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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Roma, in galera coloro che hanno gambizzato il fantino Alessandro Contino di Aprilia

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno eseguito un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno eseguito un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma – DDA, nei confronti di tre uomini (Gennaro Rizzo, anni 44 anni, Giuseppe Loffredo, 34 e Ugo Di Giovanni, cl. 37, tutti originari di Napoli e pregiudicati), ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di una tentata estorsione culminata con la gambizzazione della vittima, Alessandro Contino, ex fantino, residente ad Aprilia (LT), che il 2 febbraio 2012 fu trovato in via di Tor Pagnotta, a Roma, con una ferita d’arma da fuoco alle gambe. All’epoca dei fatti, l’uomo dichiarò di essere stato vittima di una rapina ad opera di alcuni stranieri che, nella concitazione, avevano esploso alcuni colpi di pistola.

Le indagini dei Carabinieri hanno invece dimostrato come il 2 febbraio 2012, il Contino fu prelevato presso la sua abitazione di Aprilia da Gennaro Rizzo e Loffredo Giuseppe e, sotto minaccia di pistola, fu condotto a Roma, ove il Loffredo eseguì la gambizzazione al fine di “punire” la vittima per il mancato pagamento di un debito contratto con il Di Giovanni.

L’uomo fu poi lasciato in via di Tor Pagnotta e gli fu intimato di denunciare alle forze dell’ordine di essere stato vittima di una rapina ad opera di ignoti.

Agli indagati è stata contestata l’aggravante di cui all’art. 7 del D.L. 13 maggio 1991, n. 152 convertito in L. 12 luglio 1991 nr. 203, per avere agito con metodo mafioso, avvalendosi della forza intimidatrice derivante dalla loro vicinanza a contesti di criminalità organizzata di tipo camorristico. Il Di Giovanni, infatti, è notoriamente vicino a Michele Senese, negli anni ’70 e ’80 affiliato alla confederazione camorristica denominata “Nuova Famiglia” e successivamente trasferitosi a Roma, dove è divenuto elemento apicale della malavita organizzata romana di matrice camorristica. Il Senese è oggi detenuto per omicidio.

Gennaro Rizzo e Loffredo Giuseppe si trovavano già reclusi a Regina Coeli in quanto arrestati il 21 marzo scorso, sempre dai Carabinieri di via in Selci, in flagranza di reato di tentata rapina in danno di un esercizio commerciale. Nella circostanza i due erano armati di una pistola semiautomatica calibro 9.

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