Per la morte della giovane Sara annegata in piscina a Sperlonga, chiesto il rinvio giudizio per tre persone
Si tratta del rappresentante legale della società che gestisce l'albergo, dell' ex proprietario dell’albergo e del costruttore che aveva realizzato nel 2004 l’impianto di aspirazione
Ragazzina annegata nella piscina del Virgilio Grand Hotel di Sperlonga, il pubblico ministero del tribunale di Latina ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo nei confronti del rappresentante legale della società che gestisce l'albergo, dell'ex proprietario dell’albergo e del costruttore che aveva realizzato nel 2004 l’impianto di aspirazione.
La tragedia nell'hotel
Il drammatico incidente come si ricorderà era avvenuto nel luglio dello scorso anno quando Sara Francesca Basso, una bambina di soli 13 anni originaria di Morolo ma residente a Frosinone, stava trascorrendo le vacanze con la sua famiglia nell'albergo pontino. Ma proprio mentre si trovava nella piscina della struttura per fare una nuotata (Sara era una esperta nuotatrice) era stata risucchiata dal bocchettone di aspirazione che le aveva impedito di risalire a galla. La ragazzina era stata immediatamente soccorsa dall'ambulanza del 118
Il decesso al policlinico Gemelli
Trasportata con l'eliambulanza presso il policlinico Gemelli di Roma la minorenne spirò dopo dodici ore dalla disgrazia. A seguito di tali fatti la procura aprì un'inchiesta. Secondo le accuse sarebbe stato proprio la cattiva manutenzione dell'impianto di aspirazione a determinare l'incidente.
A cominciare dal fatto che non fosse dotato del coperchio di protezione. I genitori della piccola Sara si sono rivolti all’avvocato Maria Minotti per essere rappresentati nelle opportune sedi. Tra poco il giudice dovrebbe fissare l'udienza preliminare.