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Cronaca Sora

Strage di Ardea, parla la vedova del pensionato: "Era l'amore della mia vita e me l'ha ammazzato come un cane"

Patrizia Santina Caschera originaria di Sora racconta il dramma vissuto domenica mattina dal marito che ha tentato di salvare i due fratelli Daniel e David uccisi anche loro a colpi di pistola dal folle che si è poi suicidato

"L'ha ammazzato come un cane. Era così generoso, gli piaceva fare mille lavoretti per la gente del comprensorio, se c' era una mattonella, un rubinetto da aggiustare, i vicini lo chiamavano e lui subito accorreva. Non è giusto ciò che gli hanno fatto, lui proprio non se lo meritava". Patrizia Santina Caschera, 65 anni di Sora (Frosinone) è la vedova di Salvatore Ranieri, il pensionato Atac di 74 anni ucciso a colpi di pistola domenica mattina ad Ardea. Ranieri, che passeggiava in bicicletta, ha cercato di bloccare il folle che ha poi assassinato due fratelli di 10 e 5 anni, David e Daniel.  

"Ha insistito fino all' ultimo per venire qui a passare il weekend da Roma - racconta anche la poveretta sotto choc -. Io gli avevo detto: ma scusa, Salvatore, ha piovuto tutta la settimana, che ci andiamo a fare nella casa al mare? Ma lui aveva comprato pure non so quanta vernice perché voleva dare una mano di bianco alla villetta".

L'appuntamento con il destino beffardo Salvatore lo aveva mentre girava in bicicletta tra le vie del comprensorio, a due passi dal mare. Andrea Pignani gli ha sparato ad una tempia dopo che aveva già freddato i due bimbi. Un quarto bersaglio, un altro residente che passava per caso, si è salvato perché, l'ingegnere informativo di 34 anni con problemi psichici, non è riuscito a prendere bene la mira. 

Una mattanza compiuta in pochi minuti e poi l'uomo si è barricato in casa, una villa di quattro piani ed undici stanze, appartenuta allo scrittore di romanzi gialli, Savino Memeo.

"Eravamo arrivati venerdì, dovevamo passare un week-end tranquillo, in serenità, invece Salvatore, il mio angelo ha trovato la morte. Una morte senza un perché, me lo hanno ammazzato senza motivo. Era uscito in bicicletta. Lui non vedeva l'ora di venire qui ad Ardea per prendere la bici e fare una passeggiata. Ma era uscito alle dieci, a mezzogiorno non lo vedevo rientrare e così ho cominciato a preoccuparmi. Non rispondeva al telefono. Ho sentito le sirene, le ambulanze, gli elicotteri atterrare. Poi sono uscita e mi sono trovata davanti questa scena».

Un amore nato qualche anno fa quello tra Salvatore e Patrizia, lui originario di Valmontone, lei della Ciociaria, si sono incontrati nella capitale.

"Il nostro era un amore adulto, nato dopo nostre esperienze passate. Otto anni fa rimasi vedova dal mio primo marito, una persona anche lui straordinaria. Io stetti malissimo, pensavo di non potermi più rialzare. Invece conobbi Salvatore, era la mia luce, un dono del Cielo e ora però quell'uomo folle me lo ha portato via, gli ha sparato in testa, come a un cane".

 
 

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