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“La città del però. Vizi e virtù di Ferrara e dei Ferraresi” ha vinto il prestigioso premio Umberto Domina, edizione 2014

La notizia è ufficiale, “La città del però. Vizi e virtù di Ferrara e dei Ferraresi”, il libro umoristico scritto da Andrea Poli, con le illustrazioni di Luca Ghetti e Andrea Pizzirani, pubblicato da Festina Lente Edizioni, ha vinto il prestigioso...

La notizia è ufficiale, “La città del però. Vizi e virtù di Ferrara e dei Ferraresi”, il libro umoristico scritto da Andrea Poli, con le illustrazioni di Luca Ghetti e Andrea Pizzirani, pubblicato da Festina Lente Edizioni, ha vinto il prestigioso premio Umberto Domina, edizione 2014, dedicato alla letteratura umoristica.

Il premio, di rilevanza nazionale, organizzato dal Rotary Club di Enna col patrocinio del Comune e della Provincia di Enna e dell’Università Kore, ha visto impegnati nella giuria per la valutazione delle numerose opere giunte da ogni parte d’Italia, noti docenti universitari, umoristi di fama come Guido Clericetti e Antonio Mele (Melanton) e giornalisti di importanti testate nazionali.

La città del però” è un testo umoristico molto particolare, un atto di amore degli autori alla loro città, che cerca di raccogliere, distillare e raccontare, con fare allegro ma disincantato, l’essenza tipica della ferraresità.

Recita la prefazione: “a dispetto dei ferraresi, Ferrara è per l'Unesco Patrimonio dell'Umanità. Stretti fra un passato (anche calcistico) glorioso e un presente (anche calcistico) un po' così, i discendenti degli Estensi si crogiolano nella astrusa convinzione di vivere nell'ombelico del mondo, condizione che peraltro il suddetto mondo ignora allegramente: …e il primo piano urbanistico d'Europa, …e il primo Palio del mondo, …e il primo pane “cum li orletti”, cioè a dire la coppia ferrarese, …e la città col maggior numero pro capite di biciclette, …e la città col maggior numero pro capite di ladri di biciclette, e via magnificando”.

Così, nelle pagine del libro (ma esiste anche in e-book), passa sotto le forche caudine della satira affettuosamente complice degli scritti di Andrea Poli e degli acuminati disegni di Andrea Pizzirani e Luca Ghetti la composita fauna della città e dintorni annessi e connessi: ciclisti bricconi, agricoltori esigenti, gelosi cultori delle eccellenze gastronomiche della tradizione, automobilisti prevaricatori. Il tutto condito dagli eventi che scandiscono il lento scorrere della vita in città: il Palio, il Festival delle mongolfiere, la saga dei musicisti di strada meglio nota come Busker's Festival, le partite della squadra del cuore, ovvero la Spal.

Un'umanità varia che rappresenta in fondo uno spettacolo nello spettacolo della piccola superba pretenziosa meravigliosa fantastica unica città di cotto rosso.

Una curiosità: il libro ha un illustre precedente, “Girolamo!”, e come tutti i criminali incalliti anche gli autori, a distanza di 25 anni, sono tornati sul luogo del delitto con un nuovo libro, “La Città del però” appunto, un libro collettivo nato da lunghe chiacchierate in pizzeria o in casa editrice e che si è progressivamente arricchito attraverso una stratificazione successiva di idee e di amichevoli complicità (una per tutte la prefazione di Gian Pietro Testa) per mettere alla berlina in maniera scanzonata, attraverso testi e disegni, difetti, difettucci e anche le piccole ipocrisie che fanno parte del quotidiano di ciascuno.

Infine un breve accenno al titolo del libro. “La città del però” esprime il cardine della filosofia della ferraresità, l’essenza stessa di una insoddisfazione genetica forse un po’ snob, forse incapace di valorizzare quello che si ha perché guarda sempre oltre, probabilmente perché ancora legata a una primazia, quella estense, oramai perduta, forse… però…

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