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Avvocati, Tribunale e Procura commemorano Borsellino a 30 anni dalla strage di via D’Amelio

Oltre che di pubblico è stato un successo di partecipazione emotiva

Oltre che di pubblico è stato un successo di partecipazione emotiva. La scelta del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Frosinone, di concerto con il Tribunale e la Procura della Repubblica, non ha soltanto coinvolto ma anche catturato l’attenzione della qualificata platea per tutto il tempo dello spettacolo. Commemorare la morte di Paolo Borsellino, a trent’anni dalla strage di via D’Amelio, correva il rischio di essere una delle tante iniziative che, in tutta Italia e nel territorio della provincia di Frosinone, sono state organizzate in occasione di un evento che ha drammaticamente segnato la storia del nostro Paese. Invece non è stato così per la performance del duo ‘Aut Aut’, al secolo Alessandro Cola ed Edoardo Fiorini, scelti dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Frosinone per ricordare il sacrificio di chi la mafia l’ha guardata dritta negli occhi, sapendo di poter essere vittima di quel sistema organizzato per uccidere.

Una platea qualificata e attenta quella che ieri sera, al tramonto, ha assistito, nel piazzale antistante il Palazzo di Giustizia di Frosinone, alla rappresentazione ‘‘BRUCIA LA TERRA Racconti di mafia: dal golpe di Corleone ai giorni nostri. Un’utopia di verità’: oltre al presidente dell’Ordine degli Avvocati di Frosinone, Vincenzo Galassi, al procuratore della Repubblica, Antonio Guerriero e al presidente della Sezione penale del tribunale, Francesco Mancini, ad assistere c’erano il prefetto Ernesto Liguori; il questore Domenico Condello; il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, Antonio Galletti; il coordinatore dell’Unione Ordini Forensi del Lazio, Luca Conti; il rappresentante del Consiglio nazionale forense, Stefano Bertollini; il vescovo della Diocesi di Frosinone, monsignor Ambrogio Spreafico; il direttore generale della Asl, Angelo Aliquò e numerosi rappresentanti delle forze dell’ordine. Per la parte politica erano presenti il presidente della Provincia, Antonio Pompeo; il presidente del Consorzio Unico, Francesco De Angelis; il consigliere regionale Mauro Buschini; il sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli, insieme ad alcuni rappresentanti della sua Amministrazione e numerosi magistrati e avvocati. Assente per altri impegni istituzionali, la consigliera regionale e presidente della I Commissione consiliare permanente antimafia e lotta alla criminalità, Sara Battisti, ha inviato un saluto ai presenti e i complimenti all’Ordine degli avvocati che “primo in assoluto – le sue parole – ha colto l’importanza di appuntamenti come questo per indurre a riflettere sul ruolo che ognuno di noi deve interpretare quotidianamente per il contrasto al crimine nella sua forma più odiosa e subdola, quello delle mafie”.

Soddisfatto per la riuscita dell’evento, il presidente Vincenzo Galassi ha rimarcato la necessità di “ricordare coloro che più di altri hanno contribuito con azioni e senso del dovere ad affermare etica e principi di cui le nuove generazioni devono essere testimoni convinti e consapevoli. Un modo nuovo di raccontare la mafia – ha evidenziato – che offre un ulteriore spunto di riflessione soprattutto alla nostra categoria, direttamente e quotidianamente impegnata all’affermazione dei valori di giustizia e legalità-“.

L’iniziativa è stata realizzata con il contributo della Regione Lazio e con il patrocinio della Provincia di Frosinone. A presentarla il direttore di Teleuniverso, Alessio Porcu.

Sul palco, Alessandro Cola ed Edoardo Fiorini hanno alternato a momenti di riflessione, passaggi satirici, spunti critici e approfondimenti sulle vicende narrate: il teatro d'inchiesta mescolato alla satira sociale e politica, al momento lirico, alla critica di costume attraverso una lettura lucida e dissacrante della realtà che, però, sa ancora ambire all' utopia.

Entusiasta della risposta di pubblico, l’avvocato Fabrizio Zoli, tesoriere del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Frosinone e principale promotore dell’evento, ha voluto sottolineare “la valenza critica, culturale e decisamente lontana da intenzioni meramente propagandistiche dei contenuti di uno spettacolo che, proprio per queste sue caratteristiche, sicuramente può e deve trovare accoglimento nel luogo di formazione per eccellenza: la scuola. Ringrazio Alessandro ed Edoardo per averci offerto una chiave di lettura se possibile ancora più cruda e dissacrante di uno dei periodi più bui della storia della giustizia e ingiustizia italiane. Ringrazio la Regione Lazio per il contributo, la Provincia per il patrocinio e l’amico avvocato Remo Costantini per l’intuizione che ci ha permesso di regalare alla città di Frosinone un momento che resterà nel ricordo di tutti noi”.

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