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Roma, le reti di impresa approdano nella legge di stabilità 2015

Previsti nella Legge di Stabilità 2015  nuovi incentivi per le Reti di impresa operanti nei settori della Manifattura sostenibile e dell'Artigianato digitale: tipologia di beneficiari, plafond,  vincoli per l'ammissibilità e progetti.

Previsti nella Legge di Stabilità 2015 nuovi incentivi per le Reti di impresa operanti nei settori della Manifattura sostenibile e dell'Artigianato digitale: tipologia di beneficiari, plafond, vincoli per l'ammissibilità e progetti.

Il testo del Disegno della Legge di Stabilità 2015, presentato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Padoan, approvato dalla Camera dei Deputati il 30 novembre 2014 ed ora all’esame del Senato, ha introdotto nuovi incentivi anche in favore delle RETI DI IMPRESE di cui alla Legge n. 122/2010 e successive modificazioni. In particolare, sono state apportate specifiche misure di aiuto per quelle Aziende che si aggregano con un Contratto di Rete nei settori della Manifattura sostenibile e dell’Artigianato digitale, così come previsto dai commi 56 e 57 delle Legge di Stabilità 2014 (Legge n. 147/2013). Tipologia delle Aggregazioni Secondo la nuova versione dell’agevolazione prevista dal Ddl Stabilità è stata ampliata la platea dei beneficiari prevedendo l’inclusione delle c.d. Reti Soggetto: pertanto le forme di aggregazioni ammesse sono: > le Associazioni Temporanee di Imprese (ATI); > i Raggruppamenti Temporanei di Imprese (RTI); > le RETI DI IMPRESA aventi soggettività giuridica e fornite di partita IVA (Reti Soggetto). Plafond La dotazione finanziaria viene prevista pari a 5 milioni di euro per l’anno 2014 e a 10 milioni di euro per l’anno 2015 Vincoli per l’ammissibilità Plafond Tra le novità dei nuovi fondi spicca il vincolo per l’ammissibilità, in quanto la dotazione finanziaria è destinata al sostegno delle imprese composte da almeno quindici individui. Progetti I progetti dovranno avere durata di almeno 2 anni (nella Legge di Stabilità 2014 la durata minima era di 3 anni) ed essere svolti in collaborazione con istituti di ricerca pubblici, università e istituzioni scolastiche autonome pubbliche, finalizzati alla:

  • creazione di centri di sviluppo di software e hardware a codice sorgente aperto per la crescita e il trasferimento di conoscenze alle scuole, alla cittadinanza, agli artigiani e alle microimprese;
  • creazione di centri per l’incubazione di realtà innovative nel mondo dell’artigianato digitale;
  • creazione di centri per servizi di fabbricazione digitale rivolti ad artigiani e a microimprese;
  • messa a disposizione di tecnologie di fabbricazione digitale;
  • creazione di nuove realtà artigianali o reti manifatturiere incentrate sulle tecnologie di fabbricazione digitale.

Una volta approvata dal Senato, per la piena operatività dell’agevolazione sarà necessario un decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo Economico. L’Istituto delle Reti di Impresa è pertanto entrato nell’importante provvedimento normativo della Legge di stabilità per l’anno 2015: ciò costituisce un ulteriore segnale della validità del nuovo modello aggregativo, finalizzato a rivitalizzare il sistema produttivo italiano attraverso l’innovazione e la crescita dimensionale delle PMI. Giorgio De Rossi

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