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Venerdì, 19 Aprile 2024
Le novità

Assegno unico, a marzo arrivano gli aumenti: ecco per chi

Tra adeguamento delle cifre all'inflazione, arretrati e modifiche apportate dall'ultima legge di bilancio, ecco i nuovi importi. Non tutti guadagneranno qualcosa, però: c'è anche chi dovrà restituire all'Inps somme percepite senza averne diritto

Novità in vista sull'assegno unico e universale per ogni figlio a carico, la misura che da marzo 2022 ha unificato in una sola agevolazione una serie di interventi a sostegno delle famiglie con figli. Tra adeguamento delle cifre all'inflazione -riporta Today.it - arretrati e modifiche apportate dall'ultima legge di bilancio del governo Meloni, ci sono nuovi importi in arrivo a marzo 2023. Nelle prossime settimane arrivano i conguagli sugli importi degli assegni unici già erogati dall'Inps. Le operazioni riguarderanno diverse categorie di beneficiari, dai percettori del reddito di cittadinanza alle famiglie monogenitoriali. Gli effetti non saranno però uguali per tutti: c'è chi si vedrà accreditare cifre arretrate, perché non ancora corrisposte, e chi invece vedrà gli importi diminuire, perché in passato ha usufruito di maggiorazioni che in realtà non gli spettavano. Andiamo con ordine, cercando di fare chiarezza.

Ci sono in primis le novità introdotte con la legge di bilancio 2023, con cui si è deciso di portare da 100 a 150 l'aumento forfettario degli assegni per i nuclei familiari con almeno quattro figli. La maggiorazione non è però scattata dallo scorso gennaio, ma è partita dal mese di febbraio: gli accrediti sono in corso proprio in questi giorni. Questo significa che il forfettario di gennaio dovrebbe arrivare insieme al prossimo assegno, quello di marzo. C'è poi la rivalutazione degli assegni per adeguarli all'inflazione. Anche in questo caso l'Inps ha fatto partire gli assegni con i valori aggiornati dal mese di febbraio. Ancora una volta, quindi, la cifra rivalutata di gennaio verrà accreditata da marzo.

Assegno unico: arriva il doppio aumento

Nel dettaglio, il tasso di rivalutazione è stato fissato all'8,1% e non coinvolgerà soltanto l'importo dell'assegno in sé (portando ad esempio il minimo di 50 euro a 54,10 euro), ma anche le soglie Isee sulla base delle quali vengono erogate cifre diverse. Se oggi la soglia per ottenere l'importo massimo è di 15mila euro, per effetto della rivalutazione all'8,1% salirà quindi a 16.215 euro. Cambia per effetto della rivalutazione anche l'importo delle maggiorazioni già previste dalla normativa, come ad esempio quelle per figli disabili e per figli successivi al secondo.

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Nelle prossime settimane arriveranno anche le somme spettanti di diritto ma non ancora erogate a chi percepisce il reddito di cittadinanza. L'Inps aveva stabilito un automatismo nell'assegnare l'assegno unico alle famiglie con il sussidio, sulla base delle informazioni già in possesso dell'ente. Solo in un secondo momento era stato però attivato il modello "Rdc/Com/Au", che permetteva di precisare alcune informazioni (come l'età dei figli) per un calcolo preciso sull'ammontare dell'assegno. La procedura è stata resa disponibile dallo scorso giugno. Partirà un conguaglio anche nei casi in cui gli assegni erogati da marzo a maggio 2022 non fossero adeguati alle caratteristiche specifiche dei figli e dei nuclei familiari.

L'assegno unico per le famiglie monogenitoriali

Se tutte le categorie citate finora nelle prossime settimane riceveranno conguagli in aumento, lo stesso non si può dire per le famiglie monogenitoriali. Lo scorso anno era stata erogata una maggiorazione mensile dell'assegno per ogni figlio minorenne a carico, "nel caso in cui entrambi i genitori risultassero titolari di redditi da lavoro". La maggiorazione è di 30 euro nel caso di famiglie con un Isee inferiore a 15mila euro annui. Si va invece a ridurre, progressivamente, per chi supera questa soglia, fino ad azzerarsi per i redditi Isee dai 40mila euro in su.

Molte famiglie composte da un solo genitore avevano però fatto domanda della maggiorazione, perché i requisiti previsti dalla normativa non venivano specificati nel modulo per la richiesta. Tutto è partito da un "cavillo" normativo, come abbiamo spiegato qui. L'Inps aveva fatto partire le erogazioni aumentate anche per loro (da marzo a settembre 2022), salvo poi bloccarle a ottobre. Tutte le maggiorazioni così ricevute andranno restituite allo Stato, sempre sotto forma di conguaglio sugli assegni futuri.

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L'articolo in questione nel decreto che istituisce l'assegno unico

Durante un recente question time alla Camera, su questo punto era intervenuta anche Eugenia Roccella, ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità. "A un anno circa dall'introduzione dell'assegno unico si rende necessario rimuovere alcune criticità", aveva detto, riferendosi tra l'altro anche alle "famiglie monogenitoriali cui non spetta una delle maggiorazioni previste per le famiglie con due percettori di reddito".

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