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Cronaca

Pochi i fondi per gli sportelli antiviolenza in provincia di Frosinone

La denuncia di Ciacciarelli (FI): "Fondamentale accompagnare la vittima nel post denuncia"

Il fenomeno della violenza sulle donne continua ad interessare, senza tregua, il nostro Paese ed i centri cittadini della nostra provincia. Penso ai recenti casi di maltrattamenti registrati sul nostro territorio, che si aggiungono al caso di Frosinone, sfociato in omicidio.

Forma di prevenzione

Un fenomeno che, pur maturando in numerosi casi in contesti sociali complessi, difficili, investe, in realtà, anche fasce sociali medio alte, essendo legato ad una concezione distorta, individuale, del rapporto uomo/donna. Ritengo che accanto all' indiscutibile valore del processo educativo scolastico, come forma di prevenzione, finalizzata alla maturazione di una cultura del dialogo, del rispetto, sia fondamentale il ruolo operato dagli sportelli comunali antiviolenza, come forma di assistenza costante ed attiva alle donne vittime di maltrattamenti o oggetto di attenzioni maniacali che sfociano, nella maggior parte dei casi, in forme di stalking, nel controllo ossessivo, e nella violenza fisica.

È fondamentale offrire assistenza socio sanitaria

È fondamentale offrire assistenza socio sanitaria, accompagnando l'utente nel difficile  ma necessario cammino di denuncia. Ma ciò su cui intendo soffermarmi è il post denuncia. Il nodo della questione, specie in contesti sociali difficili, risiede nella mancata indipendenza economica della donna, nella difficoltà a reperire un'occupazione che consenta anche il mantenimento dei figli, qualora si fosse in presenza di minori, e di poter sostenere le spese relative all'affitto di una casa. La questione economica è molto spesso alla base della dipendenza vittima- carnefice, della difficoltà a spezzare letteralmente le catene che dividono la libertà dalla costrizione.

Sportelli antiviolenza

È qui che si rivela fondamentale l'apporto degli sportelli antiviolenza, nel processo di inserimento o reinserimento lavorativo della vittima, mediante l'erogazione di borse lavoro, che le consentano di essere parte attiva, non più invisibile, all' interno della società civile. È necessario uno sguardo ad ampio raggio che non si limiti alla ricerca di soluzioni temporanee, quali l' ospitalità in case famiglia, seppur indispensabili nel lungo iter, ma accompagnare  definitivamente la vittima al di fuori dell' oscuro tunnel. Pertanto, faccio appello ai comuni della provincia di Frosinone  ad investire parte dei fondi destinati al sociale nel potenziamento di sportelli antiviolenza per combattere e sconfiggere la sudditanza fisica, psicologica ed economica a cui numerose donne, anche in contesti insospettabili, sono sottoposte.

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