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Alatri, #Unmetrocubo: una boccata di aria e arte targata [Matrice] N

Alessia Gatta e il suo gruppo hanno avuto la possibilità di respirare a pieni polmoni la danza e l'arte in un momento di studio,formazione e in un enorme contenitore di idee, esperienze ed emozioni

Cos'è un metro cubo? E com'è viverci dentro?

Sono le domande che hanno accompagnato il progetto #UNMETROCUBO, ideato e realizzato da [MATRICE] N, centro per lo studio e la ricerca della danza contemporanea, diretto da Alessia Gatta ad Alatri. Una boccata d'aria lunga due settimane, in cui 30 danzatori e performer di ogni età hanno avuto la possibilità di respirare a pieni polmoni la danza e l'arte. #UNMETROCUBO non è stato solo un momento di studio e formazione ma un enorme contenitore di idee, esperienze ed emozioni.

Rientrare in sala, dopo il lungo periodo di lockdown, dopo i tanti momenti di solitudine, ha rappresentato un nuovo inizio per ciascuno dei protagonisti che, entrando in contatto con lo spazio circostante e la suggestiva ambientazione del borgo medievale di Alatri, hanno avuto modo di indagare la propria arte e il proprio essere artisti. Alessia Gatta ha, dunque, aperto le porte della sua casa, lasciando che danzatori provenienti da tutta Italia si immergessero completamente nel suo linguaggio eclettico e multiforme. La sua esperienza si è riflessa nel momento storico in cui viviamo: la ridefinizione dei confini, la gestione delle dimensioni e l’approdo a una nuova normalità che riuscisse ad analizzare e comprendere lo spazio. Il concetto geometrico del cubo è da sempre molto caro alla coreografa Gatta e ai lavori della sua compagnia, la Ritmi Sotterranei Contemporary Dance Company, e ora diventa il fulcro di un progetto più ampio. #UNMETROCUBO è il limite simbolico in cui vivere, convivere e dal quale, nel caso, evadere attraverso l’esperienza personale di ognuno. Tutti i momenti di sala hanno cercato e trovato la partecipazione attiva dei ballerini i quali, attraverso i vari laboratori di studio e improvvisazione, hanno destrutturato la propria confort zone, sperimentando forme nuove e arricchendole con il proprio background. La versatilità del progetto non si ferma allo studio della danza contemporanea, andando a indagare in altri linguaggi: l’house dance e il teatro danza, l’hip hop e il balletto classico. Per quanto riguarda la fascia YOUNG, oltre al qualificato staff di docenti interni (Laura Rea per il balletto classico, Alessandra Fanella e Vanessa Guidolin per il contemporaneo, Erica Sabellico e Pamela Brocchetti per l’hip hop), la possibilità di confrontarsi con l’esperienza artistica di docenti e danzatori ospiti: Manuel Paruccini, già primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma, Marco Dalia e Jesus Guia, danzatori professionisti rispettivamente di danza contemporanea e hip hop.

Nel caso del progetto #UNMETROCUBO dedicato alla fascia OVER, invece, un percorso ben scandito da differenti tappe giornaliere in cui i laboratori di danza contemporanea hanno preparato il campo per un’indagine sempre più intima e sperimentale, guidata da Marco Angelilli. Attraverso l’approccio drammaturgico, i danzatori hanno avuto la fortuna e il piacere di puntare la lente d’ingrandimento sul proprio interno, rovistando in quel groviglio di emozioni che il concetto di #UNMETROCUBO ha portato a galla. Circondati poi dalla bellezza naturale e “poligonale” di Alatri e della sua Acropoli, i ballerini hanno fisicamente varcato la soglia, il confine per dare vita, insieme all’artista Viola Pantano, a un’opera partecipata, donata alla città. Ciascuno di loro ha contribuito, infatti, alla realizzazione di un grande murales pavimentale, in piazzale Curzio Castagnacci, in cui è reso lampante il concetto chiave del progetto. Ma i danzatori hanno varcato ulteriormente i confini vivendo un’altra esperienza unica: ispirandosi a ciò che accade nei più famosi parchi americani ed europei, l’Acropoli di Alatri è diventata il teatro di diverse jam session, guidate da Gianni Wers che ha trascinato i protagonisti nel mondo dell’house dance. Con lo straordinario contributo del dj set live di Dj Kares, tutte le barriere sono cadute e ognuno ha avuto la possibilità di mescolare la propria arte a qualcosa di totalmente nuovo.

Quella di #UNMETROCUBO è stata un’esperienza realmente unica nel suo genere, impreziosita da talk, visite guidate nella città e condivisione, conclusa con una performance nel parco dell’Acropoli. La natura e la danza, il djset e il tramonto, un cubo da riempire, spostare e indagare con il movimento: questi gli ingredienti per un momento artistico vissuto a pieno dai protagonisti. Tornare a danzare davanti a un pubblico, seppur spontaneo e di passaggio, guardare nuovamente negli occhi i danzatori con i quali si condivide il palcoscenico naturale, volgere lo sguardo all’interno della propria anima e saper leggere quella altrui: questo (e molto altro) è stato #UNMETROCUBO.

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