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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Sant'Elia Fiumerapido

I 330 arresti in Calabria del comandante del Ros, il ciociaro Pasquale Angelosanto (video)

E' nativo di Sant'Elia Fiumerapido il generale dei carabinieri a capo del Raggruppamento Operativo Speciale che ha smantellato un'intera cosca e arrestato militari e politici collusi

Un investigatore come pochi. Di 'razza'  e con l'intuito e la capacità di 'fiutare' criminali anche nelle zone più anonime d'Italia. Il generale dei Carabinieri, Pasquale Angelosanto, cinquantanove anni fa è nato a Sant'Elia Fiumerapido dove vivono i suoi familiari e dove il fratello Roberto è sindaco. Una carriera costellata di successi quella del generale Angelosanto che dal gennaio del 2018 e a capo del ROS dell'Arma (Raggruppamento Speciale Operativo). Ieri il suo reparto ha assestato, grazie alla preparazione ed alla capacità dei suoi uomini, uno dei più duri colpi che la 'ndragheta abbia mai ricevuto. A finire in carcere sono state 330 persone residenti in tutta Italia ed anche all'estero.

I nomi di spicco

Nomi di spicco della politica nazione come l'ex senatore di Forza Italia Giancarlo Pittelli, avvocato, Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo Calabro e presidente regionale dell'Anci e l'ex consigliere regionale della Margherita e poi Pd, Pietro Giamborino. Ma anche ufficiali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Tutti accusati di far parte di un'organizzazione criminale collegata alla cosca Mancuso di Limbadi a Vibo Valentia.

I reati

I carabinieri del Ros e quelli della Comando provinciale di Vibo, su ordine del Gip di Catanzaro hanno eseguito 334 misure cautelari per  associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio ed altri reati aggravati dalle modalità mafiose. Contestualmente è in fase di notifica agli indagati anche un provvedimento di sequestro beni per un valore di circa 15 milioni di euro. Il blitz, in cui risultano indagate complessivamente 416 persone, oltre che la Calabria, ha interessato anche la Lombardia, il Piemonte, il Veneto, la Liguria, l'Emilia-Romagna, la Toscana, il Lazio, la Sicilia, la Puglia, la Campania e la Basilicata. Alcuni indagati, in Germania, Svizzera e Bulgaria, sono stati arrestati dai carabinieri in collaborazione con le locali forze di polizia, in esecuzione del mandato di arresto europeo emesso sempre dalla autorità giudiziaria di Catanzaro.Oltre 2.500 i carabinieri del Ros e dei comandi provinciali impegnati, in collaborazione con unità del Gis, del reggimento paracadutisti, degli squadroni eliportati cacciatori, dei reparti mobili e da mezzi aerei e unità cinofile. 

Le parole di Gratteri

"Numericamente è la seconda dopo il primo maxiprocesso di Palermo di Falcone e Borsellino - ha detto il procuratore antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri -. L'indagine nasce il giorno del mio insediamento quando ho detto che dovevamo lavorare in modo radicale nei territori dove andiamo. Politici coinvolti, avvocati, commercialisti, funzionari pubblici, cancellieri del Tribunale, è tutta gente che aveva un lavoro non aveva bisogno di mettersi al servizio dell'ndrangheta. Le cosche non sono in grado di fare riciclaggio sofisticato: per farlo ha bisogno di professionisti i quali si sono messi a disposizione".

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