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Frascati, Gianmarco Tognazzi racconta Ugo

Tornano i  vini de La Tognazza Amata  sono tornati  presso il ristorante La Cucina con Vista, a Villa Mercede, Frascati. Una nuova tappa per  la degustazione di Tapioco, Come Se Fosse, Antani in una serata gastronomica in cui il vino, la sua...

Tornano i vini de La Tognazza Amata sono tornati presso il ristorante La Cucina con Vista, a Villa Mercede, Frascati. Una nuova tappa per la degustazione di Tapioco, Come Se Fosse, Antani in una serata gastronomica in cui il vino, la sua storia e il suo mondo trovano forma nelle ricette dello chef.

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Il menu costruito intorno alle caratteristiche dei vini stessi propone: Fiori di zucca in pastella con mozzarella e alici, Risotto carciofi e pecorino, Mezze maniche all’amatriciana, Agnello allo scottadito con cicoria ripassata e dulcis in fundo Maritozzo con gelato alle arance, scaglie di cioccolata e pinoli sabbiati.

Come sempre Gianmarco Tognazzi l’ospite d’onore e il portavoce e il narratore de La Tognazza amata, un brand di eccellenza enogastronomica, che sta portando avanti con successo e tanta passione.

Può raccontarci la nascita della Tognazza? Cosa ha spinto suo padre Ugo (nato a Cremona) a ritagliarsi questo angolo di paradiso a pochi passi da Roma?

Sicuramente l’amore per la campagna e la passione per la cucina. Il suo sogno era avere un orto e un posto tutto suo dove produrre direttamente le materie prime e gli ingredienti per i suoi mangiarini. Per prima cosa ha voluto vigne e uliveti per fare il suo vino e il suo olio (che sono poi i prodotti da cui abbiamo ricominciato), poi ha ampliato con alberi da frutti, ortaggi e anche il pollaio. Lui viveva per la cucina, era la sua “ossessione”. La Tognazza Amata oggi è diventata un vero e proprio brand: ci può spiegare il segreto di questo successo?

In questi anni abbiamo dimostrato che fare le cose con gusto e passione porta lontano. La Tognazza Amata all’inizio per me era un tributo voluto ad Ugo. Ho ripreso a fare il vino e l’olio come quando li faceva lui con quello spirito conviviale. Con il tempo siamo cresciuti in qualità e ci siamo resi conto che il vino della Tognazza Amata è riconosciuto, voluto e apprezzato perché rappresenta non solo un prodotto di eccellenza, ma anche un pezzo della nostra cultura, visto che porta con sé una storia importante. Oggi la Tognazza è una realtà alternativa nel mondo del vino, un’azienda fatta di persone che condividono una filosofia e la portano avanti con la stessa passione che ci avrebbe messo Ugo.

Tra i vostri prodotti non poteva mancare l’omaggio al film “Amici Miei”, in cui Ugo ha disegnato uno dei suoi personaggi più riusciti, quello del conte Lello Mascetti. I vostri vini infatti sono denominati con alcune delle leggendarie espressioni presenti nel film: Come se fosse, Antani, Tapioco. Il vostro olio, poi, avete deciso di chiamarlo Brematurato (ancora “Amici Miei”). Un’intuizione geniale a mio parere. Ce ne può parlare?

La scelta è chiaramente un tributo al film, ma non solo. Pochi sanno infatti che il film Amici Miei, le battute e le supercazzole nascono tra i fumi dell’alcol di quel vino il bianco e il rosso di Ugo) durante le cene (le cene dei dodici apostoli) che papà organizzava a casa per i suoi amici. E poi il richiamo ad Amici Miei è anche un richiamo implicito alla convivialità e all’amicizia che è la nostra forza e la nostra filosofia.

La Tognazza è anche solidarietà: il Phileo 47

Sì, un bellissimo progetto che portiamo avanti da due anni con l’Aipd – Associazione italiana persone down di Roma, con cui abbiamo seguito un percorso e un laboratorio per i ragazzi dell’associazione, che hanno lavorato con noi in eventi e serate. Un vino che nasce a scopo benefico, che ha come etichetta il disegno realizzato da Lucrezia una bambina di 6 anni con la sindrome di down.

Cosa significa per lei proseguire il sogno di suo padre?

Significa condividerlo con gli altri, significa fare della Tognazza un mondo aperto a tutti, in cui ritrovare storia, cultura, gusto, buon cibo e buon vino. Ma soprattutto una qualità che è figlia della tradizione di ieri e del’innovazione di oggi.

E' nata in questi giorni l'Associazione culturale Ugo Tognazzi, che sarà presentata ufficialmente nel mese di febbraio: può anticiparci qualcosa?

La nostra associazione appena nata, che porta il nome di mio padre, vuole essere uno strumento culturale e solidale attivo sul territorio con cui vogliamo valorizzare i Castelli Romani (e non solo) e le loro peculiarità. Abbiamo in programma una serie di attività per tutti dalla solidarietà, agli eventi enogastronomici, fattorie didattiche, cineforum e teatro. A fine febbraio ci sarà l’evento inaugurale ufficiale con la presentazione alla stampa, per poi avviare una serie di proposte davvero interessanti.

La frase:

“Una volta c’era una nonna, una mamma, una campagna, un orto. Ricreiamoli, dipende da noi.” (Ugo Tognazzi)

Lorena FANTAUZZI

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