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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura Atina

Torna il jazz d’inverno in Valle di Comino, torna “Atina Jazz Winter”

La direzione artistica affidata al dott. Leonardo Manzari ha scelto come tema conduttore l’”Italia in Jazz” ,con particolare riferimento al Jazz cantato

Torna il jazz, il jazz d’inverno in Valle di Comino, torna “Atina Jazz Winter”. Torna la kermesse musicale organizzata dalla Pro Loco di Atina che caratterizza le serate di estate di fine luglio, come di tradizione, ma che stavolta indossa gli abiti pesanti, quelli adatti per affrontare il rigore dell’inverno che da queste parti è piuttosto rigido, per allietare con due serate/eventi i melomani appassionati.

Sarà un “Atina Jazz Winter” che anticiperà i temi che caratterizzeranno la tradizionale passerella estiva del prestigioso e storico Festival musicale, che quest’anno si terrà dal 23 al 26 luglio e taglierà il traguardo storico delle 35 candeline.

La direzione artistica, affidata al dott. Leonardo Manzari, ha infatti scelto un tema conduttore che è quello dell’”Italia in Jazz” ,con particolare riferimento al Jazz cantato. Italia in Jazz dunque. Si perché la storia di questa musica definita “colta” origina in Italia nel marzo del lontano 1904 allorquando un gruppo di cantanti e ballerini creoli, presentati come i “creatori del cake walk”, si esibirono al Teatro Eden di Milano. La musica jazz in Italia prosegue fino alle grandi orchestre degli anni Trenta e da lì ai giorni nostri.

Fu un ragazzo di appena tredici anni, tale leggendario Vittorio Spina, il primo italiano a eseguire quella nuova musica. Vittorio Spina con i musicisti americani iniziò a suonare per il ballo e furono proprio il fox trot, l’one-step e in seguito il charleston a determinare un epocale mutamento nel comportamento quotidiano e nei gusti musicali delle persone. Atina Jazz 2020 nasce con una ulteriore peculiarità, riferirsi al jazz italiano cantato.

L’appuntamento per il taglio del nastro di questa edizione invernale di Atina Jazz è fissato dunque per domenica 2 febbraio, alle ore 17, allorquando sul palco dello storico Palazzo Ducale Cantelmo di Atina salirà una artista davvero singolare. Stiamo parlando di Vittoria Siggillino. Carta d’identità: vulcanica, brillante, piena di energia e di una voce unica.

Vittoria Siggillino è tra le altre “cose” una giornalista professionista oltre ad essere una cantante ricca di talento ed ha origini lucane. Il suo esordio discografico risale al 2010 con il disco “Quanto costa essere donna”, che conteneva tra gli altri anche il brano che dava il nome al disco e il pezzo “Padre comunque”, entrambi firmati da Gianni Belfiore, autore storico di Julio Iglesias. Un disco impegnativo, dal momento che era intriso di tematiche assolutamente attuali e delicate quali la violenza sulle donne e la fecondazione assistita. Vittoria stessa, come raccontava in interviste dell’epoca, subì in prima persona un’aggressione, che la segnò profondamente.  

Il secondo appuntamento della kermesse musicale sarà invece venerdì 7 febbraio alle ore 21.30 presso il Grey Club di Isola Liri.

Protagonista della serata il Nu Jazz con il progetto musicale Papik di Nerio Poggi. Il Nu Jazz è un termine coniato alla fine degli anni '90. Sta a rappresentare una particolare “nicchia” musicale dell’albero del Jazz nella quale trovano spazio tutti quei generi musicali che nascono dalla fusione di sonorità tipiche del jazz con elementi di altri stili quali il funk, il soul, l’electronic dance music e la free improvisation. Uno degli artisti di punta del genere nello stivale italico è senza dubbio Nerio Poggi con il suo progetto musicale “Papik”.

Nerio Poggi, autore e produttore musicale, spazia appunto dal Nu Jazz alla Bossa nova fino al Soul ed ha collaborato tra gli altri, con Fabrizio Bosso ma soprattutto con Mario Biondi. Nerio è presente nell’album “Handful of Soul” il primo album in studio e nel secondo dal vivo, “I love you more”, del cantante catanese pubblicati rispettivamente il 26 ottobre 2006 il primo ed il 30 novembre 2007 il secondo. Papik infatti fu coautore dei brani “Gig”, “Rebirth” e della splendida “Monlight in July”; è stato inoltre arrangiatore del brano che diede il titolo all'album “I Love You More”. Nel 2009 si mette in proprio e pubblica l'album di esordio dal titolo “Rhythm of Life” che conteneva il singolo “Staying For Good” cantato da Alan Scaffardi. Il brano ha riscosso un notevole successo e venne trasmesso in “heavy rotation” dai più grandi network radiofonici nazionali (Radio Deejay, Radio Capital, Radio Montecarlo, Radio 105, Radio Rai ecc.).

   

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