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Cronaca

Segni, il sindaco intima la sospensione dei lavori nella cava

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Siamo soddisfatti dell’operato della prof.ssa Maria Assunta Boccardelli, Sindaco di Segni che, dopo l’iniziale riluttanza, ha disposto la sospensione dell’attività estrattiva della cava da parte della società ESGRA srl...

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Siamo soddisfatti dell’operato della prof.ssa Maria Assunta Boccardelli, Sindaco di Segni che, dopo l’iniziale riluttanza, ha disposto la sospensione dell’attività estrattiva della cava da parte della società ESGRA srl

Il Sindaco, preso atto della situazione di irregolarità della società di escavazione, ha esercitato i suoi poteri di amministratore pubblico e il 1 febbraio 2016 ha firmato l’atto (Prot. n. 1327/16) con il quale ha intimato alla ESGRA, titolare dell’autorizzazione, di sospendere l’attività per non aver realizzato un sistema fornello galleria necessario ad evitare che il materiale estratto venisse ribaltato lungo la fiancata della montagna, causando polvere e danni alla salute pubblica e all’ambiente. Tale atto è stato trasmesso, per conoscenza, alla regione Lazio e alla Corte dei Conti.

L’attività resta sospesa fino alla fine di maggio per dare modo alla società di adempiere a quanto previsto dalla legge regionale 6.12.2004, n. 17, dall’Atto di transazione e dalla Convenzione.

L’art. 16 della legge regionale, precisa Costantino Di Pietrantonio, Cittadino di Segni, che ha sollevato la questione, prevede che la ESGRA comunichi al Comune ed alla struttura regionale competente lo stato di avanzamento dei lavori di coltivazione della cava e di recupero ambientale e che un funzionario comunale esegua la verifica.

Secondo una stima presunta il limite di escavazione consentito risulterebbe già superato, ma cosa più grave è il mancato incasso dei canoni economici, motivo più che valido per motivare la revoca dell’autorizzazione.

Il Sindaco, dopo le interrogazioni comunali ricevute da Costantino Di Pietrantonio e dopo l’esposto agli enti preposti ha fatto eseguire accurati controlli all’esito dei quali ha ritenuto indefettibile INTIMARE di sospensione l’attività di escavazione. Una volta riscontrata la difformità rilevante delle opere (non realizzate) rispetto a quelle previste in Convenzione e non avendo prima d’ora effettuato le verifiche di legge (né lei, né l’ex Sindaco Stefano Corsi) ha optato per il male minore, ovvero “scaricare” le responsabilità sulla società, chiedendo la sospensione dell’attività estrattiva ed obbligandola ad adempiere ai relativi obblighi entro un congruo termine.

Riconosciamo che il Sindaco ha saputo assumersi le Sue responsabilità ma il nostro livello di attenzione resta alto: vedremo se gli adeguamenti richiesti saranno realizzati a regola d’arte entro fino maggio.

L’omesso controllo e la verifica dei lavori di coltivazione, nonchè la mancata esecuzione delle opere previste ha provocato un grave danno ambientale e l'autorizzazione doveva essere revocata, non solo sospesa, come prevede la legge regionale!

Concordo con Costantino Di Pietrantonio, aggiunge Ina Camilli, rappresentante del Comitato residenti Colleferro, ma noi vogliamo per la nostra città e per Segni un progetto di variante, una regolamentazione del transito dei Tir, il controllo dei livelli di emissioni delle polveri sottili della cava e del traffico stradale. In ogni caso è necessario il rifacimento del fondo stradale perché il peso dei mezzi pesanti, la loro frequenza e l’inquinamento acustico sono intollerabili proprio per i residenti.

Sono decenni che la cava è attiva ed è arrivato il momento di conoscere il termine di cessazione dello sfruttamento del suolo (e questo è il momento), perché gli effetti nocivi sulla salute delle polveri sottili sono in relazione ai livelli e al tempo di esposizione ambientale. “Il mal della pietra” non è solo una malattia professionale dei lavoratori del settore ma anche di chi abita in prossimità dell’area. E’ dimostrato che l’esposizione a basse dosi comporta il rischio di inalare polveri aerodisperse che compromettono la salute (rischio di tumore polmonare e gravi malattie respiratorie.)

Finora nessuno si è preoccupato di adottare un Piano di prevenzione primaria per la tutela della nostra salute, a cominciare dall’aria che respiriamo, come l’abbattimento della quantità di polveri per ridurre al minimo il rischio, conclude Ina Camilli.

Ci auguriamo che dopo questo primo passo del Sindaco Boccardelli anche da Colleferro arrivi un segnalo concreto di attenzione alla salute e all’ambiente e una risposta ai bisogni veri della città. Costantino di Pietrantonio cittadino di Segni e Ina Camilli comitato residenti Colleferro

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