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Cronaca

Valmontone, Bellotti sul video hard; sono stato diffamato da uno sciacallo che ricopre un ruolo importante nell’attuale amministrazione

Dopo l’eco enorme che hanno avuto le dichiarazioni che ci ha rilasciato, nei giorni scorsi, l’avv. Edoardo Di Giovanni con il nostro articolo che ha totalizzato oltre 10 mila visualizzazioni abbiamo deciso di interpellare il diretto

Dopo l’eco enorme che hanno avuto le dichiarazioni che ci ha rilasciato, nei giorni scorsi, l’avv. Edoardo Di Giovanni con il nostro articolo che ha totalizzato oltre 10 mila visualizzazioni abbiamo deciso di interpellare il diretto

interessato, ovvero, Massiliano Bellotti per fare ulteriore chiarezza sulla vicenda del video hard che nei giorni scorsi ha scossa la città di Valmontone. L’ex assessore ci ha scritto una sua lunga nota, che pubblichiamo interamente qui di seguito, nella quale racconta nel dettaglio come è andata la vicenda dall’inizio fino alla denuncia di colui che ha diffuso il video, dopo averlo ripreso con un telefonino, e che tra l’altro ricopre anche un importante ruolo all’interno dell’attuale amministrazione comunale. Una vicenda veramente triste che ci fa capire a che punto la bassezza politica sia arrivata nella città casilina, amministrata da persone pronte a diffamare l’avversario politico senza nessun ritegno e senza rispetto della privacy e che ora dovranno prendersi le responsabilità di quanto fatto davanti ad un giudice. Persone che, siamo sicuri, anche per questi modi di fare ma soprattutto per la pochezza di idee dimostrata nell’amministrare non lasceranno tracce nella vita politica valmontonese futura, ma saranno solo delle piccole meteore. (Nota del direttore)

“Nel corso degli ultimi anni, come tutti sanno, sto portando avanti – si legge nella nota di Massimiliano Bellotti - un discorso politico in cui credo fermamente e che mi assorbe gran parte delle mie giornate a volte al caro prezzo di trascurare anche la vita privata. Tuttavia, quello che mi è sempre stato a cuore, era ed è una netta separazione tra le mie vicende private e la mia attività pubblica. Purtroppo in questi giorni un tentativo di truffa con cui qualcuno ha cercato di estorcermi denaro, è diventato di dominio pubblico grazie ad uno sciacallo a cui non è sembrato vero avere una occasione così ghiotta e unica per poter infangare la mia immagine e denigrare la mia persona attraverso un video artefatto ma ugualmente raccapricciante in cui sono involontario protagonista.

In merito ho ricevuto tanti messaggi di solidarietà ma anche tante domande su cosa sia realmente successo. Per questo motivo, al fine di rassicurare tutti che Massimiliano Bellotti è persona integra e non ha nulla a che vedere con la vicenda in questione, ho reputato opportuno far chiarezza su cosa è successo realmente.

Giovedì 13 novembre, sono stato contattato da una persona tramite Facebook che mi ha richiesto l’amicizia. Essendo tale persona già collegata ad altri conoscenti, in particolare ad una persona con cui ho avuto a che fare per l’organizzazione dell'evento del 7 Novembre relativa alla manifestazione dei caduti di Nassiriya, non ho avuto difficoltà ad accettarla così come usualmente faccio; essendo impegnato politicamente sento la necessità e l’obbligo morale di ascoltare tutti.

Durante la conversazione, a mia insaputa, sono state riprese delle immagini del sottoscritto, montate ad arte insieme ad altre vergognose immagini per realizzare un video pornografico, con il quale si é tentato di estorcermi del denaro.

Resomi conto di essere vittima di una truffa di pessimo gusto, mi sono immediatamente recato dalla Polizia Postale e successivamente presso i Carabinieri per denunciare l’accaduto e, proprio dalle Forze dell’Ordine sono venuto a conoscenza di questa truffa di carattere internazionale che già da diverso tempo viene portata avanti a fini estorsivi. In rete, infatti, chiunque può trovare le procedure ed i sistemi adottati per ricattare i malcapitati.

Dopo la rimozione tempestiva del video dalla rete, la Polizia e i Carabinieri hanno avviato le opportune indagini sul caso. Allo stesso tempo, per precauzione, ho chiuso il mio profilo facebook. Fin qui, come qualunque cittadino truffato, mi sono rimesso alla giustizia, ignaro della ferocia con cui sarebbe stato impiegato il video incriminato da lì a poco. Tutto si sarebbe fermato al tentativo di truffa se, in quei 10/15 minuti durante i quali il video si è potuto vedere sulla mia pagina Facebook, una persona non avesse avuto interesse a filmarlo con un cellulare, per poi trasmetterlo ai suoi amici per fini ignobili, iniziando così un tamtam tale che ormai tutti a Valmontone e non solo sono a conoscenza della vicenda. E’ squallido tutto ciò ma purtroppo è vero e già questo basterebbe per fare delle riflessioni sulla qualità del mondo che viviamo, sulla disumanità degli uomini senza morale, senza etica, senza il minimo rispetto della persona.

Però attraverso delle indagini, i Carabinieri sono risaliti alla mente di questa porcata ossia la persona che ha fatto la registrazione con il proprio cellulare del video, il quale ha filmato anche tutte le informazioni della propria pagina facebook , firmando di fatto la paternità della vergognosa diffusione.

Ritengo che la cosa più vergognosa sia il fatto che tale persona, di cui per opportunità non rivelo il nome, ricopre una carica istituzionale nel Comune di Valmontone. Altra cosa anomala è constatare che, tutte le persone che fino ad oggi sono state identificate dai Carabinieri come quelle che hanno contribuito alla diffusione del video, hanno tutte la stessa connotazione politica e se non bastasse tutto ciò c'è anche chi, in maniera subdola, fa ironia su questa storia attraverso i social.

In vita mia non ho mai denunciato nessuno, questa volta l'ho fatto: chi mi ha organizzato tutto questo dovrà risponderne e ne pagherà tutte le conseguenze. Prima che a me stesso, lo devo a mia moglie e mia figlia, lo devo ai miei genitori, lo devo agli amici che hanno sempre creduto in me.

Concludo precisando che per me questa non è politica e non sarà questo sciacallaggio a fermare le mie buone intenzioni che hanno l’esclusivo interesse della città. A quanti sperano che questi mezzucci imbarazzanti possano arrestarmi beh dico che …. mi spiace per voi perché state perdendo solo tempo.

A prescindere da come andrà a finire questa storia, rimane la grande amarezza nel constatare quanta morbosità ha suscitato la vicenda, quanta superficialità si è avuta nel trasmettere un video in cui già il titolo lasciava capire che fosse di carattere pedopornografico e mi si accusava di cose allucinanti addirittura in presenza di un bambino di 8 anni. Non posso credere che tutti quelli che l’hanno inviato non abbiano pensato che si trattasse di un falso, che nessuna di queste persone si sia resa conto che fosse un video montaggio eppure, senza curarsi della violenza psicologica che mi stavano facendo, hanno voluto contribuire a rendere pubblico il video. Non li ha fermati la paura della legge per cui tale comportamento costituisce REATO, non li ha fermati quello che dovrebbe costituire la base dei nostri comportamenti: l’aspetto MORALE.

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