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Cronaca

Truffa del finto postino, rubati 30 mila euro ad un’anziana

Con una telefonata si è messo in moto il raggiro: “Sua figlia e nei guai, se non ci da i soldi finisce in galera”

"Sua figlia è nei guai, se non trova del denaro da ridare alle Poste finisce in galera". Questo il prologo all'ennesimo raggiro ai danni di un'anziana signora che vive nel nord della provincia di Roma scoperto, è il terzo di questo tipo in pochi giorni, dagli uomini della Polstrada di Frosinone.

A metterlo in atto il fantomatico amico della figlia della signora, con la complicità di un falso postino. Riusciti a farsi consegnare oltre 30mila euro la diabolica coppia è scappata ma è stata intercettata dagli agenti della polizia stradale che hanno poi scoperto una seconda truffa messa a segno a Ladispoli.

La truffa è andata in scena nella mattinata di lunedì 5 settembre quando al telefono fisso di una 89enne ha chiamato un uomo che le riferiva che sua figlia aveva bisogno di denaro per sbrigare una pratica urgente presso l’ufficio postale di Civitavecchia.

Raggirata l'anziana a parole l'uomo ha quindi riferito che da lì a pochi minuti un addetto delle poste sarebbe andato a casa sua a riscuotere il denaro. Un copione assodato con il fantomatico amico della figlia che - mentre il complice bussava alla porta dell'anziana - la teneva occupata al telefono, al fine di evitare che l'89enne potesse chiamare altri parenti o chiedere aiuto telefonicamente.

Una volta in casa il truffatore è riuscito a farsi consegnare oltre 30mila euro in contanti, per poi allontanarsi con il malloppo. Ad accorgersi della truffa una parente della signora che ha poi denunciato il raggiro subito dall'anziana alle forze dell'ordine.

Ad interrompere il loro “lavoro” ci hanno però pensato gli agenti della polizia stradale della sottosezione di Cassino che hanno assicurato alla giustizia i due truffatori. Fermati sull'autostrada A1 tra Pontecorvo e Cassino a bordo di una Fiat 500 L, i poliziotti, insospettiti dall’atteggiamento nervoso ed insofferente dei due uomini, hanno deciso di approfondire il controllo scoprendo, all’interno dell’autovettura, buste e pochette contenenti denaro e monili d’oro per un valore complessivo di circa 38.000 euro.

Da ulteriori accertamenti gli agenti hanno scoperto che si trattava dei proventi di ben due due truffe: la prima messa a segno a casa dell'89enne e denunciata negli uffici della polizia di Stato di Civitavecchia e la seconda denunciata dalla vittima alla stazione dei Carabinieri di Ladispoli. A farne le spese in entrambi i casi due anziane signore con la seconda in cui il truffatore aveva riferito all'anziana vittima di turno che sua figlia aveva investito una persona e che quest’ultima, riversava in gravissime condizioni.

Due telefonate con scuse diverse, ma accomunate dalla richiesta di denaro o monili da consegnare ad un uomo che si sarebbe recato presso le loro abitazioni per risolvere i problemi dei propri cari. I fermati, di cui uno dei due riconosciuto dalle vittime come colui al quale erano stati consegnati i valori, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari su disposizione del tribunale di Cassino.

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