rotate-mobile
Roma

Roma, debutta in prima nazionale dello spettacolo "Adamo & Eva" al Teatro dell'Orologio

Eva: Mangiamo la mela. Adamo: E se ci troviamo il verme? Eva: Magari non esiste e abbiamo solo inventato il nome. Lo conosci tu? Adamo: No. Ma non conosco neanche te tanto bene. Perché dovrei fidarmi? Eva: Per conoscere... Adamo...

Eva: Mangiamo la mela.

Adamo: E se ci troviamo il verme?

Eva: Magari non esiste e abbiamo solo inventato il nome. Lo conosci tu?

Adamo: No. Ma non conosco neanche te tanto bene. Perché dovrei fidarmi?

Eva: Per conoscere...

Adamo: Che sia la prima e ultima volta però.

Adamo & Eva è composto da sette quadri, come sette sono i giorni in cui Dio creò il mondo, quanto il tempo che Adamo ed Eva impiegarono ad allontanarsi da Dio e dalla propria Casa, il Paradiso.

In questo viaggio i protagonisti attraversano epoche e momenti cruciali della storia dell'uomo e della sua evoluzione, fino ad arrivare al contemporaneo, diventando quindi emblema di una qualsiasi coppia di oggi. Si narrano le vicende dei nostri leggendari progenitori scappati dal Paradiso per il bisogno di conquistare, di costruire, di conoscere, di amarsi. Il susseguirsi di eventi divertenti, drammatici, poetici di una coppia alla ricerca sempre più estenuante di un senso del proprio stare assieme coincide con la perdita di identità che assale i due protagonisti man mano che la sete di conoscenza li fa allontanare dal senso di coppia, dalla propria Casa, dal proprio giardino dell'infanzia perduto e per sempre vagheggiato.

Note di regia

La ricerca di una lontananza dal quotidiano e l’aspirazione ad una poeticità sono i motori da cui è partita la mia ricerca. Interpretazione e drammaturgia sono le parole in cui più riconosco il mio percorso artistico. Raccontare delle storie popolari, lavorando sugli archètipi e sulle intuizioni che nascono dall’interpretazione messa al servizio di un testo è divenuto per me sempre più importante. Scoprire una mia idea di teatro e di regia è l’obiettivo che mi piacerebbe, col tempo, raggiungere. Nel voler raccontare una storia d’amore ho quindi dapprima lavorato sul mito, quello della prima coppia, poi pian piano indagato i limiti fino ad arrivare al contemporaneo. Così è nato Adamo & Eva. Un mito bistrattato oggi, consunto, antico, distante. Ecco allora che i due personaggi indossano due abiti da sposi lisi, come consumata sembra essere l’idea della coppia oggi. Documentandomi sulla figura dei due protagonisti ho poi immaginato come il lento e inevitabile allontanamento dal primo esempio di amore, Dio, potesse chiamare sempre più in causa l’idea della solitudine, del singolo, quindi dell’inevitabile divorzio. Emblema di ciò è il lavoro fatto sulla drammaturgia dell’ultima scena, il contemporaneo, dove vengono intrecciate due linee monologiche, creando cioè un dialogo solo apparente. La scelta di rappresentare questo necessario e voluto distacco da Dio ha fatto nascere l’idea di utilizzare delle corde tese al cielo; ecco che Adamo ed Eva sono diventati allora nel mio immaginario due marionette che scegliendo il libero arbitrio trovano sì la vita, ma anche la sofferenza ed il sacrificio, come una qualsiasi coppia umana. Adamo ed Eva si scoraggiano, e si accontentano inizialmente della passione quando c’è, poi della normalità, dell’abitudine allo stare assieme, perdendo la memoria di ciò che è alla base dell’amore. Nodo di regia diventa quindi il momento in cui i due personaggi sanciscono il definitivo allontanamento da Dio, che forse li osserva ancora, e forse piange per il loro rifiuto, o forse benedice il loro cammino. La coincidenza di questo momento con un nodo drammatico fondamentale nella storia della coppia mi ha persuaso a far entrare in gioco, dopo la terra, un nuovo elemento per me fondamentale in questo spettacolo, l’acqua, un elemento naturale, antitetico a tutti i costrutti di parole, sentimenti e rapporti di causa-effetto che si trovano invece nella vicenda dei due personaggi. Quindi il fango, perché siamo fatti di fango e al fango torneremo. L’assecondare una natura poetica, ma grottesca, del testo, ha poi trovato le sue sfumature in un teatro di natura a tratti circense; ed è questa la cornice che ho voluto dare all’intera operazione. La terra sulla quale scendono fuggendo dal Paradiso, quella meta tanto sognata da Adamo ed Eva, diventa anche la loro gabbia, il tappeto del circo in cui rifiutano di essere domati, il perimetro in cui si rincorrono sogni, liti, amore e violenza, altare tragico in cui viene rappresentata la perdita del sentimento amoroso. La drammaturgia ed il lavoro sull’interpretazione ha così portato ad un immaginario che corrisponde a pieno al mio onirico teatrale, accettandone i difetti e le contraddizioni, consapevole che anche questo è però vita e teatro.

Mauro Santopietro

ALESSIA GIANGIULIANI

si diploma come attrice nel 2001 alla Scuola del Teatro Stabile di Torino diretta da Luca Ronconi. Continua la sua formazione partecipando nel 2006 all’Ecole des Maîtres condotta da Pippo Delbono e al Corso di alta formazione per attori di Pontedera Teatro. Partecipa inoltre a laboratori con: Thomas Ostermeier, Antonio Latella, Valerio Binasco, Paolo Magelli, Fanny e Alexander, Nicolaj Karpov, Massimo Popolizio, Marisa Fabbri. Nel 2014 viene selezionata in qualità di attrice per il laboratorio internazionale World Wide Lab. Prende parte a diversi spettacoli con la regia di Carmelo Rifici (è Nataša in Tre Sorelle, L'Istitutrice nel Giro di Vite, Artemide in Fedra al Teatro Greco di Siracusa per cui è finalista al Premio “Siracusa Stampa Teatro”, e inoltre in Cinque capitoli per una condanna, Chie-chan e io, Buio ). E' diretta in teatro tra gli altri da: Mauro Avogadro (La potenza delle tenebre, Visita dell’uomo in grigio), Gigi Proietti (Non ti conosco più), Antonio Syxty (Rocco e i suoi fratelli, Visioni di Solaris), Lorenzo Loris (La donna che legge), Sabrina Sinatti (Tre - Una storia d’amore), Jean Pierre Vincent (Sette a Tebe), Mario Gas (Le Troiane), Leo Muscato (La commedia degli errori), Sandro Mabellini (Closer), Fabio Bussotti (Uscita di sicurezza), Maurizio Panici (Medea, Antigone). Prende parte inoltre al programma Rai Palcoscenico - La storia del teatro in Italia con Giorgio Albertazzi e Dario Fo. E' al cinema in Itaker - Vietato agli Italiani con Michele Placido.

MAURO SANTOPIETRO

Si diploma come attore nel 2005 presso l’Accademia Nazionale d'Arte Drammatica e continua il suo percorso artistico con Anton Milenin, Saverio La Ruina, Nicolaj Karpov, Juri Alschitz e altri. Nel 2008 comincia la sua formazione in drammaturgia, vince una Borsa di Studio Europea in scrittura e si forma con insegnanti quali Vincenzo Cerami, Ruggero Cappuccio, Diego de Silva e Raffaele La Capria. Nel 2010 partecipa al Laboratorio di Drammaturgia Permanente diretto da Fausto Paravidino e Letizia Russo. Come attore partecipa a produzioni di Teatri Stabili e compagnie private, ed è diretto tra gli altri da Giles Smith, Attilio Corsini, Luca Ronconi, Daniele Abbado, Giancarlo Sepe, Luca Barbareschi. In televisione partecipa a numerose serie tv ed è diretto da Angelo Longoni, Riccardo Donna, Vittorio De Sisti, Alberto Capone, Ambrogio Lo Giudice, Stefano Sollima, Tiziana Aristarco, Enzo Monteleone e Monica Vullo. Nel 2005 comincia invece la sua collaborazione con la regista Loredana Scaramella, partecipando a diverse produzioni per il Globe Theatre di Roma (direzione Gigi Proietti) per cui collabora anche all'adattamento di tre testi teatrali. Nel 2011 collabora con la compagnia di Reggio Emilia MaMiMò presso il Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia, con la compagnia Errare Persona di Frosinone come drammaturgo e con l’Università La Sapienza di Roma come ricercatore e assistente alla Cattedra di Teatro presso la Facoltà di Lettere e Filosofia. Sempre nel 2011 è finalista al Premio Scenario con il testo RaeP di cui anche autore, ottenendo la produzione di Ar.Tè Teatro Stabile d'Innovazione. Nel 2014 viene selezionato in qualità di attore per il laboratorio internazionale World Wide Lab. Collabora con la compagnia Scena Nuda di Reggio Calabria come drammaturgo per la scrittura di Anidride Carbonica (riscrittura del mito di Antigone). Nel 2014 debutta al festival Primavera dei Teatri con il suo ultimo testo “Padre, Figlio e Sottospirito”. Dal 2012 fa parte del collettivo de-centrato contribuendo alla gestione del Teatro della Dodicesima di Roma.

info e biglietteria:

SALA ORFEO: intero € 15,00 – ridotto € 12,00

Ingresso consentito ai soci: tessera associativa annuale € 3,00

La prenotazione è vivamente consigliata

06 6875550 | biglietteria@teatroorologio.com

Le prenotazioni possono essere effettuate

dal lunedì al venerdì dalle 11.00 alle 19.00

e la domenica dalle 16.00 alle 19.00

Teatro dell’Orologio

Via dei Filippini 17/A – 00186 Roma

Facebook: Teatro dell'Orologio | Twitter: @teatroorologio

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Roma, debutta in prima nazionale dello spettacolo "Adamo & Eva" al Teatro dell'Orologio

FrosinoneToday è in caricamento