i militari dell’Arma è stato uno strano via vai, soprattutto di giovani, in più occasioni, provenire dall’abitazione dei due, in via Giovanni Porzio, al Trullo. Così è scattata la perquisizione all’interno dell’appartamento dove i Carabinieri hanno rinvenuto 2 chili di cocaina, nascosti all’interno di una cassaforte a muro occultata dietro un mobile della cucina. All’interno della stessa, i militari dell’Arma hanno rinvenuto anche 4 Rolex, di dubbia provenienza che sono stati sequestrati. Nel corso della perquisizione, inoltre, sempre all’interno dell’abitazione, in un contenitore, nel ripostiglio sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 5 mila euro in denaro contante e probabile provento della loro attività illecita.

Arrestati dai Carabinieri, la madre è stata associata al carcere di Roma Rebibbia mentre il figlio presso il carcere di Regina Coeli, entrambi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del rito direttissimo. Proseguono le indagini dei Carabinieri per accertare la provenienza dei 4 Rolex

RAPINAVANO PROSTITUTE ROMENE SULL’AURELIA. 2 PREGIUDICATI ITALIANI ARRESTATI DAI CARABINIERI.

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Trastevere hanno notificato un ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Roma ad un 24enne della provincia di Roma e un 34enne romano per aver rapinato, in più occasioni, alcune ragazze di nazionalità romena mentre si prostituivano sulla via Aurelia.

Dalla ricostruzione effettuata dai militari dell’Arma, i due rapinatori seriali hanno messo a segno vari colpi colpi tra marzo e aprile nonché il 20 e 22 luglio scorsi ai danni di sei “lucciole” di età compresa tra i 20 e i 35 anni. Il modus operandi era sempre lo stesso: i due, a bordo di una Bmw station wagon di proprietà del 34enne, si avvicinavano alle prostitute fingendosi clienti ma ad un certo punto, dopo aver scambiato qualche parola sporgendosi dal finestrino, le minacciavano facendosi consegnare il denaro e gli oggetti di valore in loro possesso. In altre occasioni le hanno rapinate dopo averle fatte salire a bordo. In una sola occasione, una delle vittime, 24enne, si è opposta alla rapina ma è stata picchiata. I balordi erano sicuri di non essere mai catturati perché giocando sull’inattendibilità delle eventuali dichiarazioni che le prostitute avrebbero fatto alle Forze dell’Ordine. I Carabinieri, invece, le hanno ascoltate tutte e le loro testimonianze sono state preziose per la minuziosa attività d’indagine che ha permesso di incastrarli. Le donne, infine, hanno anche dato conferma che si trattava dei loro aguzzini mediante riconoscimento.

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