rotate-mobile
Economia

Lotta alla disoccupazione, pubblicato l'avviso pubblico per le persone "espulse" dal mondo del lavoro

La Regione Lazio ha stanziato 3 milioni di euro per le province di Frosinone e Rieti

Tre milioni di euro per aiutare i disoccupati ad arrivare alla pensione il più serenamente possibile. La Regione Lazio ha approvato un avviso pubblico, destinato a comuni ed enti del terzo settore delle province di Frosinone e Rieti, per realizzare progetti che prevedano lavori di pubblica utilità coinvolgendo persone disoccupate. Il contributo previsto per ogni lavoratore che verrà coinvolto potrà arrivare al massimo a 580 euro.

Aree di crisi complesse

Le province di Rieti e Frosinone vengono definitive “aree di crisi complessa” per quanto concerne l’occupazione lavorativa. In quelle zone è difficile trovare lavoro, impresa ancora più ardua per chi si ritrova a ridosso dell’età utile per andare in persone. Per questo, la Pisana ha voluto approvare questo avviso a favore dei “lavoratori a rischio di espulsione dal mercato del lavoro”, stanziando 3 milioni di euro complessivi. Nello specifico, si tratta di  disoccupati, percettori  di mobilità in deroga e che maturano il requisito pensionistico nei due anni successivi dall’avvio dei  progetti. Si tratta, quindi, di un sostegno che serve non solo a favorire la rioccupazione ma anche per accompagnare lavoratori anziani verso una serena pensione.

Mobilità in deroga

La mobilità in deroga è un ammortizzatore sociale che le Regioni e le Province autonome possono concedere ai lavoratori disoccupati. Questo sostegno lo possono ottenere tutti i lavoratori subordinati, compresi apprendisti e lavoratori con contratti di somministrazione, che abbiano cessato il rapporto di lavoro e che abbiano 12 mesi di anzianità aziendale (alla data di licenziamento), di cui 6 mesi effettivamente lavorati, comprese ferie, festività e infortunio.

I lavori previsti

Chi verrà coinvolto nei progetti potrà svolgere tutta una serie di lavori utili alla collettività. I disoccupati potranno essere impiegati in servizi bibliotecari e museali, per il riordino di archivi e il recupero di lavori arretrati di tipo tecnico e amministrativo. Possono poi essere utilizzati per la valorizzazione di beni culturali ed artistici o per attività di abbellimento urbano e rurale. Previsto anche l’impiego in servizi ambientali e di sviluppo del verde, di custodia e vigilanza di impianti e attrezzature sportive, centri sociali, centri socio-assistenziali, educativi e culturali. Spazio anche per l’assistenza agli anziani e altri servizi di interesse pubblico. Non sono ammissibili tutte le attività che i Comuni sono comunque tenuti a garantire in via ordinaria.

L’assegno

L’iniziativa prevede l’erogazione di un contributo mensile pari a 580 euro per ogni lavoratore, a fronte di  un impegno di 20 ore settimanali e per un massimo di 24 mesi. Il lavoratore in mobilità non avrà diritto ad alcun ulteriore contributo qualora l’indennità di mobilità in deroga sia pari o superiore all’importo di 580 euro. Il lavoratore in mobilità avrà poi diritto ad un contributo pari alla differenza tra quanto percepito con la mobilità e i 580 euro previsti dall’avviso, qualora l’indennità di mobilità percepita sia inferiore a questa cifra. Il rifiuto senza giustificato motivo all’offerta fa decadere il percettore dal beneficio della mobilità in deroga. Il lavoratore in mobilità può rifiutare l’offerta solo se il luogo dove svolgere la prestazione si trova oltre i 50 km dalla sua residenza.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lotta alla disoccupazione, pubblicato l'avviso pubblico per le persone "espulse" dal mondo del lavoro

FrosinoneToday è in caricamento