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Cronaca Villa Santa Lucia

Sopralluogo al 'depuratore dei veleni': Procura, Forestali e tecnici nell'impianto Cosilam

L'accesso è stato fatto per consentire i campionamenti delle acque e per stabilire che grado inquinamento possa essere stato provocato all'ambiente

Avrebbero dovuto solo depurare le acque provenienti dalla zona industriale. Invece, secondo le indagini della Procura di Cassino e dei Carabinieri Forestali, la 'pulizia' degli scarichi sarebbe avvenuta solo sulla carta. L'indagine 'acquanera', che la scorsa settimana ha portato all'arresto di tre persone (il presidente della AeA, Riccardo Bianchi e due funzionari della società che gestisce l'impianto di depurazione del Cosilam) e a due misure restrittive alternative, prosegue senza sosta e ieri mattina, dopo il sequestro disposto dal Gip del tribunale di Cassino e la nomina del custode giudiziario, la Procura e gli investigatori del Nipaaf unitamente ai periti delle parti, sono entrati all'interno dell'impianto situato nel comune di Villa Santa Lucia. 

Gli ispettori dell'Arpa, il consulente dell'accusa unitamente a quelli nominati dalla difesa, hanno prelevato campioni di acqua e residui che ora saranno analizzati. La situazione che si è parata dinanzi agli occhi degli esperti è stata definita 'drammatica' ed urge un immediato intervento di messa in sicurezza e poi di ripristino anche a tutela dell'ambiente e dei residenti in zona. 

Nella giornata di mercoledì si sono svolti gli interrogatori di garanzi per il presidente della AeA, Riccardo Bianchi (difeso dagli avvocati Sandro Salera e Domenico Marzi) e di tutti gli altri quattro dipendenti finiti sotto la lente del magistrato Emanuele De Franco e del tenente colonnello Vitoantonio Masi, dei Carabinieri Forestali. Gli avvocati hanno avanzato richiesta di scarcerazione per i tre finiti ai domiciliari ma il Gip non ha ancora sciolto la riserva. 

Le immagini del depuratore

Intanto il vice presidente del comitato Solfegna, Benedetto Vizzaccaro, lancia un appello alle Istituzioni affinchè si intervenga entro breve per porre fine alla presenza di odori nauseabondi provenienti dal depuratore Cosilam. "Ogni anno durante il cambio stagione nei pressi del depuratore Cosilam, situato al confine tra i comuni di Pignataro e Villa Santa Lucia, torna a presentarsi il cattivo odore. L'aria irrespirabile che ammorba i residenti e che arriva fino al casello autostradale di Cassino.

Per questo chiediamo  agli organi preposti, compreso il comune di Cassino  un  intervento immediato e di controllo per garantire sicurezza sanitaria per i residenti rendendo noti i livelli di qualità dello scarico nel fiume Rio Pioppeto ed eliminare i cattivi odori provenienti dall’impianto di Depurazione area industriale cassino e che raccoglie le acque reflue  civili ed industriali. L'impianto, unitamente a quello Asi scarica le acque  'depurate' nel vicino Rio Pioppeto. Per questo chiediamo il monitoraggio della qualità dell’aria che si effettua misurando in continuo le concentrazioni degli inquinanti nelle stazioni appartenenti alla rete.

La valutazione della qualità dell’aria e gli obiettivi di qualità per garantire un adeguato livello di protezione della salute umana e degli ecosistemi sono definiti della direttiva 2008/50/CE sulla “qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa” e recepiti dal D.Lgs. 155/2010. Chiediamo inoltre che ARPA LAZIO pubblichi i dati di monitoraggio delle stazioni, di cui valida i dati nel bollettino giornaliero ed elabora annualmente i dati validati. Chiediamo inoltre che la relazione annuale venga trasmessa a tutte le autorità competenti per fornire il quadro conoscitivo necessario a determinare le politiche di gestione dell’ambiente".

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