Arriva nelle sale il film "Famosa" girato in Ciociaria
Il film narra di un ragazzo quasi diciottenne, incompreso e solitario, che desidera trasferirsi da Ceprano alla Capitale per poter realizzare il suo più grande sogno: diventare un ballerino
FAMOSA è il film evento nelle sale italiane con Europictures il 1
Il protagonista, JACOPO PIROLI, è nato a Frosinone il 5 giugno 1999. Cresciuto con i film di Verdone e Sergio Leone, decide di diplomarsi nell’indirizzo “Audiovisivo Multimediale” del Liceo Artistico della sua città, ma il destino lo porta di fronte alla macchina da presa. Studia recitazione nella scuola “Aedo Studio” di Oreste Capoccia. “Famosa”, opera prima di Alessandra Mortelliti (prima nipote dello scrittore scomparso un anno fa, Andrea Camilleri) è il suo film d’esordio.
Il film è stato interamente girato tra Roma (in particolare a Cinecittà) e la Ciociaria.
Prodotto da Palomar con Rai Cinema, Famosa sarà distribuito come evento nei cinema italiani il 13, 14 e 15 luglio grazie aEuropictures.
“La storia di Rocco Fiorella - scrive la regista Mortelliti - nasce come monologo teatrale scritto in prima persona attraverso un dialetto tanto sgrammaticato quanto goffo. Quello che sulle tavole del palcoscenico era un sofferto e disperato grido d’aiuto di una singolare creatura ai limiti del borderline nata in un corpo sbagliato e nel posto sbagliato, sul grande schermo diventa il racconto di una fiaba moderna, di un viaggio avventuroso dall’esito inaspettato. Nato e cresciuto in un paese di Provincia, incompreso da una famiglia chiusa e limitata che non ne concepisce la singolare personalità, i silenzi, lo straniamento, la purezza, l’ingenuità, vittima e facile bersaglio dei suoi compagni di classe, emarginato, Rocco sopravvive nutrendosi del suo sogno più grande: raggiungere la Capitale e partecipare al Talent di Cinecittà, luoghi, secondo il ragazzo, in cui si può essere se stessi, in libertà, esenti da pregiudizi. Tra il crudo realismo di un quotidiano colmo di soprusi e un’aura magica dove la speranza mai si spegne, si muovono Rocco e i personaggi che gli ruotano attorno.
Non c’è giudizio, non pende su nessun personaggio il marchio dell’infamia o quello della lode. Ciascuno, a suo modo, è un essere sofferente, che cerca come può di sopravvivere e, a volte, di provare a vivere. Ma se gli adulti sembrano vedere le loro improvvise ribellioni schiantarsi in un avvenire senza speranza, è ai giovani che spetta, fino all’ultimo, un moto di attesa, di fiducia e di condivisione”.