Con molto interesse sono stato nei giorni scorsi a Picinisco, dove ho assistito a un convegno sul pecorino Dop. Picinisco, come tutta la Valle di Comino, è un luogo di straordinaria bellezza oltre che luogo di produzione di formaggi di elevato livello. Il lavoro che il territorio deve compiere è di rendere queste realtà, che rappresentano delle grandi potenzialità anche dal punto di vista economico, vengano inserite in un contesto competitivo potendo dire la loro. E’ evidente (e dopo qualche decennio di studi, progetti ecc. l’esperienza dovrebbe essere ormai fatta) come l’esigenza di fondare un’industria turistica e un circuito commerciale dei nostri ottimi prodotti che possa espandersi, non passi attraverso iniziative sporadiche e solitarie. Il formaggio dop di Picinisco, realtà straordinaria e che ci inorgoglisce, merita obiettivi precisi di crescita e espansione da supportare con iniziative concrete e a breve scadenza. Altre eccellenze, quali il fagiolo cannellino di Atina e il peperone corno di Pontecorvo, non hanno avuto ancora il sostegno e la progettualità che occorrono e continuano ad essere, purtroppo, delle rarità. Questi tesori che la nostra provincia custodisce sono tra le principali risorse alla quali guardare per il futuro prossimo.