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Roma, il Libersind contesta a Renzi il diritto dello Sciopero

Il sindacato LIBERSIND Conf.SAL condanna con fermezza il sarcasmo del Presidente del Consiglio Renzi che  attacca lo sciopero Rai . “Non mi faccio certo fermare da uno sciopero insensato” .

Il sindacato LIBERSIND Conf.SAL condanna con fermezza il sarcasmo del Presidente del Consiglio Renzi che attacca lo sciopero Rai . “Non mi faccio certo fermare da uno sciopero insensato” .

Infondo ha solo chiesto di vendere Rai Way e contenere i costi delle Sedi Regionali. Si, ma dietro ci sono i posti di lavoro e le famiglie dei lavoratori!!!

Renzi che commenta la dichiarazione di sciopero con: “Mi spiace solo che se l’avessero annunciato durante le elezioni prendevo il 42,8%”. A parte la discutibile costruzione grammaticale, il sarcasmo non ha cittadinanza, se non è addirittura offensivo , quando si parla di posti di lavoro. Vendere un’azienda come Rai Way o contenere i costi per le Sedi Regionali con accorpamenti o altro, non è certo un’azione da farsi a cuor leggero, senza nemmeno pensare che dietro ci sono donne e uomini con le loro famiglie.

Continua Renzi: ”confrontiamo i numeri e quanto costano la sedi regionali. Vogliono venire a fare una discussione su questi numeri? La facciamo” Ma cos’è una sfida?!, i mali dell’Italia vengono da Rai Way e dalle Sedi Regionali? Ma non sa Renzi che la RAI si poggia proprio su questi pilastri? E’ dalle Sedi Regionali che vengono i contributi del territorio ed è con la loro capillare presenza che le informazioni vengono veicolate, in tempo reale, dal posto più sperduto del suolo italico alla sede centrale per essere poi diffuse fino alla più sperduta baita ed il tutto grazie a Rai Way che si fa carico di trasportare e diffondere il segnale radiotelevisivo.

Il Presidente del Consiglio dovrebbe ricordare che la RAI, grazie alla contabilità separata, sarebbe creditrice di ben 300 milioni all’anno che il Ministero non paga perché si ferma all’entità del canone incassato. Il Direttore Generale, in Commissione di Vigilanza, ha dichiarato che il credito di cui si parla non viene messo a bilancio perché ritenuto non esigibile, ma proviamo a Chiederlo !!! In pratica se il credito è certificato significa che RAI produce più servizio pubblico di quanto ne paghi il Governo, è così Direttore?

Ma se questo è certificato si può dedurre che RAI stia già contribuendo con ben 300 milioni all’anno, altro che farsi prelevare altri 150 milioni!!!!! Perchè il CdA RAI, di oggi e di ieri, non prende questa posizione in difesa dell’Azienda che li paga? Da che parte stanno il CdA RAI, il Dorettore Generale Gubitosi ed il Presidente Tarantola?

Quanto c’è dei “cantieri” che il DG Gubitosi ha illustrato ai Sindacati nella ratio del DL che decurta ben 150 milioni alla RAI? Perché anche loro con noi non reagiscono all’imposizione di un Decreto che da molti è ritenuto incostituzionale? Il LIBERSIND Conf.SAL, scende in piazza in difesa della RAI, di quello che rappresenta nel Paese Italia e nel mondo ma soprattutto in difesa delle lavoratrici e dei lavoratori RAI che non meritano certi attacchi dal Presidente del Consiglio.

Il LIBERSIND Conf.SAL, con le altre Organizzazioni Sindacali, scenderà in piazza il giorno 11 giugno 2014 per tutelare la Democrazia in Italia, i posti di lavoro ed, a questo punto, il diritto di manifestare e di scioperare quando non si è d’accordo.

Stiamo organizzando a Roma una grande manifestazione con la partecipazione massiccia di tutti i lavoratori del Gruppo RAI e di quanti amano ed hanno a cuore la più grande aziende culturale del Paese sotto attacco dal Governo e non difesa dalla propria Dirigenza.

LA SEGRETERIA NAZIONALE LIBERSIND CONF.SAL

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