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'Traffico di rifiuti', 15 comuni del Frusinate chiedono un risacimento danni milionario

L'indagine 'Maschera' della DDA di Roma vede imputate 31 persone, tra imprenditori e tecnici, accusate anche di truffa. La prima udienza il 13 ottobre in tribunale a Cassino

Un risacimento da oltre 10 milioni di euro perchè ritengono di essere stati raggirati. I sindaci di 15 paesi del Frusinate si sono costituiti parte civile nell'ambito del processo 'Maschera' che avrà inizio il prossimo 13 ottobre presso il tribunale di Cassino.

La somma più alta, come indennizzo, è stata chiesta dal comune di Ceccano: due milioni di euro per il danno ricevuto dai 31 indagati, tra imprenditori e liberi professionisti. Ad avanzarla è stato l'avvocato Gabriele Picano. A Roccasecca, il sindaco Giuseppe Sacco, ha chiesto circa 200 mila euro mentre il comune di Cervaro si è fermato a quota centomila. 

Le tante ricbieste verranno discusse ad apertura del dibattimento quando verrà visionata la lista dei testimoni. Tra questi anche il sindaco di Cassino, Enzo Salera. L'operazione 'Maschera' portata avanti dalla DDA di Roma e dai carabinieri forestali di Frosinone ha consentito di portare alla luce oltre che un 'traffico illecito di rifiuti' anche una presunta truffa a danno dei Comuni che conferiscono i rifiuti raccolti presso la Saf. Le indagini, portate avanti dal magistrato Alberto Galanti, sono sfociate nel rinvio a giudizio di tutti gli indagati.

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