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Cronaca

Serial killer nel carcere di Frosinone, altri sconcertanti sospetti

Daniele Cestra, accusato di aver assassinato, simulando un suicidio, due compagni di cella, potrebbe aver ucciso altri due uomini. Al via gli accertamenti del medico legale Daniela Lucidi sui resti di un cadavere riesumato di un pugliese di cinquantasei anni.

Diventa sempre più certa la figura di un serial killer nel carcere di Frosinone. Daniele Cestra, il 45enne di Sabaudia, accusato di aver simulato il suicidio, per impiccagione, del suo compagno di cella, l'anziano Giuseppe Mari, di Sgurgola, dopo averlo invece strangolato, è sospettato di altre tre morti analoghe avvenute sempre nell'istituto penitenziario del capoluogo ciociaro.

I sospetti

Le indagini della Procura proseguono senza sosta e il prossimo 12 febbraio a Roma saranno esaminati, dal medico legale Daniela Lucidi, i resti riesumati di un altro compagno di cella di Daniele Cestra, un 56enne di Bari. Il sospetto nutrito dal sostituto procuratore Vittorio Misiti, magistrato titolare delle indagini, è quello che Cestra abbia ucciso anche il detenuto pugliese, strozzandolo, e poi abbia inscenato la stessa farsa attuata con lo sfortunato compagno di cella originario del piccolo paese ciociaro. Un ulteriore colpo di scena è arrivato nei giorni scorsi quando gli agenti della Polizia Penitenziaria della casa circondariale di via Cerreto, hanno notificato all'uomo, detenuto nel carcere di Terni, altri due avvisi di garanzia. L'accusa è sempre la stessa: omicidio volontario. Si sta, infatti indagando, su altre due decessi, apparentemente per suicidio, avvenuti nel braccio dove Mari era rinchiuso e dove svolgeva attività assistenziale.

I precedenti

Una sorta di impulso irrefrenabile quello di cui Mari è soggetto? Lo stesso è in carcere per scontare una condanna a 18 anni per aver ucciso, sempre dopo averla strangolata, un’anziana donna, Anna Vastola, che a 81 anni fu uccisa da Daniele Cestra che era stato sorpreso a rubare in casa. La reazione del ladro, alle urla della pensionata, fu terribile: la strangolò. A sfuggire alla sua furia mortale è stata, nel 2012 e solo per puro caso, un’altra anziana: Settimia Filosa di ottantadue anni. Daniele Cestra con la scusa di darle un passaggio in auto fino a Sabaudia si sarebbe poi appartato con la donna a Baia d’Argento, si sarebbe sbottonato i pantaloni, mostrandole parti intime e poi l’avrebbe rapinata della collana e dei due anelli in oro che indossava. A salvare la donna fu il tempestivo intervento di alcuni passanti che allertarono i carabinieri.

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