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A Nettuno domenica 1 marzo Marco Nica presenta il suo libro di poesie in dialetto romano

Una bella notizia per la cultura della provincia di Roma, e in particolare per quella che gravita attorno ai Castelli Romani e al Litorale Sud del Lazio, con particolare riferimento alle cittadine di Anzio e Nettuno, una notizia che mi fa...

Una bella notizia per la cultura della provincia di Roma, e in particolare per quella che gravita attorno ai Castelli Romani e al Litorale Sud del Lazio, con particolare riferimento alle cittadine di Anzio e Nettuno, una notizia che mi fa particolarmente piacere, data la grande amicizia che mi lega da anni all'autore, Marco Nica. Dopo due anni di attesa, Marco Nica, noto autore, attore e regista teatrale del territorio, torna in libreria con una nuova opera letteraria, la settima da quando nel 2007 debuttò come autore con il libro di poesie “Senza aver paura”, vincitore due anni più tardi del Premio Internazionale di Letteratura “Il Saggio”. Anche stavolta è la vena poetica che caratterizza il nuovo libro “Ahò!”, con un titolo che lascia già intendere la natura della silloge. Si tratta di cinquanta poesie in dialetto romano, brani che hanno un solo filo conduttore: la vita, quella di tutti i giorni che Marco Nica ci racconta con versi a volte taglienti e schietti, nel classico stile dolce-amaro che rappresenta il carattere di chi vive la città eterna. Ciò che a volte emerge è la componente teatrale di alcune poesie, le quali si trasformano in veri e propri dialoghi, raccontando, attraverso metafore spesso esilaranti, la cruda realtà che ci circonda. Il sottotitolo “Poesie de Roma mia” dimostra il forte legame fra l’autore e la città che l’ha visto nascere, la conseguenza logica di un attaccamento raccontato nella premessa al libro dove Nica tenta di dare una spiegazione alla naturalezza con la quale riesce ad esprimersi in un dialetto che sente suo: “Ho capito, inizialmente senza rendermene conto, che per esprimersi in romanesco bisogna prima di tutto imparare a ‘pensare in romanesco’, perché non siamo soltanto di fronte a delle regole grammaticali da rispettare, ma anche a un modo di essere, a uno stile inconfondibile che consente di reagire al destino con passione e coraggio”. Il romanesco quindi è un insieme complesso di elementi fatti di emozioni, non soltanto di parole. Il compito più arduo è proprio questo: riuscire a trasmettere quelle emozioni con dei versi capaci di evocare immagini e situazioni coinvolgenti. Ahò!, termine che può assumere diversi significati, è un piccolo contributo per conservare ancora il ricordo di quelle tradizioni di una Roma ormai sparita, messe a dura prova dalla continua evoluzione del linguaggio moderno. Nonostante la natura dialettale, l’opera risulta comunque fruibile anche da parte di chi romano non lo è, permettendone quindi la comprensione a un vasto pubblico di lettori. La silloge, già disponibile in libreria, è pubblicata da FusibiliaLibri e impreziosita dalle foto di Fernando Della Posta e dalla nota introduttiva di Dona Amati che si sofferma sull'origine storica e sul significato etimologico del romanesco. Domenica 1° Marzo 2015 alle ore 17:30 il libro sarà presentato dal poeta di Anzio Luigi Salustri, presso la libreria Fahrenheit 451 di Nettuno in via Carlo Cattaneo, 33. Interverranno anche alcuni attori dell’Associazione Culturale Fare Teatro ai quali saranno affidate le letture di questo gustoso modo di raccontare la quotidianità, tra controversie e soddisfazioni, con il tono disincantato di chi cresce alla luce della saggezza popolare.

Franco Vivona

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