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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Un Natale per abbattere i muri che impediscono la crescita del nostro paese . Gnesi incontra i dipendenti

Alcuni avvenimenti sono destinati a fare la storia, a rimanere impressi nella memoria dei popoli a dare una svolta al futuro delle giovani generazioni.

Alcuni avvenimenti sono destinati a fare la storia, a rimanere impressi nella memoria dei popoli a dare una svolta al futuro delle giovani generazioni.

Nulla rimane come prima, cambiano le idee, l’economia, le relazioni internazionali, le strategie politiche, e la stessa vita quotidiana risente di questa nuova prospettiva che all’improvviso lacera il muro dell’isolamento, della divisione, della segregazione o semplicemente del pregiudizio.

E’ successo 25 anni fa con la caduta del muro di Berlino che aveva separato due mondi ispirati a ideologie contrapposte è successo l’altro ieri con la fine dell’embargo all’isola di Cuba ritenuta l’ultima culla del comunismo rivoluzionario e pertanto tenuto a bada dagli U.S.A. paese leader del capitalismo occidentale.

Dopo che sono state abbattute le barriere strutturali e sono stati superati i limiti culturali finalmente si potranno prendere in considerazione le persone, i diritti negati, le opportunità perdute, le disuguaglianze sociali e si potranno confrontare i modelli di sviluppo economico cresciuti aldilà del muro e si potranno misurare le differenze sostanziali tra queste due realtà limitrofe.

Dove vengono eretti i muri necessariamente non c’è il dialogo, manca l’integrazione, non esiste la condivisione e spesso il potere dominante inculca alla gente concetti ed idee che fanno del vicino di casa il grande nemico dal quale difendersi per non perdere l’identità, la libertà e il benessere acquisito.

Sul piano internazionale succede che mentre fanno notizia i muri che crollano non destano alcuna curiosità la permanenza di lacerazioni profonde, conflittuali e fratricide tra i tanti popoli del continente africano e di quello asiatico mentre l’odio delle frange estreme dell’islamismo medio orientale incute paura solo perché ha preso di mira le nazioni del cosiddetto mondo occidentale.

Sul piano amministrativo locale esistono ancora ostacoli che somigliano a muri, irregolari, discontinui, ad altezza variabile, apparentemente insuperabili ma che sono destinati inesorabilmente a cadere.

E’ compito della politica abbattere il muro della discriminazione che subordina i meriti alle parentele e i diritti ai comparaggi acquisiti, è dovere della politica superare il muro dell’indifferenza che lascia le istituzioni in preda alla voracità di comitive che perseguono solo gli interessi privati.

E’ obbligo della politica frantumare il muro della corruzione dietro il quale portano a termine sporchi affari gli amministratori d’assalto, i tecnici compiacenti e i dipendenti pubblici arrendevoli, è responsabilità della politica sbriciolare il muro dell’omertà e del silenzio all’ombra del quale suggellano patti scellerati le propaggini mafiose con le imprese senza scrupoli.

Si scorge ancora il profilo del muro dell’intolleranza etnica , cresce a dismisura il muro che separa i ricchi dai poveri oltre il quale la gente delusa, mortificata, ingannata e tradita aspetta di trovare una ragione per continuare a sperare in un futuro migliore.

Non abbiamo fatto ancora abbastanza per demolire il muro della faziosità, della demagogia e del

settarismo che rallenta il cammino per l’accertamento dei fatti ed oscura una stagione politica nata per rappresentare un punto di svolta per l’intero paese.

Esiste infine il muro delle complicità diffuse e delle connivenze durature che mortificano il libero pensiero e consentono al clientelismo di intrappolare la democrazia.

La politica deve saper esprimere il coraggio di cambiare e di abbattere i vecchi e i nuovi muri che rappresentano una minaccia allo sviluppo e al progresso del nostro paese e non ci permettono di guardare l’orizzonte né di conoscere le persone che ci vivono accanto.

INCONTRO CON I DIPENDENTI E RICHIAMO ALLA RESPONSABILITÀ SUL LAVORO.

Oggi abbiamo incontrato i dipendenti per gli auguri di fine anno e l’intera amministrazione ha ringraziato coloro che con disponibilità e professionalità si mettono al servizio della comunità.

Un forte richiamo è stato fatto alla responsabilità dei singoli che deve venire prima di qualsiasi mansionario o ordine di servizio, la responsabilità e la buona condotta sono il preludio ad un’ottimizzazione del rapporto con l’amministrazione e i cittadini.

Nonostante qualche malinteso stiamo procedendo nella direzione giusta per dare agli uffici le dovute direttive per renderli adeguati e competitivi con i nuovi canoni informatici e congrui agli innovativi modelli organizzativi.

Ho avuto modo di rimarcare che persiste in alcuni settori la tentazione a “tirarsi indietro” a “rinviare a domani “a escogitare gli stratagemmi per “farla franca”.

Questi metodi infantili che tuttavia intaccano la funzionalità dei servizi e l’immagine dell’Ente sono praticati da alcune frange dei lavoratori socialmente utili che lasciano il rammarico e lo sconcerto visto che l’amministrazione si è prodigata per regolarizzare la loro posizione con la Regione Lazio e si è impegnata notevolmente per ovviare ai disagi prodotti dal ritardato pagamento degli stipendi.

Non e’ solo un problema di riconoscenza o di etica pubblica ma anche di rispetto delle regole e delle norme lavorative che non giustificano le pause prolungate, la spesa al mercato, la fermata in farmacia , la lettura dei giornali al bar, il pagamento dei bollettini postali.

E’ chiaro che se non subentra la responsabilità individuale e non si acquisisce la consapevolezza che la retribuzione mensile deve essere correlata ad una prestazione lavorativa si vanificano tutti gli sforzi per dare dignità e decoro alla pubblica amministrazione. Nessuno del resto vuole istituire un apparato di controllo poliziesco ma bisogna essere più rigorosi e rispettosi dei propri doveri quando si svolgono le mansioni di pulizia del paese di manutenzione del verde e degli edifici pubblici, di assistenza agli anziani e di supporto ai diversi servizi comunitari.

Bisogna uscire dal ghetto del pregiudizio e superare il muro del settarismo per mettere al primo posto il bene del paese e la qualità della vita dei suoi cittadini mentre alcuni miseramente pensano di fare un dispetto al sindaco lavorando poco e male, senza sapere che in questo modo viene offesa l’onorabilità del paese e dei suoi abitanti.

E’ compito dell’amministrazione fornire tempestivamente strumentari e apparecchiature idonee e sicure ai dipendenti e soprattutto creare un clima di collaborazione per dare ai cittadini risposte pronte ed efficienti.

Abbiamo il dovere di rispettare il ruolo degli altri ma anche il compito di delimitarne gli errori e gli abusi.

dott. Arturo Gnesi

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