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Regione, nei Piani di Sviluppo Locale è necessario dare priorità alle aggregazioni in rete degli Agriturismi

Nell'ambito del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 - FEASR (Misura 19 - Sostegno allo sviluppo locale LEADER) la Regione Lazio ha approvato il Bando per la predisposizione, presentazione e selezione delle proposte di Piano di Sviluppo Locale (PSL)...

Nell'ambito del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 - FEASR (Misura 19 - Sostegno allo sviluppo locale LEADER) la Regione Lazio ha approvato il Bando per la predisposizione, presentazione e selezione delle proposte di Piano di Sviluppo Locale (PSL) dei Gruppi di Azione Locale (GAL).

L'obiettivo del Bando è quello di selezionare i Piani di Sviluppo Locale predisposti e presentati dai GAL (Gruppi di Azione Locale), espressione di partenariati pubblico-privato, aventi lo scopo di sostenere e migliorare le aree rurali attraverso lo sviluppo del territorio.

E’ previsto uno stanziamento 60 milioni di euro per lo sviluppo rurale a disposizione dei GAL, i Gruppi di Azione Locale, che nella Regione Lazio sono passati da 8 a 12: pertanto ciascun GAL della nostra Regione, per la realizzazione del proprio Piano di Sviluppo Locale (PSL), avrà a disposizione ben 5 milioni di euro.

I predetti Piani di Sviluppo Locale riguarderanno una vasta gamma di settori che andranno dallo sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali (agro-alimentari, agrituristici, artigianali e manifatturieri, produzioni ittiche) alla biodiversità (animale e vegetale) e all’incremento di nuove fonti di energie rinnovabili; dalla tutela del paesaggio, alla valorizzazione dei beni culturali ed artistici, passando per un incremento del turismo sostenibile e delle attività agrituristiche; fino al sostegno ed all’ inclusione di persone in difficoltà ed alla riqualificazione di spazi urbani. Una grande sfida trasversale che riguarda la tutela e la valorizzazione dei territori, dei sistemi urbani e dell’ambiente. Le proposte dei Piani di Sviluppo Locale da parte dei GAL dovranno essere presentate entro il 31 maggio 2016 e la Regione dovrà selezionare e finanziare i GAL entro il mese di ottobre 2016. Ci preme comunque sottolineare come lo Sviluppo Locare “LEADER” sia concepito non solo tenendo conto dei bisogni e delle potenzialità locali, ma anche comprendendo elementi innovativi volti alla creazione ed allo sviluppo di reti ed aggregazioni imprenditoriali. Dovrà essere posta particolare cura al sostegno di Progetti solidi, ben strutturati e di elevato impegno imprenditoriale che sappiano ottimizzare le risorse disponibili in un’ottica di sviluppo plurisettoriale.

Il Modello Reti di Imprese in agricoltura può consentire al mondo agricolo un nuovo modo di fare impresa attraverso una migliore organizzazione dei mezzi e delle produzioni agro-alimentari. Un esempio servirà a chiarire meglio l’importanza dei nuovi strumenti imprenditoriali. Prendiamo il caso di un’azienda di allevamento che non abbia terreno sufficiente per produrre almeno un quarto dei mangimi necessari allo svolgimento della propria attività (Art. 32 del T.U. N. 917/1986) o che ne abbia appena a sufficienza. Se vuole sopravvivere e svilupparsi troverà certamente convenienza nello stipulare un Contratto di Rete con un’altra azienda agricola dotata di molto terreno, ma che allevi pochi animali! Coltivando i terreni delle due imprese, a fine raccolto, i due soggetti ritireranno la produzione agricola derivante dall’esercizio in comune delle attività, secondo quanto stabilito nel Contratto e nel Programma comune di Rete e lo ripartiranno, o reimpiegandolo in azienda, o vendendolo sul mercato, sia da entrambi, che da un solo contraente. Congiuntamente avranno comunque superato l’ostacolo che impediva loro di realizzare una sana crescita economica. Il medesimo concetto aggregativo, utilizzato nel comparto agrituristico, consentirebbe il diffondersi del principio della “multifunzionalità” delle imprese agricole: principio, peraltro, fortemente sostenuto dalla stessa Regione Lazio. La multifunzionalità, specialmente per il settore degli Agriturismo, è dunque la capacità di un’azienda agricola di riuscire a diversificare le attività e le proprie fonti di reddito producendo beni e servizi per la collettività ed i turisti. Ma in un mercato sempre più intersettoriale le possibilità di crescita e di sviluppo per la singola azienda andranno via via restringendosi. Utilizzando i nuovo modelli aggregativi delle “Reti di Imprese” sarà possibile costruire “Progetti Integrati Agrituristici” che garantiscano l’offerta delle tre tipologie standard di accoglienza nei settori: Alberghieri, Enogastronomici e Turistico-Culturali. Punto di forza dell’offerta sarà dunque quella di garantire al visitatore, in qualsiasi Agriturismo della Rete, un ventaglio completo di servizi finalizzato alla valorizzazione ed alla conoscenza del patrimonio rurale, paesaggistico e culturale del territorio. Acquistando un “Pacchetto di Rete”, di durata variabile (week end, tre, sette giorni) verrà consentita la scelta del soggiorno in una qualunque struttura agrituristica appartenente alla Rete. Un capillare servizio-navetta di trasporto consentirà di raggiungere le mete che verranno proposte da guide turistiche specializzate in tempi rapidi e nel massimo confort. Punto di forza del Progetto sarà quella di fissare una “Tariffa Standard di Rete” onnicomprensiva. Al modello imprenditoriale “rete di imprese” dovrà necessariamente affiancarsi l’azione complementare del partenariato pubblico: sarà infatti proprio attraverso una cooperazione pubblico-privato di tipo sinergico, ossia tale da innescare un effetto potenziato, che si otterranno quei risultati propulsivi e di spinta richiesti e sollecitati dalla UE agli Stati membri, a garanzia di una progettualità di sviluppo tesa a migliorare la qualità di vita della nostra società.

Giorgio De Rossi

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