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Cronaca Coreno Ausonio

Scomparsi nel nulla, l'appello di Giuliana De Angelis a chi ha incontrato il fratello: Abbi pietà del nostro dolore

Intanto Tonino Ruggero, figlio di zio Peppuccio, entra in polemica con la Prefettura di Frosinone


Un ritorno al passato. Una ferita mai rimarginata che in questi giorni è tornata a far male. Le ricerche, gli scavi, le perquizioni che si stanno portando avanti per ritrovare il corpo di Armando Capirchio, hanno sconvolto chi, in questo baratro di dolore e incertezza, c'è già passato: i familiari di Giuseppe Ruggero, Gianni De Angelis e Marina Arduini.

Ogni speranza riposta della mani del Gup

Mentre il prossimo otto novembre del Giudice per le Udienze Preliminari del tribunale di Frosinone dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta di opposizione all'archviazione (significherebbe porre definitivamente la parola fine alla speranza di poter ritrovare Marina viva o morta ndr) presentata dall'avvocato che tutela gli interessi dei genitori ed i fratelli di Marina Arduini, dai paese di Esperia e Coreno Ausonio, luoghi di sparizione di Gianni De Angelis e Giuseppe Ruggero, arriva l'appello, l'ennesimo dei parenti più stretti.

Gli scomparsi nel Frusinate

L'appello di Giuliana De Angelis

"Sono passati più di 4 anni da quell'otto maggio 2013 - Giuliana De Angelis, sorella di Gianni, l'imprenditore pontecorvese scomparso nel nulla, si rivolge alla persona che potrebbe aver visto o ascoltato il fratello in quei momenti -. Abbiamo il diritto di sapere cosa è successo. Magari ti ha confidato quale erano le sue intenzioni, qualsiasi cosa anche un minimo indizio per noi può essere tanto. TI preghiamo di essere compassionevole e di capire il nostro dolore. Inoltre a te, Gianni nostro adorato, se hai occasione di leggere questo messaggio ricorda che la tua famiglia ti aspetta e ti aspetterà per sempre". Parole che toccano l'anima e che evidenziano quanto sia difficile affrontare un dramma del genere.

La solidarietà di Penelope e le critiche verso la Prefettura

A qualche chilometro di distanza, sui monte di Coreno Ausonio, un'altra famiglia ancora spera in un segno, nell'atto di pietà di qualcuno. E' la famiglia di zio Peppuccio, l'anziano del quale dal 15 maggio del 2011 si sono perse le tracce. La moglie è morta di dolore che mese fa mentre il figlio Tonino Ruggero non si ferma e prosegue nella sua battaglia per la ricerca della verità. L'uomo, oggi vice presidente di Penelope Lazio onlus, offre sostegno ai familiari di Armando Carpichio. "A nome di tutta l’associazione esprimo la completa vicinanza e solidarietà, verso la famiglia Capirchio per la scomparsa di Armando. Ma intendo, non solo verbale: infatti i familiari di Armando possono contattarci al nostro telefono, al numero 3396514799, oppure all’indirizzo di posta elettronica: penelope_lazio@libero.it per qualsiasi supporto di carattere legale e psicologico. Essendo il figlio di una persona scomparsa comprendo cosa stanno vivendo in questi momenti i familiari di Armando. E soprattutto, in questi momenti così tragici, non bisogna abbassare la guardia, perché devono essere vagliate tutte le ipotesi. Siamo spiacenti, che come associazione che si occupa di scomparsi, veniamo a sapere queste notizie attraverso i giornali, o come questa volta, tramite la giornalista Angela Nicoletti che ringrazio vivamente per la sua correttezza professionale. In queste situazione dovremmo essere investiti direttamente dalla Prefettura di competenza, come avviene a Roma, Latina, Viterbo e Rieti dove le Prefetture hanno inserito a pieno titolo l’associazione Penelope Lazio nei loro piani di ricerca, approvati in tutta Italia, su richiesta dell’Alto Commissario del Governo per le persone scomparse, nel 2013".

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