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Ritardi, aumento dei prezzi e inerzia, dopo 15 anni la provincia di Frosinone aspetta ancora le case popolari

La Regione Lazio e l'Ater di Frosinone costretti a rivedere un piano del 2007

Le risorse erano state stanziate nel 2007 e, in 15 anni, non sono state spese. Ora, per fare in modo che quei soldi non vadano persi, la Regione Lazio è dovuta intervenire per rivedere e riprogrammare i fondi per costruire, nella provincia di Frosinone, decine e decine di alloggi di edilizia residenziale. Una storia di burocrazia, inerzia e ritardi “raccontata” in una delibera di Giunta regionale approvata il 21 dicembre 2022.

111 alloggi popolari per Frosinone

Nel 2007 la Giunta regionale approvava, per un totale di 9 milioni e 400 mila euro, la realizzazione di 111 alloggi di edilizia popolare a Frosinone e provincia, come previsto dal piano d’interventi triennale dell’Ater del territorio. Nel 2010, però, per rispettare il patto di stabilità, veniva disimpegnata la cifra di 2 milioni e 820 mila euro, facendo scendere l’entità complessiva del finanziamento a 6 milioni e 580 mila euro.

Un solo intervento terminato

Della lunga lista degli interventi previsti, solo uno è stato portato a termine, quello nel comune di Alatri. Peccato, però, che il progetto in questione risalisse addirittura al 1995. Dopo quasi trent’anni di lavori, grazie al milione di euro stanziato nel 2010, sono stati completati 36 alloggi di edilizia residenziale, per una spesa complessiva di 3 milioni e 866 mila euro.

I lavori mai realizzati

Nel comune di Frosinone non è stato possibile realizzare 20 alloggi perché, si legge nella delibera, le aree individuate dal comune di Frosinone per costruire le case non sono state concesse all’Ater. Gli interventi localizzati nel comune di Anagni (12 alloggi), nel comune di Morolo (6 alloggi), e nel Comune di Pignataro Interamna (6 alloggi), non sono stati attuati a causa dei 2 milioni e 820 mila che la Regione ha dovuto disimpegnare.

Nel comune di Arce, dove si sarebbero dovuti realizzare 12 alloggi, l’Ater della provincia di Frosinone “intenderebbe riprogrammare le risorse assegnate, al fine di realizzare nello stesso comune un intervento di acquisto e recupero di immobili da reperire sul mercato immobiliare a prezzi calmierati”. È andata meglio al comune di Piedimonte S. Germano visto che la costruzione di 8 nuovi alloggi non è più necessaria grazie alla realizzazione di 25 alloggi previsti da una delibera di Giunta del 2004.

Sono rimasti solo su carta i 4 alloggi nel comune di Terelle visto che la loro realizzazione “non è attuabile in quanto il comune non è dotato della graduatoria per l’assegnazione di alloggi di ERP”. Infine, l’intervento localizzato nel comune di Ceprano, per la realizzazione di 7 alloggi, non sarà attuato, d’intesa con l’amministrazione comunale, “in quanto sul territorio comunale sono stati recentemente ultimati ed assegnati 24 alloggi” finanziati con una delibera di Giunta regionale del 1995, ed altri 22 alloggi sono in corso di realizzazione nell’ambito del programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile (PRUACS).

I fondi rimasti

Alla fine, dei 9 milioni e 400 mila euro stanziati nel 2010 ne sono rimasti poco più di 6 milioni da utilizzare per realizzare nuove case popolari. Nel frattempo, a marzo 2022 è stato approvato un nuovo piano degli interventi, presentato da ciascuna regione e provincia autonoma, tra cui quelli proposti dall’Ater della provincia di Frosinone e localizzati nei comuni di Villa Santa Lucia, Ferentino e Pico. Anche in questi casi, però ci sono dei problemi. In fase di progettazione esecutiva dell’intervento nel comune di Villa Santa Lucia, a seguito dell’applicazione del nuovo prezzario regionale di luglio 2022, si è verificato un aumento vertiginoso dei costi inerenti alle lavorazioni, in particolar modo per quel che riguarda l’adeguamento sismico dei fabbricati, che ha determinato un incremento di 841 mila euro rispetto all’importo del finanziamento concesso, pari a circa 2 milioni e mezzo di euro.

Il nuovo programma

Dopo tutti questi anni di rinvii ed attese, le criticità abitative sono aumentate, soprattutto nei centri maggiori della provincia di Frosinone. Per questo, spiega ancora la delibera, l’Ater “ha espresso l’esigenza di riprogrammare le risorse assegnate” nel 2007 e non utilizzate “al fine di avviare un programma di acquisizione e recupero di immobili privati da reperire sul mercato immobiliare a prezzi calmierati”.

Tutto da rifare

Come detto, 841 mila euro serviranno per il comune di Villa Santa Lucia. I restanti 5 milioni e 227 mila euro serviranno per il recupero degli immobili nei comuni di Frosinone, Cassino, Sora, Isola del Liri ed Arce. Peccato che, per ora, non si sappia quali saranno gli edifici interessati da questi interventi né, tantomeno, quanto tempo ci vorrà per realizzare effettivamente i lavori. Infatti, conclude la delibera, servirà un ulteriore atto per individuare “degli immobili da acquistare e delle somme necessarie per l’acquisto ed il recupero, in conformità alle risorse economiche disponibili”. La speranza è che non si debba, nuovamente, attendere decenni per poi ritrovarsi a dover rifare tutto da capo.

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