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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Tivoli, e la valle dell’ Aniene all’ expo 2015 spedizione perfettamente riuscita

Partendo da Tivoli, con una folta delegazione della Città, con un buon numero di Sindaci dei Comuni della Valle dell’Aniene, con gli allievi del corso di ristorazione del Centro di Formazione Professionale di Tivoli Forma (guidati...

Partendo da Tivoli, con una folta delegazione della Città, con un buon numero di Sindaci dei Comuni della Valle dell’Aniene, con gli allievi del corso di ristorazione del Centro di Formazione Professionale di Tivoli Forma (guidati dall’infaticabile Direttore Generale Aldo Armenti), con rappresentanze studentesche di tutti gli Istituti Superiori della Città, ero curioso di “scoprire” l’Expo 2015 ma anche di dare un mio personale contributo per la maggiore visibilità dell’iniziativa, patrocinata dal Comune di Tivoli ma fortemente voluta anche dagli altri numerosi Comuni del territorio.

Sono partito con un unico sentimento, diviso in due contrapposte sfaccettature: il desiderio di parlar bene dell’Expo, dopo qualche critica che mi è capitato di raccogliere tra i precedenti visitatori, e la speranza di poterlo fare, alla luce di una diretta verifica in loco condotta senza pregiudizi di alcun genere.

Sotto questo profilo, non sono rimasto deluso. L’Expo ha sicuramente centrato i suoi obiettivi, nella misura in cui doveva consentire a tutti i visitatori di conoscere ed assaggiare i migliori piatti del mondo e scoprire le eccellenze della tradizione agro-alimentare e gastronomica di ogni Paese. Occorrerà attendere i prossimi anni per capire se la creatività dei Paesi partecipanti sarà riuscita nell’intento di elaborare idee e soluzioni condivise sui temi dell’alimentazione e della salvaguardia ambientale. Al momento conta l’aver dato a tutti i visitatori la possibilità di impattare con i vari aspetti dei problemi che attanagliano la Comunità Internazionale. Al riguardo, si può serenamente affermare che i significati dell’evento sono stati esattamente percepiti, con un’area espositiva di 1,1 milioni di metri quadri, 144 Paesi coinvolti, varie organizzazioni internazionali presenti ed ospitate nella Cascina Triulza, oltre 20 milioni di visitatori, un numero di file imponente ai tornelli ed all’ingresso dei padiglioni più attraenti, un passaggio-passeggio allegro ed interessato nel cosiddetto Decumano, un numero impressionante di scolaresche di ogni età e provenienza.

Il tema “Nutrire il Pianeta, Energie per la vita” significa confrontarsi con il generale problema del nutrimento dell’uomo e della terra, cogliere il rapporto tra la natura e la cultura, affrontare gli angosciosi interrogativi in materia di fame (805 milioni nel mondo; un individuo su nove, malgrado i 100 milioni in meno dell’ultimo decennio ed i duecentonove milioni in meno rispetto al biennio 1990-92) e di malnutrizione (cresce e si fa preoccupante il numero delle persone obese), combattere gli squilibri tra le varie parti del pianeta (con l’Asia anche più indietro rispetto all’Africa).

Non è il caso di stilare classifiche di merito. Sarà il futuro il miglior giudice. Troppe promesse fatte in passato sono rimaste disattese. Il richiamo delle tradizioni non può far passare sotto silenzio i meriti ed i limiti della moderna società industrializzata nell’era della globalizzazione. La Carta di Milano, autentico libro dei sogni, indica i problemi più angosciosi senza fissare le priorità, ma rappresenta comunque la direttrice su cui valutare i bisogni e giudicare la bontà delle future soluzioni innovative. Una visita ad Expo dunque può essere definita, e realmente lo è, un giro del mondo, ricco di emozioni, di colori, di luci e di sapori, dove il cibo finisce per trasmettere una forte sensazione di dinamismo e di universalità. Cuore di tutto lo scenario “L’Albero della vita” che a sera si accende offrendo un imponente spettacolo di luci, di suoni e di giochi d’acqua. Premessa indispensabile, tuttavia, è la visita del cosiddetto Padiglione Zero, in cui il visitatore può percorrere le varie tappe dell’evoluzione del genere umano ma anche capire le nefandezze degli inquinamenti e delle distruzioni operate o rese possibili dall’uomo.

Ho voluto partire dal generale per introdurre il discorso sulla bellissima iniziativa promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Tivoli (Assessore Barberini, intervenuto anche in rappresentanza del Sindaco), sostenuta da non pochi Comuni della Valle dell’Aniene (presenti in prima persona, con i rispettivi Sindaci, i Comuni, indicati in ordine alfabetico, di Camerata Nuova, Licenza, Riofreddo, Rocca Canterano, Roccagiovine, Rocca Santo Stefano, Roiate, Subiaco, Vivaro Romano), patrocinata dalla Comunità Montana dell’Aniene (presidente Luciano Romanzi), inserita a seguito di un informale concorso e di uno specifico progetto negli spazi della Regione Lazio e del bellissimo Palazzo Italia.

Gli obiettivi erano e sono chiari, proiettati nel tempo ma sicuramente ambiziosi. Valorizzare il territorio, realizzare una unione territoriale tra tutti i Comuni (31) sull’asse Tivoli-Subiaco, costituire un sistema in grado di presentarsi come un polo turistico alternativo ancorchè complementare rispetto a Roma, promuovere progetti veri che si muovano in tale direzione, sottolineare che Tivoli con due siti dell’Unesco non è una “periferia” della Capitale, lanciare sul mercato nazionale i non pochi prodotti tipici del territorio con i suoi sentieri turistico-religiosi (itinerari ai santuari benedettini, itinerari naturalistici, itinerari d’arte, sagre paesane, feste varie per gli gnocchi-il vino-le castagne-il pane-la carne alla brace-la pasta fatta in casa-persino la fagiolina di Arsoli e le lumache di Rocca Santo Stefano) sono stati alla base di questa “spedizione”, al cui successo hanno sicuramente contribuito l’alacre impegno del gruppo coordinato da Italo Carrarini, la generosità degli sponsor (tra cui l’associazione per il vino cesanese ed una folta schiera di produttori di Tivoli e della Valle dell’Aniene), il valore dei musici (Giuseppe Fabbi, Carlo Gizzi e Marco Cignitti con i loro canti popolari) e non ultimi gli splendidi allievi della scuola Rosmini che hanno allestito un buffet di sicuro pregio per lo stile e la professionalità loro inculcati dai docenti Canini e Di Giacinto che li hanno seguiti in tutti i momenti delle due giornate.

Mi sentirei di concludere, da cronista interessato al decollo di Tivoli e del suo hinterland, affermando che la decisione di partecipare con una propria iniziativa ad Expo 2015 è stata saggia ed opportuna. Il Lazio e la Valle dell’Aniene, soprattutto, ne sono usciti ulteriormente valorizzati. I visitatori sono stati numerosissimi. Le premesse, per un futuro sviluppo del progetto aggregativo, sono state gettate. Il messaggio di creare un sistema è stato raccolto. La Via dell’Acqua, che è legata da sempre al fiume Aniene, collega le pianure alle alte montagne, è ricca di bellezze naturali, proviene da un passato di agricoltori e di pastori e può scrivere una nuova storia addirittura più articolata e variegata. Dal passato occorre partire per disegnare presente e futuro. Il Lazio, e segnatamente Tivoli e la Valle dell’Aniene, sono da visitare per proseguire nell’eterna scoperta dei siti che rendono l’Italia un Paese unico al mondo sul piano storico, architettonico, artistico e letterario.

Ritengo giusto e doveroso menzionare coloro che a vario titolo hanno operato per l’organizzazione ed il successo dell’iniziativa.

Per il Comune di Tivoli: Italo Carrarini coordinatore, Consigliere Comunale Damiano Leandro, Riccardo Genca, Luciano Orsati.

Per la X Comunità Montana della Valle dell’Aniene: Marco Alimonti e Gabriele D’Acuti.

Per il Consorzio Turistico Tivoli Incoming: Eleonora Rella e Sara Illerici.

Per Tivoli Forma CFP A. Rosmini (in viaggio e sul posto): oltre allo scrivente Amministratore Unico ed al Direttore Generale Aldo Armenti, Massimiliano Pierangeli, Secondo Canini, Natalino Di Giacinto.

Per Tivoli Forma CFP A. Rosmini (in sede):il personale di segreteria, area amministrativa ed area didattica, che hanno formato squadra ed hanno reso possibile in tempi brevi la realizzazione dell’iniziativa per la parte di specifica competenza, con specifico riferimento a Pamela Berardi, Simona Capparella, Enrica Coccia, Federica Donati,Loretta Giammaria,Simona Manetti,Paolo Margozzi, Simone Mattei, Alessandro Miranda, Elda Valeriani, Pierluigi Vizioli; i docenti di ristorazione Dino Piazza e Tiziano Zuccari.

Per Tivoli Forma CFP A. Rosmini: i nove allievi del corso di ristorazione: Adamache Dragon Mihaita, Advaj Liresa, Condurache Miruna Liana, Dirdala Daniela, Marini Daniele, Salustri Matteo, Solitari Giuseppe, Szwajkowska Patrycja, Tolentino Cristian.

Bruno Ferraro

Presidente Emerito del Tribunale di Tivoli

Amministratore Unico di Tivoli Forma Srl – C.F.P. “A. Rosmini”

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