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Cultura

L'impegno della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo per il lavoro

Tre delegati hanno partecipato alla 48ª edizione della settimana sociale dei cattolici italiani incentrata sul tema dell'occupazione

Partecipare alla Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, la cui 48ª edizione, dal titolo “Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale”, si è svolta a Cagliari dal 26 al 29 ottobre  u.s., è stata insieme una straordinaria opportunità di arricchimento e discernimento, un alto privilegio ed onore per i tre delegati che vi hanno partecipato per la Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo: il dott. Francesco Rabotti, Don Andrej Radzewicz e l’avv. Luigi Mastroianni. Per questo la delegazione desidera esprimere profonda gratitudine al vescovo, mons. Gerardo Antonazzo.

Il commento di Rabotti sulla settimana sociale

La Settimana Sociale è tradizionalmente un luogo di elaborazione, proposta, innovazione. "L’edizione appena conclusasi, - ha dichiarato Francesco Rabotti, uno dei delegati della Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo presenti a Cagliari-  non ha tradito le attese, anzi le ha esaltate ponendosi come “bussola”  essenziale ed esistenziale per orientare il cammino e le scelte politiche, sociali, economiche e culturali che la comunità italiana ed europea saranno chiamate ad operare nell’immediato e nel futuro per rendere il lavoro autenticamente degno e giusto e scongiurare il pericolo di precipitare nella “trappola del lavoro” che, come medaglia bifronte, su una faccia viene raffigurata con “l’idolatria” e sull’altra con “l’inerzia”, in tutti e due i casi  (il troppo ed il niente) capaci di distruggere ed annullare la dignità umana, la relazionalità personale, il senso del lavoro e dell’opera dell’homus faber  che invece  è chiamato e sollecitato a vincere ingiustizie e soprusi, purtroppo ancora oggi diffusamente presenti nell’attuale sistema di organizzazione del lavoro".      

Le proposte

Alcune proposte sono emerse per mettere al centro il lavoro:
*  Occorre formare concretamente. La persona è fatta di tante dimensioni, serve mettere insieme cultura teorica e pratica, realizzare una formazione integrale, considerare l’educazione come un bene comune e l’inclusione come un principio economico;
Detassare lavoro e impresa, allentare la burocrazia, liberare il lavoro e creare nuovo valore nei settori della tutela dell’ambiente, del territorio, dei beni culturali e della valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche;
Umanizzare il lavoro, praticando una conversione culturale dall’economia della sussistenza ad una economia della esistenza, creando lavoro cogliendo i bisogni che non hanno ancora risposte, ricomponendo e mettendo a sistema frammenti di beni e civilizzando il mercato.


"Si pensi, - ha aggiunto il dott. Rabotti - alla collaborazione con il mondo universitario e della ricerca scientifica, in particolare con la UNICLAM che, grazie anche al fondamentale contributo di Socialllendigitalia.net - innovativa piattaforma di crowdfunding che attraverso il prestito sociale vuole agevolare il sorgere di nuove imprese -, e Imprendilab - laboratorio per la diffusione della cultura e della formazione imprenditoriale in ambito tecnologico e sociale del dipartimento di Economia e Giurisprudenza - ha dato vita al Corso gratuito di formazione imprenditoriale ad alto impatto sociale che persegue il suo obiettivo principale di formazione di una nuova cultura del lavoro per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile e sociale per far sì che il lavoro abbia un impatto sociale positivo che favorisca la crescita della comunità sociale".

Festival della Dottrina Sociale della Chiesa

E ancora il Festival della Dottrina Sociale della Chiesa della provincia di Frosinone, giunto oramai alla sua 7ª edizione , che grazie alla collaborazione tra Diocesi, UNICLAM e Comitato S.A.LE, promotore dell’iniziativa, si pone come strumento di stimolo e di riflessione soprattutto nei confronti dei giovani per la affermazione di una cultura incentrata sull’umanesimo integrale e mirante ad uno sviluppo economico e sociale inclusivo e sostenibile.

Progetto Policoro

L’impegno della Chiesa diocesana sul problema del lavoro è testimoniato, altresì, dalla convinta adesione al Progetto Policoro, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana, che ha come obiettivo la creazione di possibilità lavorative per i giovani – anche mediante la costituzione di cooperative e consorzi, nonché l’attivazione di percorsi di formazione - servendosi di una rete attiva di soggetti istituzionali, ecclesiali e non, che agiscono sinergicamente, oltre che dalla costituzione della sezione Sora-Cassino dell’UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) che pone la centralità della persona quale fondamento dello sviluppo economico e si interfaccia con diverse realtà della Diocesi quali, solo per citarne alcuni, lo stesso Progetto Policoro e l’Ufficio della Curia per la Pastorale Sociale, per realizzare un percorso di rispetto e valorizzazione del lavoratore e del territorio, nonché dalla istituzione della Scuola di alta formazione al lavoro presso il Centro pastorale di Pontecorvo.

Fondazione “Cammino di Canneto”

"Da ultimo, -  ha concluso Rabotti,  - ma solo in ordine temporale - essendo una iniziativa recentissima - e non certo per ordine di importanza, va menzionata la nascita della Fondazione “Cammino di Canneto” frutto di un progetto di sviluppo locale fortemente sostenuto da Mons. Antonazzo. Tale progetto si connota per l'apertura alla partecipazione e al coinvolgimento di Enti, Istituzioni e Associazioni del territorio che ne condividono gli scopi comuni, ovvero la promozione turistica dell’antico percorso spirituale proprio del “Cammino di Canneto”, inteso come volano di crescita e di sviluppo dell’intero comprensorio diocesano, promuovendo percorsi lavorativi rivolti alle nuove generazioni nell’ambito del turismo sostenibile; all’uopo è prevista l’organizzazione di corsi formativi per giovani che ambiscono ad ottenere la qualifica di “operatori pastorali per il turismo” . Argomenti sempre più al centro dell’impegno, in Diocesi, a favore del mondo del lavoro, sempre più in crisi ed in cerca di soluzioni che rispettino il valore umano".

Chiesa italiana e diocesana all’unisono, dunque, in "cammino" per la valorizzazione del lavoro e della dignità dell’uomo.

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