rotate-mobile
Cronaca San Vittore del Lazio

San Vittore, arrestata la 'cassiera' del clan dei Casalesi

La donna che da qualche mese viveva in paese è stato bloccata dai Carabinieri del Gruppo di Aversa e della Compagnia di Cassino

Viveva a San Vittore del Lazio da qualche mese. E dal tranquillo paesino del cassinate, continuava a gestire la cassa del clan dei Casalesi, fazione Bidognetti. Dopo l'arresto del marito, Massimo Perrone, avvenuto lo scorso mese di agosto, era lei, Franca Cotugno, a gestire 'gli stipendi' delle famiglie degli affiliati detenuti,

L'arresto

Il blitz è scattato all'alba di oggi quando i Carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa, coordinati dal tenente Flavio Annunziata e supportati dai militari della compagnia di Cassino, coordinati dal capitano Ivan Mastromanno, hanno dato esecuzione a all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal g.i.p. del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale D.D.A., nei confronti della donna, una 48enne nata a Giugliano in Campania.

L'accusa

Franca Cotugno è ritenuta responsabile di associazione per delinquere di stampo mafioso. L’indagine, avviata dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Aversa, ha consentito di delineare l’esistenza di una neo-costituita frangia del “clan dei Casalesi”, legata alla fazione “Bidognetti” ed autodefinitasi “nuova gerarchia Casalese”, operante principalmente nei comuni di Sant’Antimo, Giugliano in Campania, Parete, Mondragone, Casal di Principe e Minturno.

Le indagini

Nel corso delle indagini è stato, inoltre, possibile delineare il ruolo ricoperto dalla 'boss' che, in seguito all’arresto del marito, capo del sodalizio, avvenuto nel mese di giugno 2017, avendo piena disponibilità e libero accesso ai fondi del clan, ha continuato ad elargire, con cadenza settimanale, emolumenti in favore dei familiari dei componenti dell’associazione criminale al momento detenuti. Non solo. Secondo le investigazioni Franca Cotugno avrebbe minuziosamente eseguito le direttive impartite dal marito nel corso dei colloqui tenuti all’interno del carcere, finalizzate a confermare la sussistenza del vincolo associativo  e ad affermare il suo ruolo di vertice nei confronti dei sodali.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

San Vittore, arrestata la 'cassiera' del clan dei Casalesi

FrosinoneToday è in caricamento