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Cronaca

San Cesareo, disperato appello del Com. Difesa al Vescovo Sigalini; sposti la chiesa

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:Siamo giunti alle battute finali. Nell'ambito della azioni intraprese e da intraprendere per proseguire la battaglia per la tutela e la salvaguardia della Villa di Cesare Massenzio a San Cesareo e per sottrarre la stessa...

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:Siamo giunti alle battute finali. Nell'ambito della azioni intraprese e da intraprendere per proseguire la battaglia per la tutela e la salvaguardia della Villa di Cesare Massenzio a San Cesareo e per sottrarre la stessa ai vari progetti edificatori che, ormai dal 2010, si sono susseguiti nel tempo, il Comitato di

Difesa del Territorio Colli Prenestini Castelli Romani oggi, lunedì 23 maggio 2016, ha inviato un appello al Vescovo di Palestrina, Monsignor Sigalini, affinché rinunci al progetto per costruzione del complesso parrocchiale di San Giuseppe o sposti lo stesso altrove. Oltre trenta, tra associazioni, comitati, partiti e movimenti politici, i primi firmatari che

ringraziamo ancora.

Riportiamo di seguito il testo:

Reverendo Monsignor Sigalini,

la presente per chiederLe, molto semplicemente, di rinunciare alla costruzione del nuovo complesso parrocchiale di San Giuseppe. Siamo convinti che se San Cesareo necessita di una nuova chiesa, questa non possa e non debba essere collocata all’interno di un un sito archeologico importante come quello della Villa Imperiale di Cesare e Massenzio.

Dal 2010 ormai ci trasciniamo dietro l’iter di questo programma edificatorio che sta portando unicamente al deterioramento dei resti, lasciati in balia dei fenomeni atmosferici dall’epoca del loro primo ritrovamento.

Rinunci, Monsignore. Rinunci prendendo spunto dalla stessa LETTERA ENCICLICA LAUDATO SI’ DEL SANTO PADRE FRANCESCO SULLA CURA DELLA CASA COMUNE . Monsignore, lanci un messaggio forte a questo paese che sembra ormai voler procedere nella direzione di uno sviluppo all’insegna di aree industriali, bitumifici e forni crematori. Renda San Cesareo libero di riappropriarsi della sua storia, della sua arte e della sua cultura. Ne gioveranno, oltre che le future generazioni, anche il commercio ed il turismo. Proviamo a pensare insieme un disegno differente per questo paese. Proviamo ad immaginare un Parco Archeologico inserito all’interno di un possibile percorso della Via Francigena del Sud o di una pista ciclo pedonale. Proviamo a fantasticare sul prestigio che

ne potrebbe derivare. Proviamoci, Monsignore. La realtà potrebbe non essere così lontana dalla fantasia. Proviamoci, Monsignore, rinunci al progetto. La Villa di Cesare e Massenzio è un Patrimonio Comune, appartiene a tutti noi, ai nostri figli, agli italiani, ai turisti, ai cattolici e non.

Sposti la chiesa, Monsignore, rinunci al progetto.

San cesareo lì

23/05/2016

Comitato di Difesa del Territorio

La Presidente

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